di Salvatore Calleri Presidente della Fondazione Caponnetto Lo conoscevo di fama perché sia Caponnetto che mio padre me ne avevano parlato molto bene. Mi ha sempre colpito il suo humour molto toscano ma non solo. Dopo la nascita della Fondazione abbiamo iniziato a frequentarlo prima saltuariamente, negli ultimi anni intensamente. Al momento del bisogno per continuare a combattere contro la mafia si metteva sempre a disposizione. Utilissimo a tutti noi per la sua capacità tecnica di elevatissimo livello.
Ha affrontato con noi tutte le questioni Sanmarinesi contribuendo a scrivere e soprattutto a ideare la nuova normativa antimafia. Senza mai vantarsi delle proprie capacità. Subito sapeva tra le pieghe vedere gli eventuali tranelli. Era impossibile fargliela. Gran cacciatore. Non mi dimenticherò mai di quando invitati ad una festa dell'Unità, una ragazza dell'allora sinistra giovanile, non sapeva del suo amore per la caccia e ne rimase scioccata, quando lui le disse che la cacciagione se la mangiava pure.
Amava lo scopone scientifico. Appassionato di automobili... ma guidava meglio la moglie. Adorava le mini. Persona di cuore. Lo scorso 6 dicembre si era commosso in modo autentico nel ricevere il premio Caponnetto. Ci mancherà. Ci mancheranno i suoi consigli. Ci mancherà il suo sorriso. Il suo attaccamento alla vita. La sua onestà. Siamo convinti che dall'alto di una nuvoletta ci osserverai e ci darai una mano contro la mafia quando ne avremo bisogno insieme a Nonno Nino che hai raggiunto.