Il comunicato da parte dei pendolari del Valdarno in seguito ai problemi che si susseguono sulla tratta ferroviaria: «La Regione Toscana riconosce l'esistenza dei ritardi dei treni del Valdarno e del rischio espulsione dalla linea Direttissima Firenze-Roma a causa delle interferenze dei Frecciarossa e degli Italo, ma non può farci niente, se non aprire un tavolo di confronto con Ferrovie». E il commento amaro del portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, a conclusione dell'incontro di ieri pomeriggio a San Giovanni Valdarno fra Regione Toscana, Trenitalia e comitati di pendolari del Valdarno, Arezzo e Valdichiana.
«I pendolari del Valdarno sono condannati dai treni dell'Alta Velocità - afferma Da Re - a stare in coda per 5-20 minuti ogni volta e a dare la precedenza prima di entrare sulla Direttissima, in andata, a Figline, come al ritorno, a Firenze Rovezzano. E si può immaginare il particolare disagio, visto che gli oltre 8000 pendolari del Valdarno rappresentano il quarto polo di pendolarismo di tutta la Regione, dopo le stazioni di SMNovella, Pisa e Rifredi. Se poi i Frecciarossa sono in ritardo come venerdì scorso - aggiunge Da Re - i treni dei pendolari vengono deviati dalla Direttissima sulla linea lenta aretina, aumentando i tempi di percorrenza». E secondo il portavoce dei pendolari ci novità negative, in vista.
«I 3 nuovi treni Vivalto, promessi dall'assessore regionale Ceccobao - sottolinea Da Re - non si sa quando arriveranno nel Valdarno e comunque non sostituiranno i treni più sovraffollati, gli interregionali per Roma e per Foligno, perchè riguardano linee in comune con altre Regioni». E per finire ci sarà l'aumento delle tariffe ferroviarie già da luglio. «Il presidente della Regione Rossi aveva promesso che a luglio non ci sarebbero stati aumenti per gli abbonamenti dei pendolari - conclude Da Re - infatti le tariffe non aumenteranno per volontà della Regione ma per l'adeguamento ai costi dell'inflazione, e chissà quali sorprese ci saranno a gennaio 2013».