L'interregionale 2317 utilizzato dai pendolari del Valdarno Fiorentino e Aretino "è stato obbligato a sostare da Trenitalia per far passare 5 Frecciarossa e 1 Italo". I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi rilevano "la pesante interferenza attivata dal gestore", che "causa disagi, criticità e indignazione da parte dei pendolari: nel rivendicare pari dignità per il diritto alla mobilità, hanno avanzato formale denuncia alla Regione Toscana". Per Rifondazione Comunista si tratta di "un grave precedente che va accertato, sanzionato e rimosso, garantendo corrette regole di gestione e di funzionamento delle tratte, linee e percorrenze".
Tutte le Amministrazioni Locali "sono tenute ad intervenire, rompendo quel silenzio assordante che permette a Trenitalia di continuare a danneggiare le fasce sociali più deboli di utenze popolari. Ripristinare diritti e legalità". Presentata in Provincia una domanda d'attualità. Di seguito il testo. "Nuova protesta del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima che ha fronte di un nuovo ritardo dell’interregionale n. 2317 avvenuto venerdì nel tardo pomeriggio, a causa di un blocco causato da Trenitalia, avanza reclamo alla Regione Toscana chiedendo in modo esplicito nuove forme concrete di tutela per i pendolari che utilizzano i treni regionali.
Al centro del reclamo ci sono gli “…oltre venti minuti di ritardo per l'interregionale2317 : il treno è rimasto fermo prima del bivio di Rovezzano per dare precedenza agli eurostar. Durante la sosta, sono passati ben 2 treni Frecciarossa, poi 1 Italo di NTV, poi altri 3 Frecciarossa…". Il ritardo dovuto ad interferenze sembra essere stato pianificato e previsto dall’ente gestore che ha preferito privilegiare l’alta velocità rispetto ai treni “popolari”. L’interregionale bloccato viene utilizzato dai pendolari per il rientro a casa da Firenze verso il Valdarno e poi Arezzo, avrebbe perso venti minuti per dare la precedenza ad una miriade di treni, creando danni e disagi di ogni sorta e confermando così quanto da tempo ha denunciato Maurizio Da Re portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima.
Questa è la dinamica così come è stata esposta dettagliatamente nel reclamo "…Il treno 2317 è partito alle 19.16 da Firenze Santa Maria Novella, invece dell'orario previsto delle ore 19.12, con 4 minuti di ritardo, continuando col ritardo alla stazione di Campo di Marte. Poi il treno è rimasto fermo prima del bivio di Rovezzano per circa 20 minuti, come da annuncio del capotreno, causa 'precedenze eurostar'. Infatti, durante la sosta del 2317 sono passati ben 2 treni Freccerossa, poi 1 Italo di NTV, poi altri 3 Freccerosse, prima di consentire la ripartenza dell'interregionale, che è arrivato a Figline (con ulteriore sosta prima della stazione) alle 19.58 anziché alle 19.37 previste, con 21 minuti di ritardo.
Il treno è poi arrivato ad Arezzo sempre con 21 minuti di ritardo, alle 20.34…". Si tratta di un fatto sconcertante e di una gravità inaudita avvenuto con una miriade di violazioni che devono essere accertate, circostanziate e sanzionate, infatti i pendolari hanno chiesto di sapere quale siano “… ì motivi del ritardo e della precedenza data a ben sei treni ad Alta Velocità, e come si intenda evitare che sulla Direttissima alle interferenze di Frecciarossa si sommino anche quelle di Italo…".
Va da sé che quanto avvenuto deve diventare elemento di riflessione e di iniziativa politica e istituzionale di tutte le Amministrazioni, dalla Provincia di Firenze ai Comuni del Valdarno Fiorentino che devono incalzare anche la Regione Toscana a far garantire per intero il diritto alla mobilità come quello all’informazione e lo stesso contratto di servizio. Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai pendolari e il pieno sostegno alle iniziative attivate dal Comitato Pendolari Valdarno Direttissima a seguito del blocco causato da Trenitalia all'interregionale n.
2317 il tardo pomeriggio del 12 maggio per far passare 5 Freccia Rossa e 1 Italo causando ogni sorta di disagio, a fronte del reclamo avanzato dai pendolari chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire dettagliatamente sull’accaduto, circostanziando fatti e responsabilità. Altresì chiediamo di sapere se il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima ha interessato anche la Provincia di Firenze, per quanto di sua competenza sui problemi che si continuano ad incontrare sulle linee regionali e lente per il loro funzionamento, per il rispetto degli orari e delle clausole legate al Contratto di servizio.
Infine chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze unitamente ai Comuni del Valdarno Fiorentino sono intenzionate ad attivare adeguate iniziative di tutela e di rappresentanza sociale sul diritto alla mobilità, salvaguardandolo dai continui abusi e illegittimità da parte del gestore di servizio le migliaia di pendolari che utilizzano i treni".