FIRENZE "La decisione del Consiglio dei Ministri di non finanziare la Cassa integrazione in deroga, diversamente a quanto preannunciato e atteso, è preoccupante e grave. Siamo in una situazione di fortissima sofferenza per migliaia di lavoratori e lavoratrici e di estrema difficoltà per il sistema di imprese". Così l'assessore al lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini commenta la decisione presa ieri dal Governo. In Toscana, ad esempio, ricorda l'assessore, con le risorse che sono state stanziate con le ultime manovre, peraltro non ancora arrivate, si copriranno le richieste fino a metà giugno.
La quota che spetterà alla Toscana è pari a poco più di 33 milioni. Una volta arrivati, consentiranno la trasmissione di ulteriori 3.400 richieste, pervenute entro la metà di giugno, tra Cig e mobilità, che coinvolgono circa 13 mila lavoratori. Tutta la seconda parte dell'anno è scoperta. "I 330 milioni a livello nazionale, preannunciati e poi cancellati dalla decisione di ieri – spiega Simoncini – sarebbero stati ancora insufficienti ma avrebbero comunque rappresentato un sollievo per la condizione di vita dei lavoratori coinvolti".
"È indispensabile – avverte - che Parlamento e Governo recuperino rapidamente questa situazione, garantendo un'adeguata dotazione di risorse per coprire tutto il 2013". L'assessore Simoncini ricorda che, come più volte ha avuto modo di sottolineare, "il sistema degli ammortizzatori sociali così come organizzato oggi non regge. C'è bisogno di passare ad un regime universalistico, che non faccia differenza tra lavoratori nelle aziende sotto i 15 dipendenti e gli altri. Tutta la gestione dovrebbe autofinanziarsi, senza gravare sul bilancio statale, che dovrebbe essere utilizzato al massimo per rilanciare lo sviluppo e promuovere l'occupazione".
Fino a quando questo nuovo regime non sarà realizzato, èdoveroso, secondo Simoncini, tutelare i redditi e le condizioni di vita dei lavoratori più deboli. "Far passare mesi – conclude l'assessore - senza che i lavoratori ricevano alcuna indennità equivale, sostanzialmente, a favorire i licenziamenti da parte delle piccole aziende che, magari non volendo, si trovano costrette a farli a causa dell'incertezza sulla possibilità di disporre della cassa in deroga. Come Regione Toscana continueremo ad adoperarci perché si possa dare una risposta positiva ai diritti di questi lavoratori e lavoratrici". «La Regione Toscana anticipi i soldi per finanziare la cassa integrazione in deroga».
Lo afferma Claudio Morganti, europarlamentare indipendente dell'Eld, dopo la decisione del Consiglio dei Ministri di non finanziare la Cassa integrazione in deroga. «Così come ha anticipato i 500 mila euro dell'Unione Europea per costruire i compi Rom a Pistoia, faccia altrettanto per i nostri lavoratori. Niente piagnistei – termina Morganti –, ma la Giunta toscana metta le mani in tasca e aiuti i nostri lavoratori». "Nel decreto varato dal Governo per rientrare dello sforamento dello 0,1% rispetto al tetto di deficit consentito dalla Ue, ovvero 3% sul Pil, una delle misure prese è quella di rinviare di nuovo il rifinanziamento, già stabilito, della Cassa Integrazione straordinaria (Cig).
Rifinanziamento assolutamente insufficiente, di 330 milioni di euro, ma che almeno si dava per assodato. Il rinvio rischia di trasmettere il segnale che non si tratti di una emergenza vera. L'aver rinviato il necessario rifinanziamento di questo strumento puo' produrre conseguenze devastanti su centinaia di migliaia di famiglie e nulla puo' giustificare tale scelta. Tanto più a fronte di alcune dichiarazioni che gettano ombre sull’utilizzo della cassa integrazione in deroga, gonfiando smisuratamente le cifre stanziate in questi anni.
La verità è che serve una cifra almeno doppia per chiudere il 2013 ed uno stanziamento per il 2014 che deve essere pari alla spesa complessiva del 2013, evitando lo stillicidio ed i ritardi che hanno caratterizzato l’anno in corso" - dichiara Mauro Romanelli, Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia Libertà. "Io non ho alcuna fiducia che questo Governo di larghe intese voglia o sia in grado di prendere con coraggio tali misure. Il Pd, dopo la battaglia perduta per rimettere l'Imu sulle case di lusso, perde un'alltra occasione per dare le risposte necessarie ai bisogni e alle vere urgenze di migliaia di cittadini italiani.
Non si puo' sottovalutare l'effetto di una scelta che incide sui livelli di 'sopravvivenza' di circa 400.000 persone, perché anche lasciare senza reddito tutte queste persone acuisce la crisi" - conclude Romanelli.