“Siamo di fronte ad aumenti esorbitanti che stanno mettendo sempre più in difficoltà le imprese e in particolare quelle del terziario. Sono necessarie politiche e interventi urgenti per tutelare il tessuto imprenditoriale del nostro territorio”.
Con queste parole, il Direttore Generale di Confcommercio Provincia di Pisa, Federico Pieragnoli, commenta i dati raccolti dall'Osservatorio Confcommercio Energia relativi ai costi energetici delle imprese del terziario per il 2025.
“Le bollette continuano a pesare sempre di più sulle imprese. Basti pensare che, per quanto riguarda l'energia elettrica, si registra un incremento del +24% rispetto allo stesso mese del 2024. Ancora più preoccupante è l’aumento del costo dell’energia del +56% rispetto al 2019. Si tratta di cifre insostenibili per qualsiasi impresa, in qualsiasi periodo, a maggior ragione considerando che dal 2019 ad oggi gli imprenditori hanno dovuto affrontare sfide estremamente complesse, tra cui la pandemia”.
Tra i settori maggiormente colpiti dall’ennesimo rincaro delle bollette elettriche si segnalano i negozi alimentari, i ristoranti, gli alberghi e le grandi superfici di vendita. In particolare, gli alberghi e le grandi catene di distribuzione risultano essere le realtà più penalizzate, con un incremento del +24% rispetto al 2024 e un +58% rispetto al 2019: “Un’attività che compie enormi sacrifici per offrire un servizio di qualità ai clienti e per adeguarsi ai continui cambiamenti normativi si trova a dover fronteggiare bollette mensili che si aggirano intorno ai 7mila euro. Cifre di questa portata sono veramente frustranti per chi fa impresa”.
Il quadro diventa ancora più critico se si considerano i costi del gas: “Rispetto al 2024, si registra un aumento del +24%, ma il dato più allarmante riguarda il confronto con il 2019: +90,4%. Se a questi rincari si aggiungono quelli dell'energia elettrica, diventa sempre più evidente la necessità di interventi politico-monetari mirati e urgenti”.
Secondo le stime dell’Osservatorio, se i costi energetici dovessero mantenersi su questi livelli, i settori Confcommercio si troverebbe a sostenere una spesa annuale di circa 12,5 miliardi di euro per l'energia, con un incremento del +17% rispetto al 2024 e del +38% rispetto al 2023.
“L’assurdità di questi costi diventa ancora più evidente se confrontiamo le spese energetiche con quelle di altri Paesi europei: in Francia, Spagna e Germania il costo medio è di circa 100 €/kWh, mentre in Italia si attesta a 143 €/kWh. Questi numeri confermano l’urgenza di provvedimenti immediati a tutela delle imprese”, conclude Pieragnoli.