Stamani nelle commissioni Cultura e Controllo l’audizione della sovrintendente Colombo. Questo l'intervento di Giovanni Galli e Massimo Sabatini: "L’odierna commissione congiunta Cultura/Controllo è stata una delle più difficili di questa amministrazione. Col sovrintendente a promettere di darci un bilancio che faceva meglio a consegnare prima della commissione e a ribadire la scelta del Consiglio di Amministrazione che non ha voluto fornire il piano industriale. A fargli da spalla l’assessore Saccardi che ha aperto il suo intervento chiedendo apertamente “una soluzione politica”, con l’amministrazione che mette un bene a garanzia, e affermando che “all’alternativa non ci voglio nemmeno pensare”. Tutte frasi che suonano da Allarme Rosso! In gioco c’è la reputazione del Teatro che non solo è in difficoltà sui posti di lavoro e nel pagare gli stipendi, ma si trova in terribile crisi anche con Fornitori ed Artisti.
Era questo l’orizzonte a cui pensava il sindaco Renzi quando ha fatto le sue nomine? E’ questo il punto di arrivo della nuova gestione annunciata come la migliore? Evidentemente le nomine politiche, che hanno selezionato manager, che a loro volta hanno fatto scelte operative ed economiche, non hanno prodotto quanto era necessario. Non ci è bastata la sintesi odierna del Sovrintendente che ha parlato di aumenti delle presenze di pubblico (salite a 240mila), di crescita del fund raising (passati dal 25% al 35% dei ricavi propri) e di aumento delle “alzate di sipario (salite a 258).
Quelli che ha dato sono solo confronti puntuali: nel 2011 è stato fatto un po’ meglio che nel 2010. E dunque? Il dramma è che tali performance non bastano! La città non cercava un semplice passo in avanti, se poi una volta compiuto siamo davanti alla caduta nel baratro. Vendere per “lavoro fatto bene” l’essere stati dentro ad una perdita milionaria (ben 3,3milioni di €, appena sotto il limite del prevedibile) è inascoltabile! Tornare dopo due anni dalla nomina a pietire soluzioni politiche è una grande sconfitta dell’amministrazione Renzi e della nuova gestione del Teatro" “Il Pd non sarà quello che commissarierà il Maggio e abbandonerà i lavoratori.
Ora è il momento delle scelte e della responsabilità, di dare alla Fondazione la possibilità di uscire da una situazione difficile salvando la sua storia, la tradizione e le enormi potenzialità artistiche e umane. Troppo facile oggi fare come l’opposizione, che denuncia una situazione economico e finanziaria derivata anche dai tagli consistenti al Fus del 2010 decisi dal governo di centro destra”. Così il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi e il presidente Leonardo Bieber dopo che stamani nelle commissioni cultura e controllo, alle quali ha partecipato anche l’assessore Stefania Saccardi, sono stati ascoltati la sovrintendente del Maggio Francesca Colombo e il direttore delle risorse Vincenzo Caldo che hanno illustrato la situazione economico – finanziaria del Teatro in vista del voto sulla delibera che conferisce al Maggio quota parte del teatro dell’Opera per un valore complessivo di 26milioni di euro.
“Tale atto dal valore politico e istituzionale – ha detto Bieber - è finalizzato alla ricapitalizzazione del patrimonio della fondazione e ad evitare il rischio concreto di commissariamento, secondo le procedure dell’articolo 21 del decreto legislativo 367/96. Questa delibera che rappresenta anche un segnale forte nei confronti del Ministero e delle banche – ha spiegato Bieber -, oltre a rinforzare il patrimonio, servirà proprio a dare agli istituti di credito le garanzie idonee per ottenere liquidità in modo da essere in grado di pagare i lavoratori, i fornitori e gli artisti che ad oggi hanno crediti in sospeso”.
La decisione della commissione, sentiti i pareri della maggioranza e dell’opposizione, è stata quella di rinviare la votazione della delibera in modo da comprendere meglio i dati del consuntivo 2011 e le linee guida del Piano industriale. “Si tratta – ha aggiunto il presidente Bieber- di un approfondimento utile al fine di inquadrare meglio l’atto di conferimento con il futuro economico e artistico della Fondazione. Al momento della votazione lunedì in commissione e poi in consiglio, il Pd non sarà quello che abbandonerà i lavoratori facendo commissariare il Maggio” La Sovrintendente dice che l'accordo con le banche c'è, ma si rifiuta di dire quale sia il tasso d'interesse contrattato.
Perchè? "Solo alla fine della Commissione di stamani abbiamo compreso quale disegno sta dietro alla richiesta del conferimento della quota del Nuovo Teatro della Musica da parte del Comune alla Fondazione - affermano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo - tale operazione non serve assolutamente per accedere il mutuo con le banche per i 30 milioni di euro di debito della Fondazione, ma bensì per rinviare nel tempo il Commissariamento della Fondazione che altrimenti sarebbe immediato.
Lo ha detto la stessa Assessora Saccardi presente alla seduta di Commissione dichiarando come certo il Commissariamento, e chiedendo al Consiglio comunale di accettare la sfida di dare alla Fondazione dell'ossigeno: ossigeno che però non ci garantisce, per l'incapacità e l'inadeguatezza dimostrata in questi anni dal Sindaco Renzi e dalla Sovrintendente Colombo, che hanno chiesto immensi sacrifici ai dipendenti senza finora aver garantito la salvezza della Fondazione." "Nonostante la Sovrintendente Colombo dichiari che l'accordo con le banche è già pronto e manca solo la garanzia patrimoniale del Teatro, non ci è stato in alcun modo indicato quale fosse il tasso di interesse accordato con le banche: si è persino detto che ciò è assolutamente secondario e non rilevante ? Curioso scoprire che il tasso di interesse è secondario quando si parla di un mutuo e dell'accensione di un credito, peraltro dando garanzia un immobile costruito su un terreno ancora di proprietà privata, che deve essere ancora accatastato e che persino deve ancora essere completato, mancando per intero il secondo lotto." "Inoltre il bilancio della Fondazione, che la Sovrintendente oggi ha dichiarato essere solido non ci è mai stato consegnato e anche il Piano Industriale non è accessibile ai Consiglieri comunali perchè dichiarato segretato dal Consiglio d'Amministrazione della Fondazione." "La verità è che si chiede al Consiglio comunale di dare il via libera ad una operazione che non risana il debito della Fondazione, perchè la sottoscrizione del mutuo è ancora tutta da verificare e per questo abbiamo chiesto l'audizione del Dott.
Santi che sta curando i rapporti con gli istituti di credito. L'operazione serve al Sindaco Renzi e alla sua Amministrazione per procrastinare nel tempo l'arrivo del Commissario del Ministero e rinviare il proprio fallimento, che evidenzierebbe per l'ennesima volta quanto spesso Sindaco e Sovrintendente Colombo non abbiano fatto seguire ai grandi proclami atti concreti che andassero verso il risanamento della Fondazione."