Personale del Reparto Operativo di Firenze Santa Maria Novella e della Squadra di P.G. del Compartimento Polfer per la Toscana ha tratto in arresto due giovani italiani responsabili di rapina a mano armata ai danni di una farmacia del centro cittadino. Poco dopo mezzogiorno, verso le 12.20, si presentavano nella farmacia di via Panzani due giovani, di 25 e 39 anni, entrambi cittadini italiani che, bloccata la porta del negozio, tiravano fuori un coltello e, puntandolo all’indirizzo del titolare del negozio, gli intimavano di svuotare la cassa e di dargli tutto l’incasso.
Il farmacista e la sua collaboratrice, spaventati dalle minacce e dalla vista del coltello, aderivano immediatamente alle richieste dell’uomo aprendo la cassa e permettendogli di trafugare tutto il contante. Non contento del bottino, né delle spiegazioni del dottore che gli diceva di aver appena effettuato un versamento in banca, il rapinatore saltava al di là del bancone per controllare se vi fosse un'altra postazione di cassa. Compreso che non avrebbe trovato altro denaro si dirigeva verso l’uscita, dove lo aspettava il “palo” ma, ripensandoci, tornava indietro a prendere anche le monete presenti in cassa.
Appena usciti dal negozio il farmacista si affacciava in strada per riuscire ad individuare la direzione dei due e, vedendoli entrare nel sottopassaggio che da via Panzani conduce all’interno della Stazione di Santa Maria Novella, avvisava la Polfer. Dopo pochi minuti, gli agenti del Reparto Operativo notavano sul marciapiede del binario 5 due individui esattamente corrispondenti alla descrizione fornita nella nota di ricerca, stessi abiti e stesse caratteristiche somatiche, che si accingevano a salire sul treno fermo al binario 3, in partenza alle successive ore 12.53, diretto a Pontremoli.
I due venivano immediatamente fermati e perquisiti. Addosso, occultata nella biancheria intima, veniva rinvenuta, equamente divisa, una somma corrispondente all’incasso della farmacia. Un coltello compatibile con la descrizione fornita dalle persone offese di quello utilizzato per la rapina, veniva rinvenuto in un cassonetto nelle vicinanze della farmacia e sequestrato per eventuali ulteriori accertamenti. Entrambi gli italiani venivano riconosciuti, con certezza, quali autori della rapina sia dal dottore, sia dalla commessa della farmacia e quindi condotti presso la Casa Circondariale di Solliciano.