“Non applichiamo la Tares, rifiutiamoci di farlo. Non è possibile andare avanti così”. E’ il grido d’allarme del sindaco di Pian di Scò, Nazareno Betti, pochi giorni fa. La sua denuncia fa leva sulla considerazione che ci sarà l’allargamento della superficie imponibile decisa dallo Stato (e non dai comuni), sarà richiesto un contributo di 30 centesimi a metro quadrato in più, che andrà direttamente nelle casse dello Stato (e non dei comuni), e i comuni dovranno coprire al 100% i costi del servizio di gestione dei rifiuti, con il risultato che a pagare saranno i cittadini.
“Sono completamente d’accordo con Betti. Le sue valutazioni sono corrette e la sua iniziativa deve trovare il sostegno di tutti i sindaci”, è il commento di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana. Già Uncem in Toscana rappresenta 168 comuni e può promuovere un’iniziativa forte in tal senso. “Ha ragione Betti anche quando dice che la casta non siamo noi, non sono i sindaci o gli assessori dei comuni. Non possiamo apparire agli occhi dei cittadini degli esattori di tasse e imposte che, oltretutto, molto spesso neppure finiscono nelle casse dei comuni”.
Poi Giurlani lancia la sua proposta: “La mia indicazione, in attesa di altre iniziative che potranno scaturire a carattere nazionale, è di predisporre sul tema degli ordini del giorno da presentare all’approvazione dei consigli comunali. Un segnale forte e condiviso che giungesse da tante assemblee elettive locali non potrebbe essere ignorato”.