Andrà in onda a Girotondo domani sera, mercoledì 16 ottobre, dalle 21.20. In studio, accanto a Fabio Incatasciato, Mirko Dormentoni e Olmo Gazzarri, anche il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti, e Tommaso Grassi di SEL. Microfoni aperti per le telefonate del pubblico in diretta. Andrà in onda domani sera su Tele Iride il primo confronto tra i tre candidati alla segreteria metropolitana del Partito Democratico di Firenze. Fabio Incatasciato, Mirko Dormentoni e Olmo Gazzarri saranno ospiti del programma “Girotondo”, in diretta dalle 21.20 sul canale 96 del Digitale terrestre o in streaming dal sito www.teleiride.tv. In studio, accanto agli aspiranti segretari, anche il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti, e il consigliere di SEL in Comune a Firenze, Tommaso Grassi. A condurre, i giornalisti Valentina Buti e Andrea Vignolini. Durante tutta la puntata, che avrà durata di un'ora e mezzo, il pubblico potrà intervenire in diretta con telefonate al numero fisso (055 8422509) o sms al numero di cellulare (339 3506202). Sarà inoltre possibile commentare la puntata su Twitter, hashtag #girotondo96. “L’Italia merita una grande forza di sinistra contemporanea, laica, umile, concreta.
Orgogliosamente diversa dalla destra e lontana dai nuovi e antichi conservatorismi italici che spargono paura in giro perché niente cambi”. Olmo Gazzarri, 36 anni, spiega così i motivi che lo hanno spinto a candidarsi alla segreteria metropolitana del PD. Nato a Firenze, vive a Scandicci con la compagna e due figli. Attivo in politica da sempre - la prima tessera la prese a 17 anni nella Sinistra Giovanile - è il vero volto nuovo della politica fiorentina. Le sue linee programmatiche parlano di democrazia interna al partito, dei circoli come laboratori aperti agli stimoli di semplici cittadini, movimenti, comitati; progettano una politica fiorentina che guardi ad un’area vasta, con il coinvolgimento dei Comuni limitrofi, nell’ottica di una città metropolitana che va da Pistoia al Valdarno; e vedono il partito come un luogo di dialogo, condivisione, coinvolgimento, in cui gli iscritti abbiano un ruolo 365 giorni l’anno e non solo in occasione delle consultazioni primarie o elettorali.
Un’idea diversa di partito, più aperto e plurale, perché “abbiamo un partito nazionale tempestato di personalismi, senza un collante ideale, incapace di fare sintesi nemmeno sotto la spinta dei propri elettori. Un grande popolo che ha più volte gridato a suo modo la necessità di un rinnovamento radicale, di riforme coraggiose”. I temi da mettere al centro dell’agenda politica sono l’istruzione pubblica, i servizi pubblici locali, l’occupazione giovanile, la tranvia, un’urbanistica a volumi zero, la riqualificazione urbana e la campagna come tema strategico, perché il territorio fiorentino è soprattutto monti, boschi, sentieri, parchi, elementi che devono tornare al centro ed essere valorizzati.
Singoli elementi, che sono la base da cui partire per una discussione congressuale che “porti a ragionare e a confrontarsi su chi siamo, più che ‘con chi stiamo’, perché i democratici fiorentini si meritano di più. Un partito in cui non ci sono proprietari, né meri esecutori, ma persone libere. Un partito che discute, si confronta e decide andando incontro alla nuova storia che ci attende con tutta la passione che ci vuole per le sfide più difficili”.