Dichiarazione del Segretario generale Cisl Toscana, Riccardo Cerza sul Protocollo sottoscritto oggi tra la Regione e le organizzazioni sindacali per interventi di sostegno ai lavoratori in difficoltà “La politica non è fatta di chiacchiere; la politica è mettersi al servizio e trovare risposte concrete ai problemi dei cittadini, tanto più in questo momento in cui la crisi ha toccato il culmine. Dopo tante chiacchiere, con questo protocollo, si arriva a qualcosa di concreto.” “Oggi il mondo del lavoro è minato da una disoccupazione arrivata anche in Toscana al 10%, con la Cassa integrazione ancora in crescita (+13,5% nei primi 6 mesi 2013, +40% se si considera anche la Cig in deroga e con 20 mila lavoratori che ancora attendono il rifinanziamento della Cassa in deroga) e con le famiglie allo stremo perché in questi anni hanno dato fondo ai loro risparmi.
Mentre i pensionati, per il blocco della rivalutazione delle pensioni, non riescono più a far fronte alla vita quotidiana o, come hanno fatto finora, a sostenere spesso i bilanci familiari.” “In questo silenzio della politica nazionale, in Toscana, a partire dal nostro Congresso regionale a inizio maggio, abbiamo chiesto un impegno forte e concreto alla Giunta regionale e, insieme agli altri sindacati e al Governatore Rossi, abbiamo costruito un intervento concreto verso le lavoratrici, i lavoratori e le famiglie in difficoltà.” “E’ un piano di interventi che coprono tutte le situazioni di difficoltà della società toscana e danno un messaggio di speranza per le famiglie che hanno il coraggio del futuro, mettendo al mondo un nuovo figlio.
Un piano voluto dal sindacato e dalla Regione, costruito insieme, con una logica concertativa e di piena sussidiarietà, perché siamo convinti che le risposte alle persone si danno sul territorio e non centralizzando tutto. Per questo metteremo, in maniera gratuita, a disposizione dei lavoratori e dei cittadini toscani tutte le nostre sedi per accompagnarli nella fruizione di questi benefici.” “E’ una manovra di contrasto al disagio sociale che da risposte a tutti i gridi di allarme, a quelli reali di chi è in difficoltà, ma anche a quelli demagogici e populisti di chi in questi giorni va paventando il rischio di un’esplosione sociale in autunno, senza però impegnarsi e sporcarsi le mani per trovare soluzioni.”