Serrati controlli in attività produttive per la Polizia municipale e l'Ispettorato del Lavoro che, sotto i riflettori della televisione spagnola, hanno controllato nei giorni scorsi due magazzini in località Galciana. Numerose le irregolarità riscontrate in entrambi i fondi usati da confezionisti. Tanti lavoratori, tutti privi di regolare contratto, tra cui tre clandestini. Presenti anche abusi edilizi: all'interno di un fondo l'intera superficie era coperta da un soppalco al fine di sfruttare il poco spazio disponibile ed alloggiare alla meglio i lavoratori a piano primo facendoli lavorare nello spazio sottostante con altezza non superiore ai due metri.
La Polizia Municipale ha sequestrato gli immobili ed anche i macchinari azionati fuori da ogni regola mentre gli Ispettori del lavoro hanno sospeso l'attività imprenditoriale per violazioni alle norme sociali sul lavoro. Asportate in totale sei bombole affidate ad una ditta per la messa in sicurezza. Deferiti entrambi i titolari delle due ditte di confezioni all'Autorità Giudiziaria per favoreggiamento e sfruttamento dell'immigrazione clandestina e abusi edilizi. Inoltre la Squadra Interforze ha operato in zona Le Fonti dove sono stati controllati due immobili sede entrambi di ditte fantasma: gli Ispettori del Lavoro hanno infatti accertato che una delle due ditte non è iscritta all'INPS e non risulta attiva con alcun dipendente mentre, al momento dell'accesso, tre operai stavano lavorando alle cucitrici ingenti quantitativi di capi da confezionare mentre altri 5 erano nei dormitori; tra questi anche due persone extracomunitare prive di documenti personali e di soggiorno.
L'altro laboratorio, al piano primo dello stesso stabile, è risultato insediato nell'ampia veranda condonata della civile abitazione e gestito dal conduttore dell'immobile, neppure residente nell'abitazione, che non è risultato intestatario di alcuna ditta. E' scattato quindi il sequestro per il laboratorio abusivo allestito al primo piano della casa e del fondo attiguo; sequestrati anche 38 macchinari irregolarmente azionati mentre i gestori delle ditte fantasma, al momento, sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria per violazioni urbanistiche, edilizie ed alla legge in materia di immigrazione e della sicurezza sul lavoro. "Un altro fenomeno si sta presentando nel distretto parallelo - afferma l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone - le aziende fantasma che non sono iscritte alla Camera di Commercio.
Anche questa settimana sono stati effettuati controlli incessanti nei confronti delle ditte che operano nell'illegalità. Purtroppo la piaga dei lavoratori al nero è ormai una costante di questi controlli e continua ad essere ignorata da tutti. Visto che una ben nota parte politica, accusa questa giunta di non fare una politica di integrazione nel mondo del lavoro, mi piacerebbe sapere come si comporterebbe di fronte a questo fenomeno che presenta numeri spaventosi che dovrebbero richiamare un attenzione a livello nazionale." Sequestrati stamani dalla Polizia commerciale 200 capi di abbigliamento con etichetta irregolare in un negozio di via Pistoiese, zona in cui si sono concentrati i controlli della Polizia municipale nelle ultime settimane.
All’interno dell'esercizio, gestito da D.F., cittadina cinese di 34 anni, gli agenti hanno individuato irregolarità relative all’etichettatura dei prodotti, pantaloni, maglie, camicie e vestiti, tra cui la mancanza delle indicazioni relative alla composizione tessile dei prodotti (previste dal regolamento CE 1700 del 27 settembre 2011) e la mancanza delle informazioni obbligatorie in lingua italiana, compresa l’indicazione dell’importatore (previste dal codice del consumo, Decreto Legislativo 206 del 2005).
La titolare è stata sanzionata per un importo complessivo di circa 1.500 euro. Gli atti relativi all’intervento verranno trasmessi alla Camera di Commercio, autorità competente per la specifica materia. Ieri, sempre in via Pistoiese nell'ambito dei controlli sul commercio in sede fissa o in area pubblica, è stato fermato e multato un venditore abusivo di frutta e verdura. All'uomo, di nazionalità Italiana, è stata comminata una sanzione di 5.000 euro, con il contestuale sequestro di tutta la merce messa in vendita irregolarmente.
Il Comando di Piazza Macelli in questo caso ha disposto la devoluzione, delle 15 casse di frutta sequestrate alla mensa cittadina della Caritas “Giorgio La Pira”.