Un’intensa l’attività investigativa, protrattasi per ben 4 mesi, ha condotto gli inquirenti del Commissariato di Empoli - guidati dal dr. Maurizio Di Domenico - all’identificazione ed all’arresto degli autori due rapine, l’una “tentata” il 29 gennaio ai danni di una pizzeria empolese e l’altra consumata il 5 marzo u.s. in maniera particolarmente cruenta con il ferimento del titolare di un bar di quel comune. Le indagini sono state avviate a seguito del più ampio “monitoraggio” di un gruppo di persone di etnia marocchina e brasiliana, irregolari sul territorio nazionale e sospettate di essere dedite proprio alla commissione di tale tipologia di reato.
Il “fiuto” degli agenti ha, in tal modo, condotto la Squadra di P.G. del Commissariato a smembrare un vero e proprio sodalizio criminoso attivo sul territorio dell’Empolese Valdelsa, assicurando all’iter della giustizia due cittadini stranieri (un brasiliano dell’84’, clandestino e senza fissa dimora ed un marocchino dell’88’, anch’egli clandestino e senza fissa dimora) ed un italiano (classe 81’ residente a Pontedera) ritenuti responsabili delle due rapine unitamente ad un quarto uomo, privo di permesso di soggiorno e senza fissa dimora, al momento irreperibile ma attivamente ricercato dalle Forze dell’Ordine.
Ulteriori accertamenti, peraltro, sono tuttora in corso al fine risalire alla rete di “contatti” (composta prevalentemente da cittadini stranieri) utilizzata dai sodali per ottenere il necessario supporto logistico. Con certezza, invece, è emerso che la funzione di “regista e/o mente” del gruppo, in particolare quanto alla localizzazione ed all’individuazione di tutti gli obiettivi da colpire, era affidata all’italiano. Nel corso delle indagini, effettuate anche mediante appostamenti, individuazioni fotografiche, intercettazioni telefoniche e riscontri su tabulati telefonici, è stata anzitutto ricostruita la dinamica della tentata rapina del 5 marzo presso la pizzeria “I Ghiotti”.
In quella circostanza, il brasiliano dell’84’, entrato all’interno del locale insieme al marocchino suo complice, minacciava - afferrandola per il collo e puntandole una pistola “taser” - una dipendente, nell’intento di immobilizzarla e trafugare l’incasso della giornata: rapina non consumata solo per l’imprevisto sopraggiungere di un altro dipendente che, udite le invocazioni di aiuto della donna, usciva dal retro bottega, sorprendendo i malviventi che scappavano a bordo di un’autovettura condotta da un terzo individuo, l’italiano.
In data 8 marzo u.s., veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto il brasiliano dell’84’, bloccato presso la stazione Santa Maria Novella dagli uomini del Commissariato di Empoli con l’ausilio Compartimento Polizia Ferroviaria di Firenze mentre tentava di allontanarsi dalla provincia fiorentina. In data 11 marzo, veniva individuato ed arrestato il marocchino ed in data 26 marzo veniva arrestato l’italiano. Dopo l’identificazione e l’arresto dei rapinatori, gli investigatori di Empoli si sono soffermati su altre rapine portate a segno ad Empoli e nelle zone limitrofe, in quanto aventi in comune con quella della pizzeria I Ghiotti forti similitudini nel modus operandi.
Esaminando in dettaglio i singoli episodi criminosi, gli operatori, sono riusciti a risalire agli autori della rapina del 29 gennaio u.s. consumata in danno del bar “Il caffè” e sfociata nel ferimento del proprietario, che, nel tentativo di resistere alla richiesta di consegna dell’incasso, riportava lesioni alla testa procurategli con più colpi dai malviventi. In tale circostanza, secondo la ricostruzione dei fatti compiuta dagli inquirenti, il rapinatore, attualmente irreperibile e ricercato, armato di pistola, ed il marocchino entravano nel bar dopo l’orario di chiusura serale ed intimavano al titolare di consegnare loro l’incasso della giornata, reagendo al tentativo di fuga in strada dell’uomo in maniera violenta, ovvero inseguendolo ed esplodendo, senza puntare in sua direzione, due colpi di arma da fuoco.
Dopo averlo raggiunto, i malviventi non esitavano a colpire la vittima alla testa ed al corpo, anche con l’utilizzo del calcio della pistola, riuscendo così ad immobilizzarla ed a sottrarle un orologio, 800 euro in contanti, un blocchetto di assegni, una carta di credito, documenti di identità ed una borsa, valori ed effetti personali che la parte offesa aveva invano tentato di mettere in salvo. Nella circostanza il titolare del bar riportava una frattura scomposta della teca cranica giudicata guaribile in 60 giorni.
Le risultanze investigative venivano pienamente condivise dalla Procura della Repubblica che otteneva dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari altra ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del cittadino marocchino e un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un quarto rapinatore, allo stato irreperibile, in quanto entrambi gravemente indiziati, in concorso tra di loro, dei reati di rapina aggravata e patite lesioni in danno del titolare del Bar Il Caffè, nonché di porto abusivo di arma da fuoco.
L’attività investigativa consentiva altresì di accertare che, all’esterno dell’esercizio commerciale, ancora una volta, vi era l’italiano, pronto ad attendere i due malviventi alla guida di un veicolo. L’uomo, pregiudicato, è attualmente detenuto in regime di arresti domiciliari nell’ambito dello stesso procedimento penale, indagato anche per la rapina in danno del Bar Il Caffè. Sono in corso indagini finalizzate a rintracciare il quarto rapinatore e per identificare eventuali ulteriori complici.