Treni, tra disagi e innovazione del trasporto pubblico locale e ferroviario

Regione Toscana e Legambiente sono i promotori del forum treniincitta.it e della conferenza nazionale di Firenze ‘Treni in città’, prevista per il 20 aprile e destinata a diventare un appuntamento annuale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 aprile 2012 17:44
Treni, tra disagi e innovazione del trasporto pubblico locale e ferroviario

Dopo l’ennesima disavventura capitata ai pendolari del Valdarno, il portavoce Maurizio Da Re ha posto un quesito alla Regione Toscana. "Sono previsti standard di sicurezza di viaggio riguardo al sovraffollamento, con indicazione di limiti nel numero di persone trasportate su treno?". E' questo il quesito che ha posto con un reclamo alla Regione Toscana il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, all'indomani dell'ennesimo episodio, accaduto il pomeriggio del 9 marzo scorso, quando su un treno della linea Firenze-Foligno si è verificato un incredibile sovraffollamento di pendolari, causato dalla riduzione di 3 carrozze, con centinaia di viaggiatori in piedi e accalcati in ogni spazio e corridoio disponibile.

Gli uffici della Regione Toscana hanno testualmente risposto a Da Re: "in relazione al sovraffollamento, purtroppo non esistono standard di sicurezza che indichino il numero di passeggeri trasportabili". Sconcertato dalla risposta, il portavoce dei pendolari del Valdano ha scritto e chiesto un parere all'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, sostenendo che "è errata e parziale la risposta della Regione Toscana". Da Re ricorda quanto è indicato nella cosiddetta "PGOS", la "Prefazione Generale all'Orario di Servizio", una specie di Vangelo dei capitreno, che specifica per automotrici ed elettrotreni (secondo la loro tipologia, come i Minuetto o i treni a uno o due vagoni delle linee non elettrificate) il limite del numero dei viaggiatori corrispondente al carico normale dei treni.

"Ci sarebbe anche la facoltà da parte dei capitreno o macchinisti - ha sottolineato Da Re all'Agenzia - di eventuali limitazioni di velocità o di riduzione del numero di viaggiatori o addirittura della soppressione del servizio, in caso di accertati superamenti anche di una sola unità del numero limite dei viaggiatori". Ma secondo il portavoce dei pendolari la PGOS presenta delle carenze, perchè non prevede che i superamenti nel numero dei viaggiatori trasportati e nel conseguente carico si possano verificare anche e soprattutto sul "materiale ordinario", cioè nelle normali obsolete carrozze dei treni più frequenti, anche se in particolari condizioni di viaggio, come sarebbero, secondo Da Re, i treni utilizzati dai pendolari del Valdarno.

"La contemporaneità di più condizioni - ha scritto Da Re all'Agenzia - quali il sovraffollamento dei treni, la loro fortissima velocità in galleria S.Donato (per recuperare 3-5 minuti di ritardo), il materiale rotabile forse inadeguato (obsoleto e anche carrozze con porte a soffietto), non sembrano garantire condizioni di efficienza e di sicurezza adeguate alle migliaia di pendolari-viaggiatori, come in caso di frenata, di guasto o di incidente". Così il comitato pendolari chiede all'Agenzia per la sicurezza ferroviaria di esaminare la questione, e di esprimere un parere e, nel caso, "prevedere delle prescrizioni specifiche e particolari, atte a colmare una carenza normativa". Da Re scherza ma non esclude che "in un prossimo futuro viaggiatori e pendolari si rivolgano ai capitreno (e magari alle direzioni regionali di Trenitalia e alle sedi di RFI), reclamando per il sovraffollamento e le incerte condizioni di sicurezza a bordo delle carrozze obsolete, richiedendo la riduzione della velocità, sulla linea Direttissima Roma-Firenze come su altre linee, o in casi simili a quello accaduto il 9 marzo scorso".

Chissà se la implicita minaccia di rischio rallentamenti sulla linea Direttissima, seppur nel tratto della galleria di S.Donato, per motivi di sicurezza e di sovraffollamenti, con tutti i Frecciarossa e - a breve gli Italo - in transito, farà drizzare le orecchie a Ferrovie e a Regione Toscana. Riguardo alla situazione dei pendolari, questa mattina si è svolta una conferenza di Regione Toscana e Legambiente che sono promotori dell’iniziativa “Treni in città”. Regione Toscana e Legambiente sono i promotori della conferenza nazionale di Firenze Treni in città, prevista per il 20 aprile - che diventerà un appuntamento annuale - e del forum treniincitta.it.

L'iniziativa nasce con l'obiettivo di mettere al centro del dibattito pubblico l’innovazione del trasporto pubblico locale e ferroviario per le aree urbane e la necessità di nuovi investimenti e politiche per la mobilità dei cittadini. Un confronto che vedrà coinvolti politici e tecnici di diverse città e Regioni italiane nel quale si discuterà delle scelte per il futuro della mobilità, degli obiettivi per la liberalizzazione del servizio, di integrazione delle politiche urbanistiche e di mobilità, di opportunità per i pendolari.

Sarà, infatti, l’occasione di mettere a confronto esperienze e idee, approfondendo sia i problemi che i risultati dei casi di successo italiani ed europei. Spingere l'innovazione nella mobilità urbana sarà il tema chiave che occuperà la prima sessione della conferenza nazionale, alla quale parteciperanno, tra gli altri, gli assessori ai trasporti della Regione Toscana, di Lombardia, Emilia-Romagna, Puglia, del Comune di Napoli. L'Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi si confronteranno, insieme ad partecipanti all'iniziativa, sul tema Una politica nazionale per le aree metropolitane. Esperienze a confronto sul cambiamento in corso sarà l'argomento della seconda parte del dibattito pubblico, in cui verranno presentati i risultati di realtà - da Trento a Bergamo, da Perugia a Firenze - di successo, che dimostrano come gli investimenti nella mobilità urbana e nel trasporto ferroviario migliorano la città e la qualità della vita dei pendolari.

Parteciperanno amministratori ed esperti del settore a livello nazionale. La conferenza di lancio, che si è svolta stamani alla presenza dell'Assessore ad infrastrutture e mobilità della Regione Toscana Luca Ceccobao e del vicepresidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini, ha messo in luce gli aspetti focali sui quali verterà l'evento nazionale del 20 aprile Treni in Città. Per far comprendere l’importanza del tema sono stati presentati studi che evidenziano quanto oggi sia rilevante il peso della mobilità urbana in Italia, i ritardi rispetto agli altri Paesi europei e come sia diventato prioritario mettere le città al centro della politica nazionale, delle scelte di investimento e di priorità infrastrutturale.

Sono infatti 25milioni le persone che vivono oggi nelle principali aree metropolitane italiane. Risultati che sottolineano l'importanza di dare risposte nuove ai cambiamenti avvenuti negli ultimi venti anni, ai problemi e ai disagi che vivono tutti coloro che sono costretti a usare l’automobile. Servono opportunità di mobilità sostenibile. "L’idea della Conferenza 'Treni in città' nasce dalla comune convinzione che il tema della mobilità in città sia una sfida centrale per guardare al futuro - hanno sottolineato Ceccobao e Zanchini - Da qui il titolo dell’appuntamento e gli obiettivi che ci proponiamo di affrontare.

E' necessario innovare il trasporto pubblico locale e ferroviario, soprattutto in un momento in cui vengono meno risorse pubbliche. Serve progettare un servizio di trasporto integrato, più efficiente, affidabile, veloce e confortevole. L’appuntamento di Firenze è il primo in Italia che affronta questi temi con l’obiettivo di farli diventare una chiave per uscire dalla crisi e creare opportunità per i cittadini. Per proseguire il lavoro sul tema oltre la Conferenza attiveremo anche un Forum di confronto on-line ed insedieramo un Comitato scientifico che nei prossimi mesi continuerà l'analisi e l'elaborazione di proposte". "In Italia occorre investire per avere più treni regionali, tram e metropolitane, piste ciclabili e aree pedonali- proseguono Ceccobao e Zanchini- servono servizi per la mobilità efficienti ed integrati per avere città libere dalle auto e capaci di offrire una vera alternativa di mobilità sostenibile.

Si tratta di una sfida per garantire modernità e vivibilità, oltre che di una fondamentale battaglia di civiltà".

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