Una giornata presso la Presidenza della Regione per fare il punto sullo stato dell'informazione in Toscana, organizzata dal Corecom della Toscana insieme a Regione Toscana, Associazione Stampa Toscana e Ordine dei Giornalisti. L'appuntamento è per martedì 15 aprile dalle 9.30 alle 13.00 nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, piazza Duomo 10, Firenze. In questa occasione sarà presentata l’indagine svolta da Irpet sugli operatori dell’informazione in Toscana.
Interverranno il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il presidente della Toscana Eugenio Giani, il presidente del Comitato regionale per le comunicazioni, Marco Meacci, la presidente della commissione Cultura dell’Assemblea legislativa, Cristina Giachi; il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, il commissario Agcom, Antonello Giacomelli e il dirigente dell’Irpet, Marco Mariani.
L’appuntamento, che si svolgerà nella sala Pegaso, è l’atto conclusivo di un percorso che ha visto coinvolti gli operatori dell'informazione della regione. Nella fase preparatoria, si sono tenuti ‘focus group’ con rappresentanti delle emittenti televisive, delle radio, della stampa quotidiana e delle testate online.
Nell’occasione, sarà presentata l’indagine svolta da Irpet. Il giornalista Francesco Giorgino, docente alla Luiss su comunicazione e marketing, terrà una relazione sull’ecosistema comunicativo digitale. Interverranno inoltre, in apertura del dibattito con gli operatori dell’informazione, il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Giampaolo Marchini, il presidente dell’Associazione stampa toscana, Sandro Bennucci, i ricercatori local global Andrea Manuelli e Alessio Monticelli.
Assistiamo al fenomeno della scomparsa della stampa nelle edicole e fronteggiamo la crisi occupazionale che colpisce quasi tutte redazioni. Il settore dell'informazione è un argine a difesa della democrazia, non può essere trattato come un qualunque ambito economico. I giornalisti, con la loro deontologia, sono una garanzia per i lettori, a cui non si può rinunciare per colpa dell'incapacità degli imprenditori editoriali di gestire i cambiamenti epocali proposti dal digitale. Per questo in ogni futuro bando di finanziamento, o legge regionale di settore, proponiamo la presenza di un paletto relativo alle garanzie contrattuali. Come è fondamentale una mappatura di tutti i soggetti del settore, che vivono spesso in una situazione di precarietà economica permanente.
Nei prossimi mesi quasi un migliaio di giornalisti italiani compiendo i 62 anni matureranno le condizioni previdenziali per il pensionamento e cesseranno la loro attività professionale nelle redazioni. Questo fenomeno produrrà una perdita di qualità perché saranno sostituiti da circa la metà di giovani colleghi, retribuiti con un contratto peggiorativo, nonostante i ritmi di lavoro insostenibili.
Serve una legge regionale per sostenere le redazioni giornalistiche tradizionali. Al contempo l'online stenta a trovare un equilibrio e talvolta a offrire garanzie. E serve uno sforzo di consapevolezza a tutti i livelli, anche locale, per sostenere le azioni opportune a difesa della democrazia europea da mettersi in campo per iniziativa delle istituzioni politiche dell'Unione.