di Niccolò Lucarelli FIRENZE - Dopo le difficoltà estive e il nuovo corso impresso al Maggio Musicale, la storica istituzione lirica fiorentina prosegue la stagione invernale, facendo seguire al sontuoso Nabucco di gennaio, la pucciniana Madama Butterfly (dal 6 al 13 febbraio), a cento anni dalla prima al Comunale, dove ottenne un caloroso insuccesso, orchestrato, si dici, dalla claque vicina a Sonzogno e avversa a Ricordi, che era allora l’editore di Puccini.
Uno spettacolo che ribadisce le linee guida della nuova stagione del Maggio, in equilibrio fra l’alto livello musicale garantito dal direttore dell’orchestra Juraj Valčuha, e la volontà di dare spazio ai nomi emergenti della regia italiana, affidando il compito a Fabio Ceresa, proveniente dall’Ufficio regia del Teatro alla Scala. Se sulle prime si può pensare a un ritorno, in realtà così non è, poiché il pubblico potrà ammirare l’opera nel nuovo allestimento del Teatro Comunale di Bologna del 2006, che arriva appunto a Firenze dopo essere passato, fra le varie tappe, anche per Jesi, Treviso e Rovigo.
Si tratta di un allestimento sobrio ma composito, attento a ottenere il massimo della soluzione scenica da un’oculata gestione delle risorse economiche. Per cui, vedremo uno sfondo monocromatica, senza gli sfolgorii del precedente allestimento curato dai Samaritani. Sfrondate la scenografia e la gestualità, il regista ha optato per un’impostazione, anche visiva, concentrata sul corpo e sull’anima dei personaggi. Una Butterfly che guarda dentro ai propri personaggi. Un approccio che la compagnia ha apprezzato, come rivela il tenore Stefano Secco, perché è sensibilmente più legato al testo originale rispetto all’allestimento precedente.
L’orchestra sarà diretta dal maestro Juraj Valčuha - attuale direttore dell’orchestra sinfonica della RAI -, che non è nuovo alla direzione di opere pucciniane, avendo debuttato con la Bohéme nel 2006, a Bologna. La parte della protagonista è stata affidata al soprano Fiorenza Cedolins, che, siamo certi, porterà sulla scena fascino ed emotività. Infatti, come spiega, nella sua professione non si limita a interpretare un personaggio, bensì lo cala nell’atmosfera della storia narrata, rendendolo al pubblico in maniera più intensa.
Madama Butterfly non è certo un personaggio dei più semplici, essendo una donna dal destino segnato di prostituta, al quale si ribella aggrappandosi a un suo mondo onirico, impossibile porta di un’altra esistenza. Nella sua volontà di autodistruzione, è paradossalmente indistruttibile. Nella regia di Ceresa, emerge una donna che rifiuta sé stessa, e l’intero spettacolo, fortemente introspettivo, ricorda quasi una “seduta psicanalitica”. arlando dell’interpretazione, Cedolins rivela che l’aria “Tutti han mentito, tutti, tutti”, è l’aria fisicamente più difficile da interpretare, mentre a livello emotivo è il finale quello che più la coinvolge.
Stefano Secco, che interpreta Pinkerton con la prima compagnia, descrive il suo personaggio come affatto simpatico per il pubblico, ma anche per colui che lo deve interpretare. Si tratta di un personaggio impulsivo, egoista, che però calca la scena sulle ali di una musica molto affascinante e travolgente. Paradossalmente, spiega Secco, più la reazione de pubblico manifesta “odio” per il cattivo della Butterfly, e più si è sicuri della bontà dell’interpretazione attoriale. Madama Butterfly sarà in scena da giovedì 6 febbraio alle ore 20,30.