I turisti che arrivano a Firenze sono soddisfatti del viaggio in particolare per i servizi ricettivi e per la ristorazione. La maggioranza dei visitatori trova una valida offerta artistica-culturale e di shopping, così come è favorevolmente impressionata dalla cordialità dei residenti e degli operatori, mentre si lamenta della carenza dei servizi igienici e denuncia problemi negli spostamenti, sebbene in misura minore rispetto al passato. Il 59% degli intervistati manifesta l’intenzione di ripetere l’esperienza di vacanza. Sono i dati salienti dello studio sull’impatto economico del turismo in provincia di Firenze per il 2013, realizzato dal Centro Studi Turistici con il contributo della Camera di Commercio di Firenze e presentato questa mattina all’auditorium di Metropoli, azienda speciale camerale. L’analisi è basata su due indagini qualitative, la prima rivolta a un campione di visitatori arrivati a Firenze tra luglio e ottobre 2013, la seconda relativa allo studio dei bilanci di un campione di aziende ricettive. Il volume di spesa generato dalla domanda turistica per il 2013 è stimato in 3 miliardi e 43 milioni di euro, con una crescita di 8 punti percentuali rispetto al 2008 (+242 milioni di euro), data dell’ultima rilevazione.
Tuttavia la spesa media pro-capite giornaliera, in valori correnti, è passata dai 141,1 euro del 2008 ai 137,5 euro del 2013, con un calo di circa 3,7 euro a testa al giorno. L’analisi dei bilanci (riferiti al 2007-2012) da un lato mostra dati positivi per la crescita del fatturato, del valore aggiunto e del patrimonio netto delle aziende ricettive fiorentine, dall’altro lascia intravedere una situazione critica per il calo di redditività, soprattutto dovuta alla crescita dei costi esterni e del personale (cresciuti più del fatturato), degli oneri finanziari e di quelli tributari. In un contesto di particolare ricchezza naturalistica e storica come la Toscana promuovere un turismo capace di coniugare sostenibilità e tutela del paesaggio, naturalità e servizi innovativi e fortemente qualificati in ambito ecologico rappresenta un’occasione da non perdere e una scommessa su cui puntare per creare sviluppo.
Ne è convinta Legambiente che ha presentato oggi la sua ricetta per il futuro del turismo in Maremma al Centro nazionale per lo sviluppo sostenibile “Il Girasole”, di Rispescia (GR), nell’ambito del convegno “Maremma laboratorio del turismo sostenibile: natura, bellezza e tradizioni del territorio”. “La Maremma – afferma Angelo Gentili, responsabile nazionale di Legambiente Turismo – è un laboratorio attivo e per molti aspetti già oggi un modello da replicare sul fronte della sostenibilità, ma ci sono cose che possiamo migliorare e altre che possiamo valorizzare di più mantenendo come priorità le risorse naturali, i beni culturali e la filiera enogastronomica.
Scommettere su un turismo a basso impatto e fortemente connesso con il territorio, significa scommettere sul futuro sia da un punto di vista ambientale che economico. Per questo Legambiente realizzerà proprio in provincia di Grosseto un esempio di rete di strutture ricettive che avranno in comune le buone pratiche ecologiche e la passione per il territorio”. L’incontro è stato l’occasione per presentare Il vademecum sul turismo sostenibile, realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Grosseto, da sempre attenta non solo all’aspetto turistico del territorio ma anche alla qualità dell’offerta turistica.
Uno degli strumenti che Legambiente Turismo ha messo in campo per promuovere nel territorio maremmano una maggiore sostenibilità nel settore turistico. Una mini-guida con all’interno della pubblicazione ci sono consigli, anche di facile applicazione, per migliorare le prestazioni ambientali nella gestione ordinaria di attività e servizi turistici frutto della decennale esperienza dell’etichetta di Legambiente Turismo e delle strutture consigliate per l’impegno in difesa dell’ambiente”. “Tutti i trend – spiega il presidente di Vivilitalia Sebastiano Venneri - ci dicono che sono proprio le forme di turismo e di accoglienza sostenibili, a basso impatto sulla natura, sulle popolazioni ed i sistemi locali ad avere le maggiori potenzialità d’attrazione per le nuove forme di turismo verde.
Le tante esperienze già oggi realizzate sui territori da molte piccole aziende che fanno ricettività a tutti i livelli, – ha aggiunto - sono sempre più spesso i migliori esempi di come la sostenibilità possa diventare elemento chiave dell’impresa. Un modo per difendere l’ambiente e al tempo stesso consumare meglio le risorse come l’energia e l’acqua e gestire in modo corretto i rifiuti. Il meccanismo virtuoso che s’innesca produce benefici multipli per l’intero sistema turistico.” Un esempio di rete di turismo sostenibile in un’area protetta è certamente quello degli esercizi consigliati dal Parco della Maremma: 83 strutture ricettive localizzate entro il perimetro dell’area del Parco e del pre Parco, che soddisfano standard di qualità ambientale e normative in materia ambientale. Non solo alberghi. La rete di Legambiente Turismo comprende ogni forma di ricettività: hotel, relais, alberghi, agriturismi, B&B, country house, bio fattorie, rifugi, alberghi diffusi, centri di educazione ambientale e ancora stabilimenti balneari, centri sportivi, ristoranti, camping, villaggi e persino un osservatorio astronomico (tutte le strutture sono su www.legambienteturismo.it).