FIRENZE- “Il Next-Emerson risponde al bando di "pubblico avviso", preliminare alla redazione del Regolamento urbanistico del Comune di Firenze, presentando una manifestazione di interesse sull'area che da anni sta occupando, nella quale ha avviato esperienze culturali e sociali di grande rilevanza. La manifestazione di interesse nextemersoniana, concentrandosi sulla destinazione del luogo industriale occupato, fornisce l'occasione per richiedere al Comune l'introduzione di una nuova voce di destinazione d'uso che preveda sia l'autogestione dell'edificio che l'uso culturale, sportivo e sociale.
” Lo ha annunciato stamani al presidio organizzato sotto l'assessorato all'urbanistica del comune di Firenze lo stesso Centro sociale autogestito insieme al Comitato SanSalvichipuò, Comitato di cittadini viale Belfiore-Marcello, Comitato ex-Panificio Militare, Comitato giardino dei Pazzi, perUnaltracittà-lista di cittadinanza, Spazi Liberati-lotte locali e proposte dal basso. I promotori della proposta collettiva di interesse al Comune hanno inoltre aggiunto come “l'operazione del Next-Emerson miri innanzitutto a formulare una pesante critica all'istituto del 'pubblico avviso' previsto dal regolamento R/3/2007, art.
15, alla LR 1/2005 (Norme sul governo del territorio) ma applicato in maniera restrittiva dal Comune di Firenze che prevede i desiderata solo dei proprietari - e non di altri portatori di interesse - di edifici in trasformazione di superficie maggiore ai 2000 mq,” Il meccanismo e le contraddizioni della “manifestazione d'interesse” coinvolgono molti contenitori dismessi, pubblici e privati, del nostro territorio e molti comitati che da anni stanno lavorando sui temi del riuso e della riconversione hanno presentato manifestazione d'interesse per le aree sulle quali fanno proposte per un un uso sociale e collettivo: il Comitato SanSalvichipuò, il Comitato di cittadini viale Belfiore-Marcello, il Comitato ex-Panificio Militare.
Le richieste sono state oggi consegnate agli uffici di via Andrea del Castagno seguendo la procedura indicata dallo stesso Comune. Con il meccanismo del "pubblico avviso" - di cui sarebbe auspicabile l'abrogazione nella revisione della legge 1/2005 e dei regolamenti attuativi - il Comune rinuncia al proprio ruolo dando mandato ai privati di ridisegnare la città, considerato che la totalità di queste aree ammonta a più di 1 milione di mq. Tutto ciò, peraltro, in contraddizione con le modalità messe a punto dalla Regione Toscana con la legge 40/2011.
Pensiamo che il Piano Strutturale e il conseguente Regolamento Urbanistico non possano prescindere da un'idea di Firenze città aperta, non ulteriormente cementificata e con spazi ad uso pubblico e sociale, e per questo non possono essere ascoltati solo i proprietari delle aree in trasformazione, le uniche sulle quali ormai si può agire. In particolare il Comitato per Piazza Brunelleschi chiede se nell'ambito del Regolamento Urbanistico e dell'Avviso pubblico per la manifestazione di interesse per i contenitori dismessi, a vostra conoscenza ci sono cambiamenti previsti per gli edifici che affacciano su Piazza Brunelleschi:
1) La Rotonda del Brunelleschi che ha recentemente cambiato proprietà e da dove – seconodo notizie pervenuteci- l’Ateneo Linguistico dell’Università si sposterà a breve; 2) Gli edifici della Fondazione della Cassa di Risparmio che costituiscono l'isolato tra Piazza Brunelleschi e Via Bufalini che si stanno svuotando - sembra -per volontà della proprietà e la stessa Banca ha intenzione di trasferirsi.Potenziare la rete di piste ciclabili di viale Giannotti e viale Europa, creare un percorso d'arte integrato dotato di aree di sosta e di svago che unisca il centro storico della città con la periferia.
Queste le ricette proposte dall'Ordine degli architetti di Firenze per riqualificare il quartiere di Gavinana, protagonista ieri del terzo appuntamento di Firenze che sarà, ciclo di assemblee pubbliche organizzate dagli architetti e da Image per parlare con la cittadinanza del futuro urbanistico della città a partire dalla visione di filmati di architettura contemporanea. L'incontro si è svolto al Teatro L'Affratellamento: vi hanno preso parte, accanto ai progettisti e a tanti residenti del quartiere, il gastronomo e giornalista Leonardo Romanelli, la vicepresidente del Q3 Cristina Giani e l'organizzatrice di eventi Vaia Balekis.
Il dibattito si è soffermato molto sul futuro del centro per l'arte contemporanea Ex3, nato nella vecchia industriale Longinotti e recentemente assegnato ad un nuovo gestore attraverso un bando comunale. Rendere sempre più accessibile e 'centrale' la struttura per una riqualificazione complessiva del quartiere è l'esigenza emersa dall'incontro. "Da un lato – propongono gli architetti – si dovrebbe agire sulle infrastrutture, creando nell'area una rete capillare di mobilità dolce, in primo luogo attraverso il potenziamento delle piste ciclabili, specie nei tratti di viale Giannotti e viale Europa".
Dall'altro, si potrebbe pensare alla creazione di un "percorso museale integrato che 'cucia' e metta a sistema il patrimonio artistico rinascimentale con quello contemporaneo, il centro con la periferia della città, con aree di sosta attrezzate e infrastrutture all'aperto per pedoni e cicli". Interventi "leggeri" e low cost se affidati alle capacità di giovani creativi sul modello della Highline di New York, che per gli architetti "potrebbero rilanciare il progetto di 'museo diffuso' più volte auspicato dall'amministrazione comunale", scongiurando al contempo il pericolo che l'Ex3 diventi "una nuova cattedrale nel deserto" e riqualificando nel complesso un quartiere che oggi vive in larga misura solo della capacità attrattiva del centro commerciale.
Dopo la tappa di ieri nel Quartiere 3 e gli appuntamenti di Ponte a Greve nel mese di marzo e quello di Novoli nel mese di febbraio, Firenze che sarà si avvicina con i suoi incontri itineranti al cuore storico della città. Prossima tappa gli Uffizi, in programma giovedì 16 maggio.