È in attesa di formalizzazione il progetto di un sistema bibliotecario integrato, si sta puntando a creare sempre più corsi di laurea magistrale congiunti mentre già in atto sono 10 dottorati regionali e il network Tune, un consorzio strutturato nato con lo scopo di promuovere lo studiare in Toscana. Sono i punti essenziali della sinergia messa in atto dagli atenei toscani: li hanno illustrati ieri alla Festa Democratica in corso alle Cascine durante l’incontro “Per un sistema toscano dell’alta formazione e della ricerca” i tre rettori Alberto Tesi, Mario Augello, Angelo Riccaboni, rispettivamente dell’Università di Firenze, Pisa e Siena, assieme a Alberto di Cintio, Coordinatore Forum “Università e Ricerca” Pd metropolitano Firenze, Gaetano Caravella, responsabile Università Gd Toscana e Federico Nastasi, coordinatore Rete Universitaria Nazionale.
“Implementare una politica di sistema tra le università, mantenendo ogni peculiarità ma mettendo in rete le eccellenze di ciascuno è la proposta che come Pd fiorentino pensiamo sia adatta al contesto attuale: in questo senso la Toscana, già avanti in quanto a sinergia dei tre atenei, può essere un modello da diffondere nel resto d’Italia”, spiega Di Cintio. Nell’occasione sono stati presentati anche alcuni dati relativi alle università toscane. “Tutti e tre gli atenei si posizionano altissimi in quasi tutte le classifiche, Pisa è la prima delle università italiane in quella stilata da un gruppo di ricercatori della Jiao Tong University di Shangai, a maggior ragione è il caso di esaltare le eccellenze di ciascun ateneo mettendole a sistema”, spiega Augello. “La Toscana è seconda in Italia quanto a brevetti, preceduta solo dalla Lombardia, è al quarto posto per spin off, con una differenza di 35 unità rispetto alla prima classificata, sempre la Lombardia.- illustra Tesi – Rispetto a una contrazione dei finanziamenti interni, sono aumentati considerevolmente i fondi privati, segno che le Università stanno imparando a reperirli.
Ma non basta ancora: la difficile situazione della ricerca implica un problema profondo, cioè quello di garantire la formazione universitaria in futuro”. “Gli iscritti in Toscana sono circa 120.000, il 7% della popolazione studentesca italiana, di questi quasi 35.000 provengono da fuori Regione: gli studenti stranieri sono il 4,5%, un dato superiore a quello nazionale che è del 3,6%: altro dato positivo è che quasi il 90% dei residenti in Toscana studiano nella nostra regione.- illustra Riccaboni – Sono dati confortanti ma la situazione generale dell’Università è sempre molto difficile: dalla politica ci aspettiamo presto risposte concrete e la scelta precisa di un modello da applicare e da portare avanti”. “Sui 120.000 iscritti in Toscana 11.000 usufruiscono della borsa di studio e circa il 40% delle richieste di alloggio universitario viene esaudito dall’Ardsu su una media nazionale del 30%: una situazione molto buona, ma non basta, è ancora difficile per i giovani avere gli strumenti economici per emanciparsi dalla propria famiglia”, aggiunge Caravella.