Firenze 10.11.2011- Alle prime luci dell'alba, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno eseguito arresti, perquisizioni e sequestri nelle regioni Calabria, Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia e Lazio nei confronti dei componenti di una ramificata e agguerrita organizzazione criminale riconducibile alla 'ndrangheta calabrese, responsabile dell'importazione di ingenti carichi di cocaina dal Sudamerica, approvvigionati direttamente dai cartelli colombiani produttori dello stupefacente.
Sono 30 le persone destinatarie di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma per associazione per delinquere e traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il gruppo criminale introduceva la droga in Italia occultandola in container con merce legale, trasportati dal Sudamerica da navi mercantili per conto di ditte di import - export costituite "ad hoc". Nel corso dell'indagine, in pochi mesi, i militari del Nucleo Investigativo di via in Selci hanno intercettato due container inviati dall'organizzazione criminale, sequestrando 2.200 kg di cocaina presso i porti di Gioia Tauro e Livorno.
Altri 400 kg erano stati sequestrati dalla Polizia colombiana a Bogotà. La Fondazione Caponnetto esprime la propria totale soddisfazione per l'operazione dei carabinieri di Roma ma al contempo lancia l'allarme per il crescente numero di traffici riguardanti i porti italiani: "Desta preoccupazione che in Toscana sia rimasto coinvolto il porto di Livorno in collegamento con quello di Gioia Tauro -spiega Salvatore Calleri, Presidente Fondazione Caponnetto- La situazione non va in alcun modo sottovalutata pertanto è opportuno che le autorità politiche intervengano con decisione". Tre regioni: Campania, Calabria e Sicilia.
Tre organizzazioni criminali: Camorra, ‘Ndrangheta e Cosa Nostra. Tre voci autorevoli che arrivano proprio da quelle regioni: tre uomini che dedicano la loro vita alla lotta contro le organizzazioni criminali e cioè Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, noto anche per aver indagato sulla strage di Duisburg; Raffaele Cantone, Giudice presso il Massimario della Cassazione, tra i massimi esperti del “sistema” dei Casalesi; e Giuseppe Carlo Marino, esperto di storia della mafia e docente di Storia Contemporanea all’Università di Palermo.
I due magistrati e il docente universitario incontreranno lunedì 14 novembre oltre 1.000 studenti delle scuole superiori fiorentine. L’evento si svolge al Palazzo dei Congressi di Firenze (Piazza Adua 1, Sala Rossa, dalle 9.30 alle 12.45) e si intitola “Legalità e democrazia per una cittadinanza responsabile”. La lezione agli studenti fiorentini da parte di Gratteri, Cantone e Marino nasce da una iniziativa del Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, da sempre sensibile alla lotta contro le mafie e all’educazione alla legalità, in collaborazione con l’Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Giovanni Di Fede.
Presenti in sala anche due Assessori della Provincia di Reggio Calabria - Eduardo Lamberti-Castronuovo (Cultura e Legalità) e Giovanni Calabrese (Scuola e formazione) - e una delegazione di circa 50 tra studenti e docenti dell’area di Reggio Calabria.Modera l’incontro il giornalista Claudio Gherardini.