''Che quella nave avesse dovuto fare l'inchino all'Isola del Giglio si sapeva fin dalla partenza a Civitavecchia''. Lo ha detto Salvatore Catalano, legale di Ciro Ambrosio, l'ufficiale di coperta della nave Costa Concordia al comando in plancia nel momento dell'impatto. ''Al comando in quel momento c'era il comandante Francesco Schettino - ha proseguito Catalano - e la scala gerarchica parla chiaro. E' il comandante che ha tutte le responsabilità e se non fosse stato deciso di fare l'inchino, sempre da Schettino non sarebbe successo nulla''. Si è appena conclusa la seconda giornata dell'udienza per l'incidente probatorio sulla scatola nera della Costa Concordia, anche oggi in aula era presente l'ex comandante Francesco Schettino che oggi ha ribadito di aver deciso di prendere parte al processo per "ristabilire la verità vera".
E se il comandante ha insistito anche oggi sull' efficacia della sua manovra che avrebbe consentito il salvataggio di molte vite, la relazione dell'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone invece ha parlato di una "manovra assolutamente fortuita perchè la nave era senza controllo". LE CAPITANERIE ACCUSANO LA COMPAGNIA COSTA CROCIERE. Nella relazione conclusiva delle Capitanerie di porto firmata dal contrammiraglio Ilarione Dell'Anna e consegnata ai pm di Grosseto l'8 ottobre scorso si legge che la compagnia di navigazione Costa Crociere "non si è tempestivamente messa a disposizione'' delle autorità a terra che avrebbero dovuto coordinare i soccorsi, violando cosi' l' articolo 19 del decreto legislativo 196/2005.
La relazione che di fatto è un'indagine parallela a quella penale contrariamente alla teoria illustrata ieri durante l'esposizione della maxi perizia ordinata dalla Procura, punta il dito sulla società e chiama in causa sia il direttore dell'unità di crisi Roberto Ferrarini sia il vice presidente Manfred Ursprunger. Ferrarini sapeva, perchè in stretta relazione telefonica con il comandante Schettino, non solo, ma avrebbe preso attivamente parte alle decisioni prese a bordo quella notte prima dell'allarme generale: questa in buona sostanza la tesi sostenuta dalla Capitanerie.
Domani al Teatro Moderno di Grosseto sarà la volta dei carabinieri del Ris per l'ascolto delle registrazioni audio della plancia di comando al momento della tragedia che il 13 gennaio scorso costò la vita a 32 persone.