FIRENZE– “Ricevuti oggi, in modo ufficiale, il decreto e la comunicazione INPS con le modalità operative, abbiamo subito trasmesso gli atti per autorizzare ai trattamenti di Cassa Integrazione”. Così Gianfranco Simoncini, assessore toscano al Lavoro, riferendosi al decreto congiunto fra i ministri del Lavoro e dell’Economia che assegna 550 milioni a Regioni e Province autonome per concedere, o prorogare, ai lavoratori delle aziende in crisi, la cassa Integrazione in deroga per il 2013.
“Procederemo – informa Simoncini – seguendo l’ordine cronologico di arrivo delle singole istanze fino ad esaurimento delle risorse assegnate. Stimiamo di poter autorizzare e trasmettere a INPS circa 3.300 richieste di CIG che coinvolgono circa 13 mila lavoratori oltre a circa 250 richieste di mobilità in deroga. In questo modo potranno essere coperte le richieste pervenute nei primissimi giorni di aprile”. Simoncini informa inoltre che sempre oggi è pervenuta da INPS la comunicazione formale sui pagamenti relativi a periodi del 2012 rispetto ai quali, a febbraio 2013, il Governo aveva disposto l’erogazione delle sole prime due mensilità richieste.
“In Toscana – precisa l’assessore – potranno così essere sbloccate, con erogazioni fino al termine del periodo concesso, 551 istanze di cassa integrazione in deroga e 318 di mobilità in deroga che coinvolgono un totale di 2.897 lavoratori”. Alla Toscana sono stati assegnati 36 milioni. “Risorse – conclude Simoncini – che purtroppo lasciano senza copertura circa 19 mila lavoratori. Su questo fronte prosegue l’impegno e la forte pressione che la Regione Toscana sta esercitando nei confronti del Governo perché siano assicurate risorse per tutto l’anno”. Produceva accessori bagno dagli anni Cinquanta la sestese Bertocci, storica azienda che chiuderà i battenti per crisi.
A marzo 2013, infatti, la direzione aziendale aveva fatto sapere che, a causa degli scarsi ordini e della crisi che coinvolge il settore, aveva presentato domanda di concordato liquidatorio. La domanda è stata accolta il 25 giugno scorso e venerdì prossimo avverrà la cessazione ufficiale dell'attività. “La notizia della chiusura repentina”, fa presente Daniele Collini della Segreteria della Fiom Cgil di Firenze “ci ha colto di sorpresa. L'azienda ci aveva diversamente annunciato l'intenzione di andare avanti il più possibile per cercare un compratore.
Non possiamo che esprimere rammarico per questa decisione forzata. Serra il bandone un'azienda dotata di un grande patrimonio e di un nome che fa eco in tutto il mondo, basti pensare che sono firmati Bertocci gli accessori bagno dei centri di formazione statunitensi di General Electric. Riteniamo inaccettabile che la direzione abbia ritirato i remi in barca nonostante un volume di affari estero importante in paesi emergenti del Medioriente, Russia ed Emirati Arabi. Arrendersi alla paura con un portafoglio ordini interessante non è ammissibile” protesta Collini.
“Speriamo almeno che la liquidità di cui l'azienda risulta essere in possesso venga utilizzata anche per pagare le spettanze dei lavoratori. Siamo davanti ad un concordato anomalo dal quale emerge la volontà di chiudere, senza cercare altre soluzioni, non è accettabile”. Fiom ed Rsu hanno indetto per venerdì prossimo 12 luglio 2013, alle 9.00, presso lo stabilimento, un presidio al quale ha garantito la presenza il Sindaco Gianassi. La Giunta regionale dovrà “intensificare una decisa iniziativa” nei confronti del Governo e di Finmeccanica, perché sia affrontata al più presto la riorganizzazione aziendale e sia fatta chiarezza sulla volontà di vendere Ansaldo Breda.
Il Governo dovrà inoltre seguire con attenzione la vicenda legata alla commessa Belgio-Olanda, che rischia di mettere a repentaglio un settore fondamentale per il nostro paese. L’impegno è contenuto in una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. Ad illustrare il testo in aula è stato il primo firmatario Gianfranco Venturi (Pd), che ha ricordato come soltanto gli stabilimenti toscani di Finmeccanica contano oltre tremila dipendenti, senza considerare l’indotto, con un grande patrimonio di conoscenze e di esperienze.
Venturi si è soffermato anche sulla rescissione del contratto da 260 milioni di euro per i treni Fyra V250 di Ansaldo Breda da parte di Belgio ed Olanda per cause tecniche, che rischia di gettare discredito sull’industria italiana. A suo giudizio il settore civile, con una strategia centrata sulla mobilità ferrotranviaria, rappresenta un comparto che non è in crisi a livello internazionale e che potrebbe trovare nel nostro paese un riferimento importante. Il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha annunciato che sta per essere concluso un accordo con Ansaldo Breda per la fornitura di materiale ferroviario per le linee regionali per 120 milioni di euro.
Il presidente ha inoltre informato il Consiglio di avere invitato il ministro Maurizio Lupi, che si è riservato di rispondere, a visitare il nostro distretto ferroviario. “Salviamo lo stabilimento, salviamo il lavoro, ma non salviamo chi commette errori. Nell’acquisto teniamo conto delle valutazioni tecniche sui treni” ha dichiarato Marco Taradash (PdL), ricordando che i sindacati di Ansaldo Breda hanno denunciato una gestione non sempre all’altezza, con ingegneri mandati via per sostituirli con altri più vicini al potere politico. Convocare quanto prima un tavolo di confronto sul futuro delle filiali toscane della Tnt express, chiedere agli assessori regionali Vincenzo Ceccarelli e Gianfranco Simoncini di attivarsi sulla vicenda nei confronti del Governo, coinvolgendo società e rappresentanze sindacali, garantire come Consiglio regionale il pieno supporto alle attività della Rsu per fare finalmente chiarezza sul futuro dell’azienda.
Sono questi gli obiettivi della mozione in merito al futuro delle filiali della Tnt Express, approvata all’unanimità nella seduta odierna del Consiglio regionale, sottoscritta dalla consigliera Pd Vanessa Boretti e da tutti i consiglieri della Commissione Emergenza occupazionale, oltre che dalle consigliera Federazione della sinistra Monica Sgherri e dal consigliere Sel Mauro Romanelli. “Riteniamo prioritario intervenire a sostegno di un azienda importante, oggetto di un piano di riorganizzazione pesante, che comporta tagli a livello occupazionale e penalizza un settore strategico come quello della logistica.
Per questo siamo davvero soddisfatti dell’approvazione della mozione, è un punto di partenza per adoperarsi tutti insieme, sindacati, lavoratori e istituzioni, al fine di arrivare a un piano industriale che risolva le criticità senza ripercussioni drammatiche sui lavoratori”, commentano Vanessa Boretti, firmataria della mozione e Ivan Ferrucci, membro della commissione Emergenza occupazionale.