Nadia Nencioni non aveva ancora nove anni. Sua sorella Caterina appena sei mesi. La bomba di via dei Georgofili, nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, le seppellì sotto montagne di macerie con il padre Fabrizio e la mamma Angela mentre il giovane studente di architettura Dario Capolicchio morì carbonizzato nel rogo del suo appartamento. Due settimane prima una bomba era scoppia a Roma, in via Ruggero Fauro. Due mesi dopo gli attentatori colpirono ancora: due volte a Roma e, quasi contemporaneamente, a Milano.
A 20 anni di distanza parte delle ragioni di quella strategia terroristica sono state individuate. Ma non completamente. Sicuramente gli uomini che azionarono le autobombe in nome e per conto di Cosa Nostra volevano costringere lo Stato a far marcia indietro sul cosiddetto ‘carcere duro’ per i boss mafiosi (previsto dall’articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario) e sulla legge sui pentiti. Il Comune di Firenze anche quest’anno ricorda l’attentato con una serie di iniziative in programma domenica 26 e lunedì 27 maggio. La prima è la mostra fotografica dell’Agenzia Ansa ‘La notte dei Georgofili’ che documenta l’intera storia di quell’evento e di questi venti anni, attraverso le foto e il lavoro giornalistico svolto dall’ANSA.
La mostra (25 pannelli di 1,5 metri x 1 con oltre 50 foto di grandi dimensioni), allestita nel Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio, offrirà i momenti più significativi seguiti all’attentato, dal dolore della città alle indagini, dalla ricostruzione della Torre del Pulci ai processi, dal recupero del patrimonio artistico danneggiato a come quell’episodio drammatico abbia rappresentato anche l’inizio di un percorso di educazione alla legalità. Non a caso la mostra è rivolta in particolare ai giovani e alle scuole, rappresentando per il periodo di apertura un punto di riferimento dei ragazzi mentre in seguito potrà essere itinerante negli stessi istituti.
L’inaugurazione è prevista per il 26 maggio alla presenza del Sindaco Matteo Renzi. Dopo l’esposizione in Palazzo Vecchio la mostra rimarrà al Comune che, a sua volta, la proporrà alle scuole cittadine inserendola in una progetto sulla legalità all’interno de ‘Le Chiavi della Città’, il programma di iniziative e progetti formativi che l’assessorato all’educazione offre ai ragazzi delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di primo grado. La mostra è stata realizzata con il contributo di Comune di Firenze, Banca CR Firenze, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio, Publiacqua, A.
Menarini industrie farmaceutiche riunite, Unicoop Firenze. «Le stragi del 1993 hanno segnato una delle stagioni più difficili della nostra storia recente – ha sottolineato l’assessora all’educazione e alla legalità Cristina Giachi – l’attentato di Firenze, tuttavia, è quello che più di ogni altro è rimasto vivo nel ricordo e in tutte le coscienze di quel periodo di bombe, dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio: le morti causate dalla bomba a due passi dagli Uffizi, i gravi danni recati al patrimonio artistico e una ferita, ancora non rimarginata, inferta alla città alla cultura che ne è l'identità, al suo tessuto sociale ed economico.
Il Comune ha così accolto la proposta dell’Agenzia ANSA di allestire una mostra che possa essere poi riproposta in via itinerante in tutte le scuole della nostra città». «Gli attentati di 20 anni fa – ha aggiunto Cristina Giachi - li ha progettati ed eseguiti Cosa Nostra, se restiamo alle sentenze. Ma da quelle stesse sentenze emerge che, proprio in quegli anni, ci sono stati ricatti e ‘contatti’ tra rappresentati dei poteri legittimi e la mafia siciliana. È per questo motivo che il Comune continuerà a presentarsi come parte civile in tutti i processi relativi a queste vicende.
Per noi resta fondamentale lavorare e collaborare con le altre istituzioni a un percorso di giustizia e verità». «L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze – ha dichiarato il Direttore Generale Renato Gordini - ha voluto contribuire a questa doverosa iniziativa, perché ritiene importante ricordare, e far conoscere alle nuove generazioni, una delle pagine più dolorose della nostra storia recente. E questo, non solo per un commosso omaggio alle vittime e a quanti sono rimasti feriti in quella tragica occasione, ma anche per testimoniare la propria vicinanza a coloro che si stanno impegnando, ai vari livelli e responsabilità, perchè fatti come questo non debbano ripetersi». «L’Ente Cassa – ha proseguito Gordini - appartiene da sempre al dna di Firenze è vuole essere vicina alla comunità cittadina ogni volta che essa vive una pagina importante della propria storia.
È stato dunque quanto mai opportuno inserire nel ricco programma delle celebrazioni anche una mostra di così grande impatto emotivo perché, spesso, la forza delle immagini riesce a toccare il cuore e la mente con quella intensità che nessuna parola riesce a trasmettere». «L’attentato del 27 maggio 1993 – ha ricordato il Direttore Generale di Banca CR Firenze Luca Severini – rimane una delle ferite più profonde mai inferte a Firenze e la nostra partecipazione alla mostra fotografica realizzata dall’ANSA vuole confermare la storica vicinanza alla città , anche a distanza di venti anni da quella tragica notte.
Nei ricordi di chi ha vissuto quei giorni, ci sarà sempre spazio non solo per le persone tragicamente scomparse, ma anche per il doloroso stupore dell’attacco ad un simbolo culturale e civile tra i più importanti al mondo». «Il ricordo di una ferita gravissima, inferta al cuore di Firenze per colpire, attraverso la città, l'intera collettività nazionale e i suoi valori di onestà, laboriosità e rispettosa convivenza – ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio, Vasco Galgani - non lascia certo indifferenti gli imprenditori fiorentini e il loro associazionismo.
Per questo, la Camera di Commercio sostiene le iniziative del Comune di Firenze per ricordare la strage di via dei Georgofili, con l'augurio che la vigilanza e la solidale fiducia nelle forze dell'ordine allontanino la criminalità organizzata dalle terre di Toscana». «Ancora oggi non bastano solo le parole per descrivere quanto questo gesto criminale sia stato efferato, colpendo vittime inermi tra cui bambini.
Per questo motivo abbiamo deciso di sostenere la mostra fotografica dell’Ansa sulla strage dei Georgofili, perché è un’iniziativa che racconta, con il peso e la tragica verità anche delle immagini, un episodio drammatico per la città di Firenze - ha rilevato Lucia Aleotti, Presidente del Gruppo farmaceutico Menarini. “La “casa madre” della nostra multinazionale si trova a Firenze, qui c’è il cuore della nostra azienda che da oltre 125 anni opera orgogliosamente in questa città e che è parte integrante di essa.
Attraverso gli scatti di questa mostra fotografica testimonieremo anche alle future generazioni la crudeltà con cui la nostra splendida città è stata attaccata, ma anche la forza con cui ha saputo reagire». «20 anni fa Firenze fu ferita dalla strage mafiosa di Via dei Georgofili, la più grave di quella stagione di attentati che colpirono il nostro Paese nel 1993 – ha commentato Publiacqua – per molti di noi è ancora fresco il ricordo del frastuono della bomba, delle urla, dei vetri spaccati, degli allarmi che suonavano nel cuore di Firenze, così vicino al Ponte Vecchio, simbolo della città ma anche della bellezza e della cultura nel mondo.
A vent’anni di distanza il ricordo è importante ma lo è ancora di più il rivivere tutto ciò che è successo da quello scoppio fino ad oggi e per questo dobbiamo ringraziare l’agenzia Ansa, che attraverso i suoi materiali regalerà alla città una straordinaria testimonianza della sofferenza e dell’impegno civile di una comunità. E’ per questo e per l’importanza storica e sociale di questo evento che Publiacqua ha deciso con partecipazione di sostenere l’iniziativa. Come azienda del territorio e come realtà che vive e tiene alle sue città e ai suoi cittadini.
Come azienda che costantemente s’impegna nella formazione e informazione dei bambini e ragazzi delle scuole e delle Università, aprendo e mettendo a disposizione le proprie strutture e conoscenze a più di 5000 persone l’anno. La strage dei Georgofili rappresenterà sempre una ferita per Firenze e per la Toscana, come cuore operativo di questa città ci sentiamo in dovere di mantenere vivo il ricordo e le sensazioni di chi non c’è più, di chi l’ha vissuta e di chi, come i più giovani, ne ha sentito parlare e ha il diritto/dovere di saperne di più e non dimenticare. «Abbiamo voluto essere presente accanto agli organizzatori della mostra fotografica dell’Ansa “Le stragi del ’93, 20 anni da via dei Georgofili” in duplice veste – ha spiegato Unicoop Firenze - con un contributo concreto e con la diffusione del valore di questa iniziativa fra i propri soci.
Nelle prossime settimane infatti le foto verranno esposte in alcuni dei principali punti vendita Coop della città. L’approccio di Unicoop Firenze alle iniziative civili e al mondo della cultura ha caratteristiche molto diverse da quelle della semplice sponsorizzazione.
E’ molto simile al ruolo di “facilitatore” dei processi culturali e la chiave dell’intervento consiste in un rapporto costante con i promotori delle varie iniziative sul territorio per diffonderne i contenuti fra la gente. In questo senso la forza di Unicoop Firenze consiste soprattutto nella messa in rete dell’immenso patrimonio di soci che aderiscono alla cooperativa: in cifre si tratta di oltre un milione di persone (1.189.142 alla fine del 2012) che ogni anno crescono a ritmo costante nelle sette province in cui opera la cooperativa.
La promozione e il sostegno di Unicoop Firenze sono anche uno strumento formidabile per favorire la partecipazione del mondo giovanile alle iniziative civili e culturali. Chi è nato dopo quella terribile ferita inferta a Firenze venti anni fa, troverà in questa mostra una dolorosa testimonianza di fatti che non ha vissuto direttamente, ma anche i valori della rinascita di una città che non si è voluta piegare all’orrore». L’appuntamento è per lunedì 27 maggio 2013, alle 9 in piazza della Signoria.
A 20 anni dallo scoppio della bomba di via dei Georgofili – che causò la morte di 5 persone, ne ferì quasi 50 e danneggiò, talvolta in maniera irreparabile, il patrimonio storico artistico della Galleria degli Uffizi – l’episodio sarà ricordato con un’iniziativa organizzata dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze: un girotondo intorno al complesso vasariano degli Uffizi che coinvolgerà oltre 600 ragazzi di tutte le scuole primarie e secondarie inferiori di Firenze.
Ideato da Marco Ferri e Marta Pesamosca, l’evento si intitola Girotondo per Caterina – Firenze abbraccia gli Uffizi e fa riferimento sia alla più piccola delle vittime di via dei Georgofili (Caterina Nencioni) che aveva solo sei mesi quando perse la vita – le altre vittime furono Nadia Nencioni (9 anni), Dario Capolicchio (22 anni), Angela Fiume (36 anni), Fabrizio Nencioni (39 anni) – sia al primo museo d’Italia, gli Uffizi, il cui patrimonio storico-artistico fu barbaramente oltraggiato.
Alla base di tutta l’azione, che non ha precedenti, c’è un’evidente necessità di educare le giovani generazioni (risultate poco informate sull’accaduto secondo i risultati di una recente inchiesta svolta dall’associazione Libera) nonché un bisogno di speranza che accomuna chiunque ha a cuore il vivere civile. Un obiettivo multiplo da raggiungere attraverso un’azione che, grazie all’azione congiunta del Comune di Firenze e dell’associazione culturale “ARTfutureCRAFT – Tuscany Italy - Centro studi sull’Artigianato Artistico e l’Industria Creativa”, d’intesa con l’Associazione tra i familiari delle Vittime di Via dei Georgofili, prevede prima un momento teorico, di apprendimento scolastico (lezioni in classe proprio sul tema della strage di via dei Georgofili e sulle sue conseguenze, sia dal punto di vista della tragedia umana sia da quello dell’oltraggio alla città e al patrimonio culturale), e poi un momento pratico che sottenda forti elementi partecipativi, di condivisione, di socializzazione. I PARTECIPANTI Oltre a un gruppo di coordinatori, prenderanno parte all’iniziativa gli studenti delle classi 4e e 5e delle scuole elementari e gli studenti delle tre classi medie delle scuole di Firenze, per un totale di oltre 600 ragazzi. In particolare gli studenti dell’Istituto comprensivo Oltrarno, di cui fa parte la Scuola elementare “Nadia Nencioni” (vittima anche della bomba e sorella della piccola Caterina), parteciperanno in massa (circa 200 ragazzi) accompagnate dal dirigente scolastico, Maria Centonze.
L’intero perimetro esterno degli Uffizi misura esattamente 760 metri e per “circondarlo” completamente gli oltre 600 giovani studenti si prenderanno tutti per mano per formare il “Girotondo per Caterina”.