“Il Monte dei Paschi ha vissuto 540 anni e vuole vivere altri 540 anni, facendo scelte chiare, improntate alla redditività. Abbiamo dimensioni sufficienti per fare economie di scala e investimenti, possiamo avere un futuro positivo ma dobbiamo superare questo momento di cambiamento che è complesso”. Con queste parole Alessandro Profumo, presidente di Mps ha parlato ieri, lunedì 27 agosto delle prospettive per la Banca Mps nel corso dell’incontro, coordinato da Cesare Peruzzi, giornalista de Il Sole 24 Ore che si è svolto alla Festa democratica di Siena alla presenza di numerosi cittadini e dipendenti Mps.
Protagonista della serata insieme a Profumo è stato Leonardo Domenici, europarlamentare del Pd. Riconquistare la senesità di Banca Mps. “La 'senesita' della Banca – ha detto Profumo - e' stata di fatto 'perduta' e deve essere riconquistata. Stiamo lavorando per mantenere la Banca in questa comunità. Per farlo dobbiamo razionalizzare il sistema distributivo e fare scelte che ci permettano di stare in piedi. Oggi abbiamo una Banca che vale 2,8 miliardi e abbiamo ricevuto soldi dallo Stato per 3,4.
Si tratta di aiuti di Stato, non dovuti. L'obiettivo e' quello di restituire circa 2,9 miliardi entro il 2015. L’errore maggiore della passata gestione non è stato l’acquisto di Antonveneta ma l'acquisto di 27 miliardi di titoli di Stato che oggi ci ‘mangiano’ 5 miliardi di capitale. Senza quei titoli oggi non avremmo avuto bisogno del supporto pubblico”. Far tornare Banca Mps alla redditività. “Oggi – ha detto Profumo - la Banca non guadagna un euro e negli ultimi anni ha guadagnato con operazioni straordinarie.
E’ alla luce di questo contesto che sono fondamentali i cambiamenti avviati dal nuovo management. Abbiamo un'azionista che ha un valore della partecipazione mostruosamente inferiore a quanto investito nella banca. Mps deve tornare a produrre reddito sufficiente a pagare dividendi, permettere alla Fondazione di recuperare quello che aveva, anche se non il 100%, e rimborsare i 3,4 miliardi che abbiamo avuto dallo Stato. Sono questi gli obiettivi stabiliti con il nuovo piano industriale. Se la Banca farà bene, farà bene al territorio e alla città”. Profumo ha poi parlato anche delle ripercussioni occupazionali del Piano industriale.
“I dipendenti delle 400 filiali che saranno chiuse – ha chiarito Profumo - saranno reimpiegati: 1.250 saranno spostati in altri sportelli e 500 in attività di sviluppo. Per quanto riguarda gli oltre 2.000 dipendenti del Consorzio che gestisce il back office, sono sicuro che se nel corso delle discussioni con i sindacati verranno identificate soluzioni alternative che diano risparmi strutturali omogenei a quelli del piano industriale a noi andranno bene. Le attività amministrative assorbono e assorbiranno sempre meno valore.
Il nostro auspicio e' quello di riuscire a creare un polo che consenta di assorbire queste risorse stabilizzando la situazione”. Nel corso del “botta e risposta” con il pubblico, Profumo ha poi assicurato che “i risparmi incideranno dappertutto, anche sulle consulenze. Gli unici veri potenziali licenziamenti riguardano 100 dirigenti. Apriremo discussioni ma questa e' l'unica area in cui si ipotizzano risoluzioni di lavoro in modo non concordato”. L’Europa e la ‘dittatura dei mercati’.
Nel corso dell’incontro Alessandro Profumo e l'europarlamentare Leonardo Domenici hanno parlato anche di Europa e di mercati. Il presidente di Banca Mps, alla domanda sull’esistenza o meno di una dittatura dei mercati, ha risposto che “sicuramente i mercati hanno un potere molto forte. Dobbiamo capire non solo come regolarli ma anche come supervisionarli, evitando di parlarne in un'accezione negativa. Continuiamo a lamentarci dello spread e delle agenzie di rating ma non facciamo mente locale sul fatto che abbiamo accumulato un debito di quasi 2 mila miliardi di euro, pari a circa il 120% del Pil e che per il 50% è in mano a non italiani”. L’europarlamentare, Leonardo Domenici parlando di Ue e dell’incremento di spinte antieuropeiste ha spiegato che “l'Europa che abbiamo oggi non e' quella che volevamo né quella che vorremmo.
Purtroppo non è ancora l’Europa dei popoli e non è ancora sufficientemente integrata e unita dal punto di vista delle sue istituzioni politiche. Detto questo però non possiamo pensare di fare a meno dell’Europa, ma anzi dobbiamo avanti sul fronte di una maggiore integrazione, facendo fronte al sentimento anti europeo che sta crescendo nei Paesi. Oggi l’Europa deve dare una risposta a questa crisi in termini di crescita e non solo di stabilità”. Profumo ha anche rilevato che l'Ue, sulla regolamentazione del mercato, 'non ha fatto male', creando tre Autorità per le quali si parla ora di un ulteriore rafforzamento.
Se questo rafforzamento non avviene e' difficile che il mercato si integri'. Sarà Matteo Renzi, il protagonista di domani, mercoledì 29 agosto, alla Festa democratica di Siena. Il sindaco di Firenze salirà sul palco centrale della Festa alle ore 21 per presentare il suo ultimo libro, “Stil Novo”. Nel pomeriggio, invece, torna l’appuntamento con gli Aperilibri, presso lo stand di Generazione democratica, con la presentazione del libro “Sindaci in bianco-nero”, di Stefano Bisi.
All’iniziativa, in cui si parlerà del volume scritto dal direttore del Corriere di Siena sui primi cittadini che hanno fatto la storia recente di questa città, parteciperanno il giornalista Luigi Oliiveto e l’ex sindaco di Siena Mauro Barni.