Arresti anche in Toscana per il blitz che la Polizia di stato ha messo a segno nella mattinata: presunti affiliati al clan dei Casalesi sono stati fermati tra la Campania e la Toscana. Quattro i provvedimenti restrittivi dettati dall'autorità giudiziaria di Firenze. La Dia ha svolto durante la mattinata dei controlli che hanno portato anche al sequestro di beni sul territorio regionale. Ventitre persone arrestate all'alba nella maxi operazione anticamorra condotta dalle squadre mobili di Firenze e Caserta.
Gli arresti eseguiti in Toscana sarebbero avvenuti in Versilia tra Viareggio e Carrara. Tra i capi di accusa: associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di armi. Nella mattinata odierna la Squadra Mobile di Firenze, unitamente a quella di Caserta e con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, ha eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere nelle province toscane e in quella di Caserta per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento seguito da incendio, detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, detenzione e porto di armi (comuni, da guerra e clandestine), ricettazione ed altro.
Nel corso delle operazioni sono state effettuate anche numerose perquisizioni delegate e, contestualmente, i Centri Operativi DIA di Napoli e Firenze hanno sottoposto a sequestro su delega della medesima AG beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa venti milioni di euro. “La presenza della camorra in Toscana è dato di fatto molto preoccupante cui contribuisce anche la crisi. Bisogna vigilare e intervenire subito con tutti gli strumenti a disposizione per non fare della nostra regione una terra di mafia come sta accadendo purtroppo in molte zone anche del nord Italia”.
E’ questo il commento di Federico Gelli, neo deputato e responsabile Legalità e Sicurezza del PD Toscana, in merito alla vasta operazione anticamorra contro il clan dei casalesi condotta oggi nella nostra regione e in Campania dalle Forze dell’Ordine dirette dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli insieme ai loro colleghi di Firenze. In carcere sono finite 23 persone di cui 13 tra la Versilia, Massa e Lucca, con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsione.
In più sequestrati beni per oltre venti milioni tra immobili, imprese e attività commerciali. “Voglio ringraziare la Magistratura e le Forze dell’Ordine per l’ottimo lavoro svolto – ha aggiunto Gelli - ma è chiaro che ormai abbiamo superato il livello di guardia. Ai nostri allarmi si è aggiunto l’ultimo rapporto dei servizi segreti che indica la Toscana come una delle aree, insieme all’Emilia Romagna e il Basso Lazio, dove agiscono i clan camorristici. Un livello d’infiltrazione favorito da una crisi economica devastante dove è facile per i boss ricchi di liquidità, gestire i loro interessi, riciclare soldi sporchi, portare avanti estorsioni e ricatti verso gli imprenditori onesti.
La lotta alle mafie deve essere una delle priorità del Paese e combattuta su tutto il territorio nazionale con strumenti innovativi potenziando le attività di coordinamento, prevenzione e indagine. E’ ormai chiaro – ha concluso Gelli - che questa battaglia la possiamo vincere solo se riusciremo a dare risposte concrete per uscire dalla crisi”. “Un’altra dura giornata per il clan camorristico dei Casalesi, colpito dai nuovi arresti portati a termine oggi tra la Campania e la Versilia.
Il merito è tutto degli inquirenti napoletani e toscani e degli agenti delle squadre mobili di Firenze e Caserta, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della polizia di Stato”. Sonia Alfano (Presidente della Commissione Antimafia Europea) plaude all’operazione anticamorra portata a termine oggi dalle DDA di Napoli e Firenze, che hanno sgominato un vasto giro di estorsioni. “Che a Napoli, ma non solo, si stia facendo un ottimo lavoro di controllo del territorio e repressione della criminalità, lo avevo verificato personalmente proprio di recente.
Il costante sequestro di beni di provenienza illecita, portato avanti tenacemente dalla DIA napoletana, è un passo molto importante per fare terra bruciata intorno alla criminalità organizzata di stampo camorristico. Per l’operazione di oggi e per l’impegno profuso ogni giorno su un territorio difficile come quello campano, ai magistrati e alla forze dell’ordine va tutto il mio ringraziamento”.