Matteo Renzi dice la sua sul patto di stabilità imposto dal governo. Le aziende hanno bisogno di riscuotere dal Comune e non si può più prolungare l'attesa in questo periodo di crisi. Per questo il sindaco si è detto pronto a violare il patto di stabilita. ''Io sono pronto - ha dichiarato il primo cittadino - insieme ad altri sindaci, a metterci la faccia e non solo la faccia. Quello che deve essere chiaro è che il Governo non può non rendersi conto che se vuole una misura per la crescita, ha la prima già a portata di mano: sblocchi il patto di stabilità almeno per le infrastrutture''. La conseguenza della violazione comporterebbe la riduzione di un terzo dell'indennità del sindaco, "ma io sono disponibile - spiega Reanzi - a tagliare 15mila euro del mio stipendio, che pesano sui 50mila annui, purché la mia città possa vedere le aziende che finalmente riscuotono dal Comune - ha aggiunto Renzi -.
Il problema vero è che c'è l'incognita dei minori trasferimenti per l'anno successivo che sarebbe inaccettabile". L'inquilino di Palazzo Vecchio ha poi ricordato che "il Comune di Firenze ha in cassa 92 milioni, ha fatture già pronte per essere liquidate per almeno 25 milioni, ma secondo il patto di stabilita' del Governo potrebbe spenderne solo 9 milioni'', il che ''è assurdo - ha sottolineato - soprattutto in un momento come questo di crisi dell'economia''. Le parole del presidente Anci Alessandro Cosimi. “Del sindaco Matteo Renzi ho una grandissima stima, ma certe questioni vanno affrontate tutti insieme, rinunciando, ognuno di noi, a un pezzo di visibilità in favore dell’ interesse complessivo del sistema dei comuni in una fase drammatica come quella che stiamo attraversando”. Ad affermarlo è il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, intervenendo in merito alle dichiarazioni del sindaco di Firenze Matteo Renzi che aveva annunciato di essere pronto a violare il Patto di stabilità. “Leggiamo che il presidente Monti dovrebbe essere il 9 maggio a Firenze – aggiunge Cosimi – Lancio quindi la proposta di chiedere al Presidente Monti di incontrare una delegazione sindaci toscani per rappresentargli lo stato di disagio in cui ci troviamo”.