Studenti fiorentini a lezione antimafia con il criminologo Musacchio

Giornata speciale per alcune associazioni studentesche che hanno voluto comprendere di più sulle “nuove mafie”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 febbraio 2025 15:11
Studenti fiorentini a lezione antimafia con il criminologo Musacchio

Proseguono in tutta Italia i percorsi del progetto “Legalità bene comune” voluto da Antonino Caponnetto e poi continuato dal suo allievo, il criminologo Vincenzo Musacchio. L’evento, proprio nella terra natia del capo del Pool antimafia di Palermo, ha visto la partecipazione di Musacchio assieme ad alcune associazioni studentesche dei Licei di Firenze (Gramsci e Da Vinci) . I ragazzi hanno voluto approfondire con l’esperto l’argomento delle “nuove mafie”. L’incontro ha dato così l’occasione per approfondire una vasta gamma di tematiche legate alle metamorfosi mafiose e alle continue evoluzioni delle moderne organizzazioni criminali. Musacchio ha affrontato in particolare le nuove caratteristiche peculiari del crimine organizzato contemporaneo.

“Le nuove mafie sono ormai fenomeni criminali in continua trasformazione, caratterizzati da un approccio meno violento e più integrato nei sistemi economici, politici e sociali”. “Privilegiano la corruzione, l’infiltrazione in settori legali, il riciclaggio e il reinvestimento di capitali”. “Sono "mercatistiche", "transnazionali" e operano ormai da tempo come multinazionali”. Sostituiscono lo Stato laddove è assente, offrendo servizi come prestiti, welfare mafioso (es. cassa integrazione illegale) e controllo di appalti pubblici, diventando un "Stato nello Stato".

“Si concentrano sul traffico internazionale di sostanze stupefacenti, su grandi opere, sanità, rifiuti (normali e pericolosi), finanza, turismo e nuove tecnologie”. Durante la pandemia, ad esempio, hanno sfruttato il settore sanitario lucrando sui dispositivi di protezione e sulle imprese multiservizi. Alla fine dell’incontro prima di congedarsi Musacchio ha esortato gli studenti presenti a "studiare e appassionarsi alla lotta per il primato della legalità", ricordando che la mafia si combatte anche attraverso la consapevolezza individuale e il rifiuto del compromesso morale.

La scuola e l’esempio di figure come Antonino Caponnetto siano chiave per costruire un futuro libero dalle mafie. Queste ultime, tuttavia, rappresentano anche una sfida globale che richiede risposte altrettanto complesse: non basta la repressione, servono riforme strutturali, un’etica pubblica rinnovata e una cooperazione internazionale senza precedenti.

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