Dopo il Patto presentato dal Comune per regolare la Movida in centro ecco il comunicato della Confesercenti: La Confesercenti apprezza che finalmente ci sia un testo su cui, speriamo, ci sia modo di poter discutere. La nostra Associazione condivide pienamente le finalità del patto proposto, esse mirano a salvaguardare il diritto dei residenti al riposo ed alla quiete, il decoro e la vivibilità della città, senza mortificare la voglia dei giovani di divertirsi e di incontrarsi, e le iniziative imprenditoriali che sono nate per andare incontro a questa domanda, in molti casi adottando proposto innovative nel campo della somministrazione dei Pubblici Esercizi. D'altronde, siamo da tempo consapevoli che siamo di fronte a fenomeni che occorre meglio gestire, e molti degli impegni previsti per i gestori dei locali dal patto inviatoci, erano e sono contenute nelle proposte che i locali e la Confesercenti ha presentato da tempo al Comune. Ciò detto, per meglio consentire di comprendere le nostre osservazioni, le elenchiamo articolo per articolo: • Art.
1: così come è formulato non si capisce se la proposta è diretta ad affrontare le zone (e quali) dove i problemi si sono presentati o deve valere per tutta la città. Riteniamo pertanto che sia opportuno individuare le singole aree dove si presentano criticità e dove occorre raccogliere l’adesione al patto da parte dei singoli locali e dei rappresentanti dei residenti. • Art. 2: mentre siamo d’accordo sul primo capoverso non ci convince la formulazione del secondo dove si stabilisce che gli obblighi attribuiti ai gestori vengono assunti tramite l’Associazione mentre a noi sembra opportuno che gli impegni vengano presi dai singoli gestori che devono rispettare gli obblighi lasciando alle Associazioni il compito di controfirmare. • Art.
3: sul primo capoverso chiediamo di precisare che sono vietate le offerte speciali che inducano all’abuso dell’alcol e non le “offerte sperciali” generiche. Inoltre proponiamo di sostituire il secondo e il terzo capoverso con “gli esercenti si impegnano altresì a somministrare qualsiasi prodotto da asporto in bicchieri di plastica. I recipienti in vetro possono essere utilizzati esclusivamente per la somministrazione all’interno dei locali e delle strutture adibite a dehor”. • Art.
4: si propone di sostituire al secondo paragrafo del primo comma la seguente formulazione: “ alla chiusura del locale sarà attivato uno specifico servizio aggiuntivo a quello già svolto istituzionalmente dalla Quadrifoglio nell’area antistante e circostante il locale. • Art. 5: al punto a) proponiamo di sostituire a “un numero congruo di dipendenti” la frase “un numero complessivamente concordato di dipendenti”. Inoltre laddove si individua fra i compiti degli addetti alla clientela quello di invitare gli avventori ad allontanarsi non appena si manifestano fenomeni di disturbo alla quiete pubblica occorre precisare cosa deve accadere se chi si deve allontanare o cessare il disturbo non intende aderire all’invito; noi pensiamo che in questo caso gli obblighi dell’addetto alla clientela si esauriscano con la segnalazione alla Polizia Municipale o alle forze dell’ordine (a seconda della problematica che si presenta) che a nostro parere devono presidiare le zone dove sappiamo che si verificano questi fenomeni. • Art.
6: Nel primo capoverso si propone di sostituire l’incerta definizione di suoni e rumori udibili all’esterno con il più preciso riferimento “nel rispetto della normativa vigente in materia acustica” Per quanto riguarda il terzo capoverso, condividendone lo spirito e le intenzioni, riteniamo inapplicabile la norma per cui ogni volta che entra od esce un cliente si debba spengere la diffusione della musica, che invece viene regolata dal capoverso precedente. • Art. 8: al pundo d) riteniamo troppo generico il punto che riguarda la polizia municipale che deve, nella formulazione della proposta dell’Amministrazione Comunale, limitarsi a garantire i compiti di istituto, mentre a nostro parere questi compiti vanno precisati con riferimento specifico a ciò che riguarda la gestione della viabilità, il contrasto alla vendita di alcolici da parte degli “abusivi itineranti”, ed al rispetto dell’ordinanza prefettizia che vieta la vendita degli alcolici dopo le ore 22,00 (vedi minimarket). Inoltre niente c’è da eccepire per gli articoli seguenti; ci preme però ribadire la nostra posizione in merito al ruolo della Confesercenti che si è impegnata e si impegnerà su questo fronte con tutte le proprie energie, ma ritiene di non poter accettare il ruolo che il patto le propone come firmataria del patto per conto degli esercenti interessati, in quanto i firmatari del patto debbono essere gli stessi esercenti. In conclusione riteniamo che il Patto modificato con le integrazione da noi proposte sia funzionale ad una migliore gestione delle criticità createsi in questi anni tra locali serali e residenti e permetta di tenere viva una città offrendo ai cittadini ed ai turisti la possibilità di divertirsi la sera, che è uno degli appeal di Firenze, venendo incontro alle esigenze dei residenti.