“Non eravamo un isola felice ma oggi alla luce di questi dati lo siamo ancora meno. Una sorpresa amara ma prevedibile colpa dei tagli alla sicurezza e alla scarsa sensibilità di alcune istituzioni su questo tema”. E’ questo il commento preoccupato di Federico Gelli responsabile legalità e sicurezza del PD Toscana, dopo la diffusione da parte del Viminale dei dati sul numero dei reati commessi nel 2011 in Italia pubblicati ieri sul Sole 24 Ore e che vede la Toscana tra le regioni con gli aumenti più significativi. Numeri che tengono conto dell’incidenza dei crimini in rapporto alla popolazione.
Sa a livello nazionale dopo anni di flessione i reati segnano un aumento del 5,4%, nella nostra regione molte province registrano aumenti addirittura a due cifre rispetto al 2010. Tra queste ci sono Livorno ( più 15,8%), Lucca ( più 12,5%), Pisa ( più 11,4%). Per quanto riguarda le tipologie dei reati spicca il primo posto di Lucca per quanto riguarda i furti in casa ( ben 2556, più 22,9% rispetto al 2010) seguita da Pisa ( 2542 per un aumento del 45,4%). Sul fronte della rapine poi Prato si colloca al secondo posto di questa poco onorevole classifica, preceduta solo da Napoli, con un aumento del 52,3% rispetto all’anno precedente.
Prato è anche al quarto posto per gli scippi aumentati del 30,7%. Nella classifica complessiva relativa agli aumenti dei vari reati di tutte le province italiane Prato, Firenze, Pisa, Livorno, e Lucca rientrano tra le prime quindici, rispettivamente al 7°, 9,° 11°, 14° e 15° posto. Notizie positive solo per Grosseto dove i crimini calano del 3,3% e Siena dello 0,3%. “Questa situazione - aggiunge Gelli - è la logica conseguenza dei tagli alla sicurezza prima portati avanti dal Governo Berlusconi ( oltre 2 miliardi) e ora con la spending review del Governo Monti che prevede un risparmio di un miliardo e mezzo.
Di fatto in Toscana abbiamo 950 uomini in meno tra Carabinieri e Polizia (quasi 100 agenti a provincia) senza contare le deficienze di mezzi e strutture. In più – sottolinea il responsabile legalità e sicurezza del Partito Democratico - dobbiamo tenere conto delle croniche carenze di risorse destinate alle polizie municipali a partire dall’azzeramento del finanziamento regionale che contribuiva in modo fondamentale allo sviluppo di alcune attività innovative tra cui quelle legate alla microcriminalità. Proprio quella serie di crimini come scippi, rapine e furti nelle abitazioni che sono in costante aumento nelle nostre città.
In questi giorni si è poi posto il problema di riorganizzare e risparmiare sul servizio fin troppo ridondante delle scorte. Fatte salve le dotazioni per le massime autorità dello Stato e ai giudici impegnati in prima linea contro mafia e terrorismo, occorre destinare una parte rilevante di questi oltre 2000 agenti al controllo del territorio di cui abbiamo davvero bisogno. Sulla questione sicurezza dobbiamo al più presto invertire questa tendenza – conclude Federico Gelli – perché insieme al tema della legalità deve essere una delle nostre priorità come proposta per il governo del paese”.