Venerdì 11 giugno dalle 11 alle 12 sotto il Ponte Mediceo sulla Sieve presso il circolo la Ghiacciaia, tra San Francesco e Pontassieve (piazza Verdi) i sindaci dei Comuni della Valdisieve e del Valdarno (Pontassieve Marco Mairaghi, Pelago Renzo Zucchini, Rufina Mauro Pinzani, Londa Aleandro Murras, San Godenzo Alessandro Manni, Reggello Sergio Benedetti, Rignano Gianna Magherini, Incisa Fabrizio Giovannoni) e il presidente della Comunità Montana Montagna Fiorentina (Tiziano Lanzini) si spoglieranno e rimarranno in mutande per protestare contro la situazione divenuta ormai critica ed insostenibile.
Sarà allestita una vera e propria classe scolastica, con tanto di banchi, sedie e lavagne, venerdì 11 giugno alle 11 in piazza Santissima Annunziata a Firenze. È con questo scenario che Giovanni Di Fede, assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia di Firenze, e Stella Targetti, vice presidente della Regione con delega all’Istruzione, manifesteranno insieme agli amministratori di tutta la Toscana contro i tagli del Governo al settore scolastico.
Un grande presidio istituzionale, inscenato come un consiglio di classe o una lezione di scuola, al quale sono stati invitati sindaci e assessori del territorio. I tagli alla scuola L’intento che guida l’iniziativa è riunire il mondo delle istituzioni per far sentire la loro voce contro la “progressiva distruzione della scuola pubblica” (dalla lettera che l’assessore Di Fede ha invitato agli amministratori). La manifestazione vuole protestare contro i tagli economici previsti dal Governo dal prossimo settembre: manovra che comporterà una grave perdita di posti di lavoro per circa 25.600 insegnanti, per circa 1.200 nella sola Toscana.
Gli amministratori chiederanno con forza al Governo il rispetto delle scelte delle famiglie sul tempo pieno, salvaguardando la garanzia della qualità e della funzionalità del servizio, nonché l’attuazione del fondo straordinario nazionale per la messa a norma della sicurezza degli edifici scolastici e specifici interventi all’edilizia scolastica, in aiuto alle Province. Tra le richieste che gli amministratori avanzeranno dalla “classe” di piazza Santissima Annunziata, anche la possibilità di un allentamento del Patto di Stabilità, che al momento impedisce agli Enti Locali di impiegare, per la sicurezza e l’edilizia scolastica, le risorse già disponibili. La manifestazione a Roma Trenta pulman sono già pieni, ma le prenotazioni continuano ad arrivare ai centralini delle camera del lavoro.
In migliaia dalla Toscana sabato prossimo 12 giugno a Roma per la manifestazione contro la manovra del governo. Migliaia di dipendenti pubblici e della scuola, docenti e personale ATA, insieme a folte rappresentanze delle altre categorie. In attesa che arrivi sabato non si sta con le mani in mano, la funzione pubblica sta organizzando assemblee nei luoghi di lavoro di tutta la regione per spiegare conti alla mano l'iniquità della manovra. E' di oggi il conteggio di Aran, l'Agenzia Nazionale che si occupa di contrattazione per conto del ministero, sarà di 6.5 miliardi di euro il conto presentato da Tremonti a questa categoria di lavoratori da qui al 2012, altro che mani in tasca, più di un quarto della manovra complessiva.
Docenti e non docenti dal canto loro sono impegnati da una settimana in una mobilitazione capillare in tutta la Toscana, con presidi occupazioni, prese di posizione contro questi ulteriori tagli metteranno in ginocchio la scuola pubblica più di quanto già non sia che il pubblico impiego. Quello del 12 sarà il primo appuntamento nazionale contro la manovra, di oggi la decisione presa dal Direttivo nazionale della Cgil di uno sciopero generale che sarà di almeno 4 ore con manifestazioni territoriali per le categorie del lavoro privato e di 8 ore per i dipendenti pubblici.