FIRENZE – 17 dicembre 2011: la motonave Eurocargo Venezia della società Grimaldi perde nel mare della Gorgona 198 bidoni contenenti catalizzatori industriali esausti. 13 gennaio 2012: la Costa Concordia naufraga sugli scogli dell’Isola del Giglio. Primo giugno 2012: la motonave battente bandiera panamense Merse II, carica di tondini di ferro, si incaglia sugli scogli a sud di Rio Marina. Sono questi i fatti critici più recenti, noti e discussi relativi alla sicurezza della navigazione marittima lungo le coste toscane. A questa emergenza rispondono oggi la Regione Toscana, il corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera e i comuni di Livorno, Piombino e Monte Argentario, con un accordo che prevede l’installazione di 4 nuovi radar a completamento del servizi di assistenza al traffico marittimo (VTS) e attività di sorveglianza e monitoraggio, a cui sono chiamati a partecipare anche il consorzio Lamma, per la fornitura di dati meteorologici e oceanografici, e l’Arpat, in caso di eventi che comportino impatti sull’ambiente. “Tutela del mare, sicurezza della navigazione e sviluppo economico sono tre aspetti che consideriamo prioritari e che devono coesistere – ha affermato oggi il presidente Enrico Rossi, dopo aver firmato il protocollo di intesa con l’Ammiraglio ispettore capo Pierluigi Cacioppo e i rappresentanti dei comuni interessati, alla presenza del sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Guido Improta – In questi mesi abbiamo lavorato per costruire insieme un sistema di avanguardia, che cambi la qualità della navigazione e tuteli in maniera sempre più efficace le nostre coste e l’arcipelago, un tratto di mare di bellezza impareggiabile in cui transitano 1000 navi l’anno”. I nuovi radar saranno installati in località Isola di Gorgona e Darsena petroli del Porto di Livorno (Comune di Livorno), in località Poggio Batteria, nel comune di Piombino e presso il sito dell’Aeronautica militare nel comune di Monte Argentario.
Ma la mera strumentazione, per quanto necessaria, non sarebbe sufficiente. Il protocollo avvia infatti una collaborazione (che verrà realizzata concretamente sulla base di successive convenzioni) per integrare le attività di monitoraggio del traffico marittimo e di controllo di eventuali sversamenti in mare di sostanze inquinanti, per rafforzare la sorveglianza aeronavale e migliorare la capacità di misurare e prevedere le dinamiche fisiche, biologiche e ecotossicologiche dell’ambiente marino.
Il tutto con l’obiettivo di elevare i livelli di sicurezza, ottenendo una riduzione consistente del rischio di nuovi incidenti, e di ottimizzare la risposta in caso di incidente o di situazioni pericolose. Con il Protocollo il Corpo Capitanerie di Porto-Guardia Costiera si impegna a completare l’installazione dei radar e di tutte le attrezzature hardware e software necessarie, e a rafforzare la sorveglianza areonavale. La Regione coordinerà i soggetti competenti al rilascio delle autorizzazioni e assicurerà la collaborazione di Arpat e LaMMA al programma delle attività.
Proprio il Lamma, tra l’altro, sta installando in questi giorni un radar marino sempre in banda X (come i VTS) presso l’isola del Giglio per il monitoraggio delle correnti e delle onde a supporto delle operazioni di rimozione della Costa Concordia. E’ sempre più evidente la necessità di rendere interoperabili i sistemi attualmente in uso per l’identificazione delle navi. Gli stessi radar installati e gestiti dalle Capitanerie possono fornire dati sulle caratteristiche fisiche del mare e quindi consentire al LaMMA di elaborare e trasmettere previsioni sulle condizioni meteo del mare e informazioni più dettagliate e affidabili, in modo da poter consigliare le rotte più sicure da seguire.
Attraverso la collaborazione con le Capitanerie di Porto il Consorzio LaMMA potrebbe sviluppare una serie di servizi fra cui una cartografia per la sicurezza, previsioni ad alto dettaglio su aree di interesse e una modellistica per la previsione dello spostamento di uomini, mezzi alla deriva o carichi e inquinanti dispersi. Entrerà in vigore il 12 novembre il divieto di navigazione a due miglia dalle coste toscane. Un passo in più a vantaggio della sicurezza in mare, come ha avuto modo di sottolineare il presidente Enrico Rossi, auspicato fin dal giorno seguente l’incidente della Costa Concordia e al quale fin da allora Regione Toscana, Ministero dello sviluppo economico, infrastrutture e trasporti e Ministero dell’ambiente, con le Capitanerie di Porto e i Comuni interessati, hanno lavorato insieme con determinazione. Le ordinanze di divieto fanno seguito al “decreto-rotte” firmato a marzo scorso dai ministri Corrado Clini e Corrado Passera anche su forte richiesta della Regione Toscana.
Il decreto, in base alla stazza delle navi, fissa limiti al transito vicino alle aree protette nazionali e a siti particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale come il Santuario dei cetacei e la laguna di Venezia Come è stato spiegato dal presidente Rossi e dal Controammiraglio Ilarione dell’Anna, comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, il divieto di navigazione a 2 miglia dalla costa prevedrà naturalmente delle deroghe laddove ci sono i porti, ma sarà diffuso in modo capillare e riportato fedelmente su tutte le carte nautiche. Il sottosegretario delle infrastrutture e trasporti Guido Improta ha evidenziato come le ordinanze e la sottoscrizione dell’accordo siano motivo di orgoglio e un risultato importante anche per la buona economia del mare, che vuole modelli di gestione efficaci per essere sempre maggiore fonte di risorse. Il prossimo passo verso un margine ancora superiore di sicurezza adesso sarà l’introduzione di un sistema satallitare, ha annunciato il presidente Rossi, per il quale la Regione Toscana sta chiedendo finanziamenti europei.