Criminalità: non c'è allarme ma serve attenzione

Prefetti, forze dell’ordine, magistrati, Regione Toscana e Anci hanno fatto il punto sulla sicurezza. Priorità di intervento: tutela degli appalti pubblici. Rossi: “Massima vigilanza, non siamo un’isola felice”

Redazione Nove da Firenze
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02 ottobre 2012 19:23
Criminalità: non c'è allarme ma serve attenzione

FIRENZE– Una fotografia con luci e ombre quella che emerge dalla Conferenza regionale sulla sicurezza che si è svolta oggi in Prefettura a Firenze per fare una riflessione corale ad ampio spettro sulla situazione Toscana. All’incontro, presieduto dal prefetto Luigi Varratta, hanno partecipato il presidente della Regione Enrico Rossi, il procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi, i prefetti della regione, i vertici regionali e provinciali delle Forze dell’Ordine e, in rappresentanza di Anci, l’assessore del Comune di Scandicci Agostina Mancini.

Dall’esame dei dati, è stata registrata, nel confronto 2011-2010, una diminuzione dei delitti contro la persona (gli omicidi sono calati del 34,3%, lo sfruttamento della prostituzione del 3,9%, le violenze sessuali del 16,7%), ma anche del traffico degli stupefacenti (-2,6%) e della contraffazione (-17,8%). In crescita sono i furti (+35,5%) e le rapine in abitazione (+46,2%). Ma è in aumento anche il numero complessivo delle persone arrestate/denunciate (+6,1%). “Non è una situazione che ci preoccupa ma è da seguire con attenzione– sottolinea il prefetto Varratta – ci sono punti di criticità nelle varie province, sui quali stanno lavorando bene le forze di polizia e la magistratura.

Abbiamo ottenuto risultati positivi e il merito va anche all’ottimo livello di collaborazione con le amministrazioni locali e con la Regione.” Sul fronte della criminalità organizzata il prefetto di Firenze riferisce che in Toscana “non abbiamo strutture stanziali solide sul modello di quelle meridionali, ma esponenti che provengono da quelle zone, che si stanno organizzando e stanno cercando di infiltrarsi nel settore industriale e produttivo”. Su questo fronte “abbiamo deciso di concentrare al massimo la nostra attenzione, secondo le indicazioni fornite dal procuratore Quattrocchi, dal presidente della regione e dal rappresentante dell’Anci”.

Nel corso della riunione si è fatto cenno alle stazioni uniche appaltanti, i centri per la gestione delle gare nel settore degli appalti pubblici, che possono rappresentare il maggior ostacolo ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. L’argomento sarà oggetto di un secondo momento di riflessione. “Ne ho già parlato con il presidente Rossi – precisa Varratta - Ci metteremo presto a tavolino insieme per verificare la possibilità di avviare anche in Toscana questa iniziativa”.

I sodalizi criminosi provengono anche dall’estero. “Abbiamo diverse etnie presenti sul nostro territorio –specifica il prefetto – la criminalità organizzata russa, che privilegia la fascia costiera con un interesse prevalente per il settore turistico e dell’intrattenimento, quella rumena e albanese attiva nel settore degli stupefacenti e della prostituzione, e poi quella cinese presente soprattutto nelle aree di Firenze, Prato e Pistoia. Ma su questo punto il faro della magistratura e delle forze di polizia è acceso.

le attività investigative sono in corso e si intravedono già i primi risultati”. Una particolare riflessione è stata fatta, durante l’incontro di oggi, al trend in salita di furti e rapine, fenomeno che è stato messo in relazione anche all’attuale congiuntura economica. L’instabilità finanziaria e l’abbassamento dei livelli occupazionali incidono anche su alcune tipologie di reati, come quelli predatori e contro la persona. “Crisi e disoccupazione – spiega Varratta - creano seri problemi non solo all’interno delle aziende ma anche nelle famiglie”.

”La richiesta che viene oggi dalla gente è quella che mi piace definire di serenità sociale – conclude il prefetto - Una richiesta di sicurezza che ricomprende tutto l’ambiente di vita e di lavoro. E’ necessario quindi mettere in campo uno sforzo progettuale ampio, anche in quei settori di competenza degli enti locali, come il commercio, l’igiene, l’urbanistica allo scopo di rimuovere tutte le situazioni nelle quali attecchiscono facilmente forme di illegalità”. “Siamo di fronte – ha detto tra l’altro il presidente della Regione Enrico Rossi nel suo intervento – a un proliferare dei cosiddetti ‘delitti predatori’, un fenomeno preoccupante legato alla criminalità economica, che trova terreno fertile nelle difficoltà finanziarie in cui versano le aziende”.

“La Toscana – ha proseguito il presidente – non è un’isola felice, e preoccupano i fenomeni legati alla presenza della criminalità organizzata, che dobbiamo combattere con la massima vigilanza ed energia, presidiando di più la lotta alle infiltrazioni criminali. Un terreno importante è quello della normativa sugli appalti, che va rivista. Un altro punto imprescindibile è la lotta all’evasione fiscale: non diventeremo un paese europeo finché non avremo risolto questo problema”. “Una questione morale investe tutti il paese – ha detto Rossi – Il sentimento di legalità, come quello dell’imparzialità della Pubblica amministrazione, si è attenuato.

Le istituzioni hanno bisogno di riacquisire credibilità, autorevolezza. E infine – ha concluso – una febbre affligge il corpo politico e c’è la necessità di intervenire d’urgenza e di riformare, con una legge anticorruzione e con norme che interessino i partiti e segnino l’inizio di un rinnovamente morale”. "Il governatore Rossi, intervenendo questa mattina alla conferenza regionale sulla sicurezza, ha esternato la sua preoccupazione per le infiltrazioni camorristiche e mafiose presenti nella nostra regione, dicendosi particolarmente preoccupato della situazione in essere negli appalti pubblici.

Proprio ieri, in consiglio comunale, sempre in merito alle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici erano arrivate le preoccupanti parole dell'assessore Mattei: 'vedendo quello che ogni giorno esce sui giornali, non mi meraviglierei se uscisse qualcosa anche su Firenze'. Peccato che da 28 mesi stia chiedendo con ogni mezzo di sapere a chi sono stati concessi appalti ed eventuali sub-appalti nei lavori pubblici commissionati dal Comune di Firenze e se, tra questi soggetti appaltatori ve ne siano di coinvolti nelle indagini sulle infiltrazioni mafiose".

Questo quanto dichiarato dal consigliere comunale del PdL, Francesco Torselli. "Una cosa è certa, - conclude Torselli - alla luce anche dell'allarme lanciato questa mattina dal governatore Rossi, ed è quella di fare chiarezza sugli appalti pubblici fiorentini. Certo l'amministrazione di Palazzo Vecchio che continua a non rispondere dopo 28 mesi ad un'interrogazione non è certo un aiuto alla trasparenza". Domani mercoledì 3 ottobre si terrà in Prefettura un vertice del prefetto Luigi Varratta con i responsabili provinciali delle forze dell’ordine, al quale parteciperanno l’arcivescovo Giuseppe Betori e il vice sindaco Dario Nardella.

Saranno presenti anche i rappresentanti di sei basiliche fiorentine: Santa Maria del Fiore, San Lorenzo, Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito e Santissima Annunziata.

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