In questi giorni le imprese fiorentine si stanno vedendo recapitare i bollettini per il pagamento della Tares il tributo che da quest’anno dovrebbe sostituire la vecchia tassa sui rifiuti (la Tia, ma altrove ancora Tarsu), addizionata di altri costi (tra i 30-40 centesimi in più a metro quadro per abitazione o attività) relativi ai cosiddetti servizi indivisibili comunali. In realtà prima dell'insediamento del Governo Letta si era parlato di una proroga se non addirittura di uno slittamento al 2014 con grave danno per le aziende di gestione che sarebbero andate in affanno di liquidità almeno fino alla fine dell'anno.
Qualche giorno fa però era stato deciso che per quanto riguardava il Comune di Firenze in attesa che la nuova tariffa fosse disciplinata anche relativamente all'Iva si sarebbe rimasti al vecchio metodo di pagamento con la Tia, quindi in due rate: la prima a giugno e la se seconda a settembre. Ora invece le aziende fiorentine per prime hanno ricevuto il bollettino con tanto di nuovo logo del nuovo tributo e la richiesta di versamento dell'acconto che come informa Quadrifoglio dietro richiesta di Confartigianato è pari ai 2/3 del totale 2012.
Ma a parte questo tutto resta molto fumoso secondo: Confartigianato "Niente che spieghi cosa la Tares sia, cosa essa inglobi rispetto alla Tia (ovvero i servizi municipali cosiddetti indivisibili, quali illuminazione, manutenzione delle strade e sicurezza); perché li inglobi; che sono previste addizionali (30 centesimi/mq riservati allo Stato); come sia composta la tariffa e di quanto, anche approssimativamente, crescerà rispetto al 2012; se (come in passato) siano previste riduzioni tariffarie per le imprese che smaltiscono rifiuti speciali (la quasi totalità delle imprese artigiane di produzione).
Neppure le date di tutte le scadenza sono riportate". Stando alla delibera comunale del 22 aprile scorso le scadenze sono al 31 maggio e al 30 settembre per l’acconto e al 31 dicembre per il saldo. "Peccato però- prosegue Confartigianato - che, in barba alle sentenze sull’ illegittimità dell’Iva sulla Tia, il calcolo sia stato eseguito sul totale 2012 Iva compresa. “Insomma, le condizioni ideali per ostacolare il fare impresa – commenta Daniela Checchi – direttore di Confartigianato Firenze - Certo, la Tares non è la peggiore delle gabelle, ma è emblematica del modo con cui il pubblico guarda all’impresa privata, del difficile contesto che riesce a costruirgli intorno.
Tralasciando pure il sacrosanto diritto dell’imprenditore ad elaborare strategie d’impresa di ampio respiro, senza certezze come quella dell’entità di un’imposta (che è possibilissimo definire a priori, visto che di mq si tratta) diventa faticosa, difficile, problematica anche la gestione del day by day”.