Sono morte 32 persone il 13 gennaio sull'isola del Giglio durante il naufragio della Costa Concordia capitanata da Francesco Schettino. Mesi di domande e di mezze risposte, di scoop a suon di video, audio, voci di corridoio, ma le vittime restano quelle, sono ancora lì ferme a quella tragica notte ed al caos scatenato da qualcosa che solo la giustizia potrà valutare nella sua gravità responsabilmente attribuita. Nel frattempo il comandante è stato arrestato e poi sottoposto ai domiciliari, ascoltato dagli inquirenti, dagli amici e dai compaesani.
Neppure le interviste in televisione sono riuscite a fare chiarezza su quanto accaduto, resta solo la scatola nera e le sue rivelazioni ai periti che a Grosseto dovranno spiegare quanto celato fino ad ora in fondo al mare toscano. L'Isola del Giglio ha attraversato la sua stagione estiva più difficile e delicata con la convivenza forzata di quel relitto adagiato su un fianco rientrato in modo macabro, e vergognoso in molte, forse troppe, foto-ricordo. Premi e riconoscimenti alla popolazione dell'isola toscana che ha saputo dimostrare solidarietà e spirito di sacrificio. A cornice degli eventi e delle attese, la situazione lavorativa e personale di Francesco Schettino che adesso, licenziato dal ruolo di comandante, si rivolge al giudice del lavoro per essere reintegrato in servizio ed ottenere gli stipendi arretrati.