FIRENZE- Il 30 novembre 2013 si terranno le elezioni per i nuovi consorzi di bonifica della Toscana, nati con la recente riforma regionale, ma anche stavolta i candidati saranno espressione degli apparati di maggioranza delle amministrazioni locali. Le opposizioni non hanno presentato liste alternative e i comuni cittadini non sono stati informati del termine delle candidature. Per l'ennesima volta siamo davanti a un lampante caso di mancanza di trasparenza e di democrazia. Il termine per presentare le candidature era fissato per sabato 2 novembre, ma pochissimi, oltre a chi fa parte degli apparati pubblici, ne era a conoscenza.
Molte persone interessate a candidarsi hanno avuto accesso alle informazioni in ritardo. Con il risultato che anche stavolta i Consorzi serviranno a soddisfare una “voglia poco nascosta di poltrone”, a scapito della partecipazione della cittadinanza. Uno dei pochi casi di liste indipendenti nelle elezioni del Consorzio di Bonifica n. 4 -Basso Valdarno- è la lista “Nuova Bonifica”, che però nei prossimi giorni invierà al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e per conoscenza, agli Assessori, a tutti i consiglieri Regionali ed anche a tutti commissari ad acta un atto volto ad impugnare e richiede la modifica del decreto con il quale sono state ammesse dal Commissario del Consorzio Bonifica n.
4 le liste denominate “ Territorio e Padule”, nelle due liste sarebbero presenti ben 13 sindaci su 20 candidati. Invece la legge regionale dispone espressamente che: “L'assemblea consortile è composta in quota maggioritaria da membri eletti da tutti i consorziati [i cittadini che pagano il tributo] ed in quota minoritaria da membri rappresentanti della Regione, province, comuni e città metropolitana...”. Ma allora, com'è possibile l'ammissione di una lista di sindaci? Ovunque gli enti pubblici sono destinati a essere anche stavolta maggioranza e, visti anche i grandi premi previsti dalla legge elettorale, escludere direttamente le liste contrapposte dai cittadini indipendenti dai partiti. Per lo più, andando a sovrapporsi le elezioni dei consorzi di bonifica con le consultazioni interne per la scelta del nuovo segretario del Partido Democratico, alcune liste di candidati sono soltanto l'espressione dello scontro all'interno del PD tra le correnti in corsa per la segreteria. “E' davvero grave che in una regione dove si è lottato tanto per riottenere la libertà e la democrazia succedano cose del genere -commenta il capogruppo di Più Toscana-Federazione dei Cristiano Popolari in Regione, Antonio Gambetta Vianna, membro del gruppo di lavoro sui consorzi e le politiche della bonifica in Toscana- Chi doveva informare? I sindaci, gli stessi consorzi...
Perché non l'hanno fatto? Per noi è assolutamente grave quello che è successo perché tanta gente non si è potuta candidare. Speriamo che almeno si informino gli aventi diritto al voto che il 30 novembre ci saranno le elezioni. Anche se poi si troveranno a votare solo persone appartenenti agli apparati della sinistra”. Si manifestano poi ambiguità che fuorviano oggettivamente la percezione dei potenziali elettori. Prendete il caso del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, il nuovo ente, nato per unire i due esistenti, il Versilia Massaciuccoli e l’Auser Bientina.
L'ufficio stampa del CBVM, con un comunicato ufficiale nei giorni scorsi dava conto della presentazione di tre differenti liste, “Sicurezza idraulica, ambiente, equità e partecipazione”, “Consorzio 5 stelle” e “Ambiente, sicurezza e sviluppo”. Poi però elencava solo i candidati di una delle tre, la lista “Sicurezza idraulica, ambiente, equità e partecipazione”, che -spiegava il comunicato- sarebbe composta da insegnanti, imprenditori, agricoltori, artigiani e rappresentanti del volontariato.
Senza precisare che il capolista per la sezione 1 è Fortunato Angelini, il presidente Unione Regionale per le Bonifiche, l’Irrigazione e l’Ambiente della Toscana, oltre che il Commissario dello stesso Consorzio che ha commissionato il comunicato stampa, alla faccia della lista di cittadini. «Ho aspettato di vedere e capire se la Regione e i Consorzi si sarebbero assunti l’onere di informare tutti gli aventi diritto che potevano concorrere a questo appuntamento elettorale -interviene Stefania Fuscagni, consigliere regionale del Popolo della Libertà- Però ho direttamente riscontrato, facendo molte verifiche incrociate, che quasi nessuno tra i consorziati sa, eccezion fatta per i non molti addetti ai lavori.
Lo spirito della norma però è chiaro: chi paga ha diritto di votare e, se vuole, di farsi votare. Rifletta quindi la Regione e riflettano i Consorzi – prosegue la portavoce dell’Opposizione - circa il bisogno di non vivere queste elezioni come un appuntamento per pochi soggetti, anche se importanti perché rappresentativi, e si avvii una fase di informazioni vere che possano arrivare anche al singolo consorziato che paga e che ha diritti oltre che doveri. Da sempre sono tra quelli che avrebbero visto volentieri il superamento dei Consorzi di Bonifica, ma poiché rimarranno e saranno consacrati da un voto che costa ai toscani non meno di 700mila euro allora si faccia di tutto per garantire trasparenza e partecipazione.
Se i Consorzi devono rimanere e se, come sembra, avranno risorse importanti e strumenti significativi su un tema importantissimo come la sicurezza del territorio – incalza l’esponente del PdL – allora si apra davvero un dibattito democratico che non sia solo appannaggio di pochi. Credo che una fase diversa possa essere utile proprio ai Consorzi che per primi dovrebbero pretendere un maggior coinvolgimento dei singoli consorziati accettando un rinvio che dovrebbe segnare una svolta anche nella percezione, per ora molto negativa, che i cittadini hanno di enti di cui poco si sa eccetto che in molti pagano senza capire perché e con quali vantaggi e risultati», conclude la Fuscagni. di N.
Nov. Domani la seconda puntata dell'inchiesta