E' trascorso un anno esatto dalla terribile strage di Piazza Dalmazia a Firenze quando la mano omicida dell'estremista Gianluca Casseri colpì per ben cinque volte dei ragazzi di origine senegalese, uccidendone due e ferendone tre. Uno di loro è ancora ricoverato all'Ospedale Careggi con una paralisi quasi totale, oggi ha ricevuto la visita del sindaco Matteo Renzi. Fu un giorno concitato che fece precipitare la città prima nella paura poi nello sgomento.
Si tornò a parlare di xenofobia e di razzismo in una città solitamente tranquilla e tradizionalmente tollerante come Firenze, si parlò giustamente di 'mostro', nei giorni successivi si passò in rassegna la sua vita, le sue letture, le sue malate ideologie ma rimase nell'aria il sospetto che quel mostro non se ne fosse andato definitivamente con quel colpo di pistola che lo stesso Casseri espolse contro sè stesso nel parcheggio sotteraneo di San Lorenzo. Casseri era un simpatizzante di Casa Pound, il centro sociale di estrema destra che però prese le distante dall'attentato. Domani riccorrerà il primo anniversario di quelle ingiuste morti e in città diverse saranno le iniziative in ricordo di Mor Diop e Modou Samb e in onore dei loro connazioanali rimasti feriti gravemente: Sougou Mor, Mbenghe Cheikh e Moustapha Dieng.
Una manifestazione partirà proprio dal luogo della strage in piazza Dalmazia alle ore 17, moltissime le adesioni da parte di associazioni civili, di volontariato e di gruppi politici. “Pensiamo che ricordare e stare al fianco di una comunità colpita al cuore – dichiarano le Consigliere De Zordo e Alberici, che parteciperanno al sit-in domani alle 17 - sia più che mai necessario ed attuale ma siamo convinte che servirebbero anche atti più concreti, da tempo da noi invocati, per contrastare il clima di intolleranza e razzismo che comunque resta purtroppo vivo a Firenze, nonostante la sua storia partigiana e antifascista”.
“Già in occasione del barbaro assassinio – proseguono le due Consigliere - avevamo chiesto esplicitamente la chiusura di Casa Pound nel territorio fiorentino tra i cui simpatizzanti c'era anche l’autore della strage, chiedendo l’applicazione della Legge Mancino che condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista e punisce chi incita alla discriminazione razziale, etnica e religiosa. Ebbene, a un anno dalla strage, non solo Casa Pound non è stata chiusa, ma ha aperto una nuova sede, con annessa foresteria, fatto che noi abbiamo, subito e con decisione, denunciato, chiedendo all’Amministrazione Comunale di questa città come mai tale apertura non fosse stata posta all'attenzione del Comitato per l'ordine e la sicurezza.
Non trascuriamo il fatto che Casa Pound proclama di praticare il "Fascismo del terzo millennio", ha una web radio che si chiama "Bandiera Nera", e che Forza Nuova è autrice di azioni di disturbo e di gesti di xenofobia, come quello, recentissimo, con cui ha interrotto violentemente un incontro (e una festa) a Pontedera, per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle figlie ed ai figli dei migranti nate/i in quel comune”. “Ci fa molto piacere – concludono le Consigliere - che la città non dimentichi una ferita così orrenda e recente e vogliamo stare vicini alle famiglie unendoci con convinzione al sit-in di domani per rinnovare l’impegno di movimenti e società civile; crediamo però che, visti i pericolosi rigurgiti fascisti e nazisti diffusi in tutta Europa, si debba andare oltre, cambiando, per esempio, le normative vigenti (vedi l’odiosa legge Bossi-Fini che nessun governo ha mai scalfito) che negano ogni presupposto per un clima di accoglienza e di multiculturalità”.
"Quel folle gesto fu figlio del clima di odio, paura e intolleranza che alcuni soggetti politici avevano diffuso -e purtroppo insistono nell'intento- nei confronti del diverso e dello straniero." A dirlo sono gli espnenti IDV e SEL di Figline Valdarno che esprimono vicinanza e solidarietà alla comunità senegalese. "Abbiamo il dovere morale e civile di non dimenticare e per questo è necessario avviare percorsi di dialogo, di condivisone e di scoperta reciproca per creare basi nuove, per una società multiculturale e multietnica.
La giornata sarà celebrata la mattina con un convegno sul razzismo presso la sala Luca Giordano nei locali della provincia di Firenze in via Cavour 1, un presidio in Piazza Dalmazia a partire dalle ore 17 e si concludera' la sera con un concerto al Mandela Forum con la partecipazione della Bandabardò, Elio, Paolo Endel e vari artisti senegalesi.