Firenze – Nella rimodulazione dei livelli di compartecipazione ai costi delle prestazioni sanitarie, una delibera di Giunta prevede un contributo di 10 euro sulla digitalizzazione delle procedure di diagnostica per immagini, che comprende la produzione, archiviazione e trasmissione dell’immagine, indipendentemente dalla consegna del Cd. Da qui l’interrogazione della consigliera Monica Sgherri (Fds-Verdi), per chiedere due chiarimenti: legare il contributo alla consegna eventuale del supporto digitale e allargare le esenzioni (sulle prestazioni al pronto soccorso, per quelle di prevenzione e screening e sulle patologie esenti per disposizioni normative nazionali, come le patologie tumorali) o ridurne drasticamente il costo, perché non si configuri come una sorta di ulteriore ticket. L’assessore Luigi Marroni, partendo dagli investimenti avviati, che stanno già portando importanti risultati – in vista di un sistema evoluto e al passo con i tempi – si è soffermato sullo sforzo economico eccezionale che richiede la compartecipazione di ogni cittadino, per una spesa massima di circa 30-40 euro nell’arco di un anno. “Grazie per la risposta puntuale, ma non posso essere soddisfatta – ha esordito la consigliera – il discorso sarebbe stato diverso se la compartecipazione fosse stata legata alla consegna del Cd, ma un ticket di 10 euro è pesante, così come il rischio di avere pazienti costretti a pagare più tributi”.
“I toscani devono tollerare i ticket – ha concluso Sgherri – per prestazioni effettivamente erogate”