La politica, a partire dal livello europeo, ha necessità di prendere decisioni, di assumere scelte importanti. Farlo sulla base delle indicazioni e degli elementi contenuti nel Rapporto Draghi potrebbe essere un primo passo verso l’esercizio di quella che ancora oggi definiamo democrazia. L’assessore a economia e turismo Leonardo Marras è intervenuto oggi in conclusione di un incontro dal titolo ‘Il rapporto sul futuro della competitività europea di Mario Draghi. La dimensione regionale’, organizzato da Irpet e dalla Rivista di Scienze Regionali che ha dedicato un numero speciale al Rapporto Draghi sul futuro della competitività europea, analizzandone i principali contenuti in una prospettiva territoriale.
“Il Rapporto – ha dichiarato l’assessore – è stato oggetto di confronto tra accademici e studiosi, ma la politica, sia a livello italiano che europeo, lo ha sostanzialmente ignorato. Eppure, il documento evidenzia con chiarezza le fragilità e i ritardi del continente europeo, pur sottolineando che esistono risorse disponibili che, se impiegate in modo diverso rispetto al passato, potrebbero consentire un vero rilancio. Non si può negare quanto siano condivisibili le indicazioni che propone: colmare il divario in termini di innovazione, abbattere i costi dell’energia, rafforzare la sicurezza e ridurre la dipendenza da paesi terzi”.
“Per questo – ha proseguito Marras – ritengo che il Rapporto debba diventare oggetto di un serio dibattito politico, con l’obiettivo di giungere a decisioni condivise. Non pretendo che si raggiungano i livelli di partecipazione democratica ideali, ammesso che quelli attuali possano ancora essere considerati tali, ma è indispensabile avviare un confronto concreto, utilizzando gli strumenti della nostra democrazia per prendere una decisione cruciale. È il momento – ha concluso - di sollecitare governi, rappresentanti politici, forze politiche ed il Parlamento europeo affinché affrontino i contenuti del Rapporto con un atteggiamento diverso rispetto al passato, e si assumano la responsabilità di decidere. Se la democrazia europea vuole dimostrare di avere ancora un futuro, deve saper affrontare questa sfida”.
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