Resta in vigore fino a domani l’allerta meteo per precipitazioni di forte intensità e anche a carattere temporalesco sulla Toscana. Nel pisano il livello del fiume Serchio è in diminuzione. Visto il pericolo di piena a San Giuliano Terme e Vecchiano i sindaci hanno comunque deciso di sgomberare una ventina di famiglie che abitano in golena. In attesa del passaggio del colmo della piena stamani era già stato chiuso anche il ponte di Ripafratta. L'allerta era scattata nella notte quando la diga di Borgo a Mozzano, a Lucca, ha raggiunto il livello di 1200 metri cubi al secondo, poi passati velocemente a 1300.
Nel comune di San Miniato il torrente Egola ha invaso la sede stradale ed è stata chiusa la provinciale 39. Chiusa al transito per allagamenti anche la provinciale 50. In provincia di Firenze il torrente Ema ha esondato in località "Cinque vie" allagando alcuni giardini. A Testi, nel comune di Greve in Chianti, è stata chiusa la provinciale 33 a causa della Greve in crescita. Alla Sala operativa unificata della Regione Toscana sono stati segnalati anche allagamenti ad Anselmo, nel comune di Montespertoli.
Altre abitazioni risultano allagate nel Comune di Figline Valdarno. In provincia di Prato si segnalano smottamenti in Valbisenzio, con piccole esondazioni isolate del Bisenzio. Tra Prato e Pistoia sono stati registrate da stanotte fino a stamani le piogge più intense. Dai dati diffusi dall'Autorità di bacino dell'Arno il cumulato maggiore è quello registrati a Baggio in provincia di Pistoia, dove in dodici ore sono caduti 193 millimetri di acqua. Le province di Lucca e Pistoia sono state le prime a subire gli effetti della pioggia caduta con violenza per tutta la notte: allagamenti e smottamenti, strade chiuse, traffico in tilt ed alcune case evacuate. A Lucca le situazioni più critiche riguardano la Garfagnana e la media valle del Serchio.
Allagamenti diffusi ci sono stati a Fornaci di Barga e a Mologno, con le scuole di tutto il comune chiuse. A Fabbriche di Vallico una frana ha ha causato prima l'allagamento e poi la chiusura della provinciale e della strada di accesso al paese. A Castelnuovo Garfagnana risultavano invece stamani quattro abitazioni isolate . Allagamenti anche nel comune di Lucca, in località Piaggione, a Gallicano (dove si registrano anche alcune frane), a San Romano, Colle Aprico e Flicaia di Camporgiano, a Tereglio e a Pietrasanta, con tre abitazioni evacuate.
Al Ponte del Diavolo ha esondato il Serchio, con viabilità interrotta tra Ponte dei Pari (nel comune di Borgo a Mozzano) e Chifenti (a Bagni di Lucca). Altre frane a Molazzana, Vergemoli, Careggine, Castelnuovo Garfagnana, Arni, Barga A Pistoia le acque dei torrenti Bure, Brana e Calice sono uscite dalle loro sedi naturali, con parziale cedimento delle arginature. Il Brana in particolare stamani ha rischiato la tracimazione a Ponte dei Gelli e Ponte di Berlicche, con il Comune di Agliana che ha deciso di chiudere le scuole di Ponte della Catena (dove il Bure ha tracimato) e di San Michele.
Per alleggerire la portata dei fiumi tra le 7 e le 8 sono state aperte le due casse di espansione di Ponte alle Vanne e Case Carlesi. Sull'Ombrone non si registrano comunque problemi. A Montale si è allagato il sottopasso della stazione ferroviaria. E' stata chiusa al traffico la provinciale 24 Pistoia Riola, per una frana a Pian del Toro. Si viaggia a senso unico alternato sulla provinciale 435 Lucchese a Ponte di Serravalle e sulla regionale 66 a Ponte Calcaiola, anche in questo caso per una frana.
Squadre sono già sul posto e all'opera. Alla Sala operativa unificata della Regione Toscana sono stati segnalati vari allagamenti anche a Pieve a Nievole e a Chiazzano e a Bonelle nel comune di Pistoia. Un aiuto contenuto per le emergenze, ma soprattutto che sia consentito alla Toscana di spendere i soldi che ha già, ponendo gli investimenti per il riassetto idraulico e idrogeologico fuori dal patto di stabilità. E' l'appello pressante che il presidente Enrico Rossi rivolge al presidente Napolitano, al premier Letta e alle autorità europee Barroso e Schultz in una giornata che ha visto per l'ennesima volta la Toscana pagare a una ondata di maltempo un pesante tributo di danni e di morte (una vittima). "La Toscana ancora una volta piegata dal maltempo – scrive il presidente Rossi - con le cosiddette "bombe d'acqua" che ormai sono usuali e provocano danni e distruzioni alla infrastrutture, alle case, alle industrie, alle campagne, e persino morti.
Noi siamo già intervenuti in questi anni, ma dobbiamo fare di più. Mi rivolgo al presidente del consiglio Letta a cui chiedo due cose: un aiuto contenuto per far fronte alle urgenze e soprattutto, e prima di tutto, che gli investimenti per le necessarie opere per il risanamento e il riassetto idraulico e idrogeologico siano tolti da patto di stabilità. Non chiediamo soldi. La Toscana chiede semplicemente di essere lasciata libera di spendere quelli che ha, senza il vicoli imposti dall'Europa, almeno su questo punto delle alluvioni.Non si può morire affogati per Maastricht". "Mi rivolgo anche al presidente Giorgio Napolitano – prosegue Rossi - che in tutte le vicende che hanno colpito la nostra regione è sempre stato vicino alla Toscana.
La Regione e gli enti locali sono in grado di affrontare e risolvere i problemi di dissesto e assetto idraulico e idrogeologico con le proprie forze, con progetti mirati, che richiedono spese e tempi contenuti, che possono ridurre notevolmente il rischio. Ma abbiamo bisogno di collocare queste spese fuori patto. Ai cittadini lo Stato deve per prima cosa garantire vita e sicurezza, compresa quella derivante dal rischio ambientale. Sul nostro territorio abbiamo già bloccato le costruzioni in tutte le zone ad alto rischio idraulico e abbiamo approvato una nuova legge che prevede un consumo del territorio pari a zero.
Ora bisogna spendere per il riassetto idraulico, per le casse di esondazione, per l'innalzamento delle dighe e il rafforzamento degli argini, per la manutenzione della rete idraulica minore". "Ripeto – prosegue il presidente Rossi - chiedo che ci sia semplicemente consentito di poter spendere i soldi che abbiamo. Oltre al presidente Napolitano e al presidente Letta invierò questa richiesta anche al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e al presidente del Parlamento europeo Martin Schultz.
Questa volta la Toscana , oltre che amata, ha bisogno di essere aiutata – conclude il presidente Rossi - Non mettete tetti alla nostra voglia e capacità di fare per mettere questa bellissima regione in sicurezza. Non chiediamo altro". Anche il Mugello è interessato dalla scorsa notte da piogge intense, con punte di 130-140 mm di pioggia tra le località Monte di Fo’ e Mangona nel comune di Barberino, mentre in altre zone come in località Croci di Calenzano, si sono registrati circa 80 mm.
Il livello di fiumi e corsi d’acqua che all’inizio era salito velocemente, è tornato alla normalità. Un intervento è stato effettuato da personale della Protezione civile sul torrente Stura in prossimità dell’abitato di Barberino, dove il livello dell’acqua era salito oltre il livello di guardia causando qualche piccolo e circoscritto allagamento. Su tutto l’Alto Mugello si sono verificati smottamenti e microfrane, oltre che allagamenti sulla viabilità, provinciale e comunale, che hanno creato difficoltà di transito.
A Palazzuolo in particolare personale comunale è intervenuto per rimuovere detriti staccatisi da una grossa frana preesistente. Stessa situazione a fondovalle. A Borgo San Lorenzo nella notte gli addetti comunali sono intervenuti su microfrane sulle viabilità in zona San Giovanni e Luco e su allagamenti stradali, anche nel capoluogo causati da tubazioni in tilt. La criticità maggiore per smottamenti viene segnalata sulla viabilità Luco-Ronta. Per il perdurare delle precipitazioni analoghi interventi sono continuati anche stamani. La situazione è attualmente sotto controllo e costantemente monitorata dalla sala operativa intercomunale di Protezione civile. “Stato di Calamità per le province di Lucca e Pistoia gravemente colpite dalle forti piogge delle ultime ore”.
È la richiesta riferita ad Agipress da Oreste Giurlani Presidente di Uncem Toscana e Sindaco del Comune di Fabbriche di Vallico, piccolo paese in provincia di Lucca rimasto isolato e con ingenti danni. "In queste ore abbiamo assistito ad un’altra mazzata – continua Giurlani – che si è abbattuta sui territori che non molto tempo fa furono colpiti da altre calamità. La collina e la montagna toscana stanno soffrendo particolarmente questi eventi, il territorio è in continua trasformazione, è necessario intervenire ora per l’emergenza attuale ma poi sarà necessario intervenire in modo ordinario per tamponare una situazione di dissesto idrogeologico divenuta ormai incontrollabile.
Per l’emergenza di queste ore chiederemo che venga dichiarato lo stato di calamità”. “Il piccolo Comune di Fabbriche di Vallico – aggiunge Giurlani - è ancora completamente isolato, 15 persone tra cui un'anziana di 86 anni, sono state evacuate dai vigili del fuoco. La situazione è molto pesante, le strade nella parte alta del paese e in quella bassa sono allagate e invase da fiumi di detriti, la centrale idroelettrica è sepolta dal fango, abbiamo attivato tutte le misure di emergenza necessarie ma la situazione per ora è complicata”. “Alle 17 intanto – riferisce Giurlani – è prevista un’assemblea a Gragliana per fare il punto della situazione”. Raccogliamo l'opinione in merito allo stato dell'arte del territorio ed alla presenza dei Consorzi di Bonifica attraverso una lettera che ci è giunta in redazione: "Passano gli anni, aumentano i pericoli per le alluvioni e ogni anno vengono rinviati all'anno successivo i lavori per la messa in sicurezza dei fiumi, persino nei tratti dove gli argini sono lacerati da diversi anni (come sull'Ombrone nella zona di Quarrata e Agliana, oppure sulla Brana nella zona tra Ponte di Berlicche e Case Melani ad Agliana e anche in corrispondenza con il Vivaio Baldacci a Pistoia dove la Brana attraversa Via Toscana, oppure sul Calice nella zona al Ponticino Melani e tante altre situazioni simili nella zona di Caserana, Ferruccia, Olmi di Quarrata): indubbiamente la causa principale deriva dalle pochissime risorse finanziarie pubbliche che da decenni vengono stanziate dai governi nazionali per la messa in sicurezza del territorio (mentre per le opere grandi opere pubbliche inutili o comunque non prioritarie e per gli F35 vengono stanziati molti miliardi). Ma a questa enorme irresponsabilità (di cui sono stati complici ma anche il governo della Regione Toscana e della Province di Pistoia, Prato e Firenze, che colpevolmente insistono per realizzare opere assurde come la terza corsia sull'autostrada A11), probabilmente c'è da aggiungere anche quelle che hanno causato una colpevole lentezza burocratica negli Enti Pubblici (come la Regione Toscana, la Provincia di Pistoia e il Consorzio di bonifica Ombrone e Bisenzio che tra pochi mesi verrà sostituito dal Consorzio di Bonifica Medio Valdarno) che dovrebbero utilizzare bene e velocemente almeno i pochi soldi pubblici che sono stati destinati a riparare gli argini lacerati di fiumi e torrenti: lentezza burocratica derivante da amministratori e dirigenti (lautamente stipendiati) che non mettono un impegno quotidiano adeguato nella responsabilità pubblica che hanno assunto? Questa domanda penso sia legittima, anche in vista delle elezioni che ci saranno il 30 novembre 2013 per rinnovare gli Amministratori del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno (a cui potranno partecipare tutti i cittadini che pagano la tassa annuale, che per la legislazione vigente sono quelli "proprietari degli immobili di qualsiasi natura beneficiati dall'attività di bonifica"). Penso che le organizzazioni economiche, sociali e ambientaliste devono individuare candidati che (per dirittura morale, per capacità professionale e anche per impegno coerente dimostrato in passato in difesa del territorio da frane e alluvioni), potrebbero essere eletti amministratori del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, garantendo molto più impegno di chi c'è stato finora nei Consorzi di bonifica che hanno questa responsabilità" Giuliano Ciampolini, dell'Assemblea federale di Sel-Pistoia