FIRENZE– L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato alle ore 16.40 di ieri 30 giugno una scossa di magnitudo 4.4 , profondità 9.8 Km., che è stata nettamente avvertita dalla popolazione. Dalla Protezione civile regionale arriva il bilancio aggiornato delle conseguenze del sisma anche in relazione alle ultime scosse che si sono verificate nella giornata di ieri in Garfagnana e Lunigiana. In Garfagnana, nella notte tra domenica e lunedì sono state ospitate nelle strutture della Protezione civile 680 persone che non se la sono sentita di dormire nelle proprie case.
In base alle verifiche in corso sugli immobili condotte dalle squadre dei tecnici le case dichiarate inagibili sono 165, mentre sono 70 le persone ufficialmente sfollate, che non possono rientrare nelle loro case in base alle ordinanze dei sindaci (la discrepanza nei numeri è dovuta al numero di case vuote o seconde case nella zona). In Lunigiana, nella notte tra domenica e lunedì, sono state 384 le persone ospitate nelle strutture della Protezione civile. Le case dichiarate inagibili in seguito alle verifiche effettuate assommano a 241, e per altre 100 sta per essere notificata l’ordinanza di inagibilità.
135 sono invece le persone da considerarsi “sfollate”. (Anche qui una discrepanza numerica da ricondursi alla presenza di case vuote o seconde case). Proseguono gli interventi dei Vigili del fuoco in seguito all’evento sismico. Ieri è stato effettuata una ricognizione aerea nella zona dal Reparto Volo di AREZZO ed una ulteriore verifica di stabilità in un fabbricato già reso inagibile in precedenza nel comune di Minucciano. Dislocati nei comuni di Fivizzano e Casola due automezzi UCL.
Il Comando provinciale di LUCCA ha effettuato 467 interventi ed attualmente rimangono da evadere ancora 40 richieste di verifica. Presente un Posto di Comando Avanzato con UCL a Minucciano ed un Centro Operativo Mobile a Castelnuovo in Garfagnana. “Qualcuno ci ha pure dileggiato, ma quello che ha investito la Toscana non è stato un «non evento», ma uno sciame sismico, che è continuato a lungo, ha creato molto spavento, ha provocato danni alle abitazioni private e anche a qualche edificio pubblico.
Non è stato un evento catastrofico, ma ha interessato circa 15 mila persone in Lunigiana e altre 7-8 mila in Garfagnana e certo abbiamo fatto bene ad avere letti e tende in abbondanza, ad esserci attrezzati per ogni evenienza, sperando che il peggio non accadesse. “ Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha risposto oggi alle domande dei giornalisti dopo che lo stesso Rossi, durante la giunta della mattinata aveva avvertito che i 5 milioni ipotizzati dal Governo potrebbero non bastare.
“Avverto lo Stato – ha detto Rossi – che il colpo le popolazioni di Lunigiana (Fivizzano e altri 3-4 comuni) e Garfagnana (3-4 comuni) lo hanno ricevuto e che in seguito al perdurare delle scosse aumenta il numero degli edifici danneggiati. Da un quadro che ho fatto parlando con i sindaci siamo già a diverse centinaia di abitazioni private e qualche edificio pubblico. Oggi non è ancora possibile fare un conto effettivo, ma certo è che quel conto va fatto e sarebbe una scelta sciagurata se non andassimo a ricostruire meglio di prima.
Quando lo sciame sismico sarà terminato – ha proseguito Rossi – dovremo stabilire come rimediare ai danni alle strutture pubbliche e come garantiremo il rientro in case sicure agli sfollati. In altre parole: come li aiuteremo a fare gli interventi necessari sulle abitazioni in modo che tornino ad abitare in case sicure.” Rossi ha poi ricordato che nella zona della Lunigiana e della Garfagnana l’ultimo evento sismico datava 1995. “E’ stato anche grazie agli interventi fatti in seguito a quel terremoto che oggi non abbiamo avuto conseguenze catastrofiche.
Allora fu usato il sistema del cofinanziamento, oggi non saprei indicare quale strada percorrere, ma certo non basta il credito di imposta, e qualcosa per aiutare quelle popolazioni andrà fatto. Sempre sperando – ha ribadito - che lo sciame sia finito, ma ricordando anche che già due volte ci eravamo illusi.” Infine Rossi ha concluso ricordando che le zone a più alto rischio sismico in Toscana sono 4: Lunigiana, Garfagnana, Mugello e Valtiberina. “Come ci ha mostrato l’esperienza è importante investire, nel corso degli anni, nella prevenzione del rischio.
per questo – ha ribadito – gli interventi che vanno in questa direzione vanno sottratti al patto di stabilità.” Con lo stanziamento di un milione di euro deciso nella seduta di stamani, la Giunta regionale ha deciso di agevolare ulteriormente le imprese extra agricole che hanno fatto o faranno domanda (il bando scade lunedì 8 luglio, ad oggi risultano 22 le richieste pervenute) per accedere alle agevolazioni per danni subiti nel corso degli eventi alluvionali del novembre 2012 nelle province di Massa Carrara e Grosseto.
Si tratta di un contributo in conto interessi rispetto al primo anno di ammortamento del finanziamento bancario, assistito dalle misure di garanzia previste dalla delibera di Giunta del 6 maggio scorso. In sostanza sarà la Regione a coprire per un anno anche la cifra di interessi dovuti agli istituti bancari che hanno aderito all’iniziativa di concessione agevolata dei prestiti. Sono previsti fino a 200mila euro per il ripristino delle attività danneggiate, con il limite del 75 per cento del valore di impianti, strutture, macchinari e attrezzature danneggiati o distrutti sulla spesa effettivamente sostenuta per il riacquisto o il ripristino.
E di 30mila euro per beneficiario, fino al 75 per cento del danno, per i beni mobili strumentali registrati, distrutti o danneggiati. “Nei giorni scorsi – ha detto il presidente – è stata data ampia notizia dei 28 milioni che finalmente ci dovrebbero arrivare dal governo. In realtà, se avessimo atteso i tempi del governo partiremmo oggi con il bando per i privati, che invece è aperto dal 23 maggio scorso e si chiuderà lunedì prossimo. E’ stata la Regione ad anticipare per proprio conto le risorse prima mettendo a disposizione le garanzie di Fidi Toscana, con lo slittamento del rimborso del capitale per 18 mesi, e poi con il bando che sta gestendo Sviluppo Toscana”.
“Già nel corso del mese di agosto potremmo iniziare ad emettere i mandati di pagamento. E per affrettare i tempi ho chiesto agli uffici di procedere alla liquidazione mano a mano che si completano le verifiche sulle singole domande. Le imprese più grandi invece – ha concluso il presidente Rossi – che hanno chiesto contributi sopra 250 mila euro, hanno bisogno di ottenere il nulla osta di Bruxelles, che abbiamo già chiesto, perché altrimenti il contributo rientrerebbe negli aiuti di Stato”.