Nel 2011, anche se la sicurezza non è comunque il primo dei problemi avvertiti da chi vive in Toscana. Questo emerge dal terzo rapporto d’indagine sulla percezione della sicrezza dei cittadini toscani, del quale si è parlato a Firenze, durante il convegno organizzato dalla Regione Toscana e da Anci, l’associazione dei comuni toscani. La sicurezza non è il primo dei problemi perché per più di sette toscani su dieci la priorità assoluta resta il lavoro. La sicurezza è terza, al 33 per cento, calata di sette punti in un anno, mentre guadagna strada la richiesta di un più forte contrasto dell’evasione fiscale, passata nello stesso tempo dal 29 al 39 per cento.
Infine, cresce la fiducia e diminuisce la paura verso l’altro, spesso straniero. I dati del ministero degli Interni dicono che i reati aumentano, o meglio crescono i fascicoli aperti, perché non tutti coloro che subiscono un crimine lo denunciano. A Firenze, ad esempio, un’indagine a campione rileva che lo fanno solo sette su dieci. E i più propensi a rivolgersi alle forze dell’ordine sono le persone tra 55 e 64 anni. In Toscana i crimini non denunciati sono storicamente di meno che nel resto d’Italia.
Sta di fatto che secondo il Viminale nel 2011 i reati toscani sono cresciuti del 6,1 per cento e in Italia solo del 5,4. Aumentano soprattutto i furti in casa, le rapine e i borseggi per strada, anche del 15 per cento. Peggiora lievemente il livello di sicurezza percepito dai toscani nella zona dove vivono. Crescono ansie e preoccupazioni nella vita di tutti i giorni: quella soprattutto legate alla piccola criminalità. Niente emerge riguardo la paura per la grande criminalità organizzata che pure esiste. Percepiscono un maggior senso di insicurezza soprattutto donne ed anziani.
La paura, per minacce reali o presunte, è inoltre inversamente proporzionale al livello di istruzione. La ricetta proposta dai toscani è quella di un maggior numero di agenti sul territorio.