Nel mondo di oggi la comunicazione su questioni di scienza e di tecnologia è un punto focale dato il continuo sviluppo di nuove tecniche nei più disparati settori e le ricadute che comportano nelle attività quotidiane di qualsiasi persona, dal controllo della salute a distanza al controllo del territorio per limitare al massimo i danni dei disastri naturali. In particolare c'è un gruppo di persone che, ruotando intorno alla “comunicazione scientifica” ha fondato la Rete internazionale di comunicazione pubblica su Scienza e Tecnologia.
Vi partecipano giornalisti scientifici, personale afferente alle più varie sfaccettature del mondo scientifico (stampa scientifica, università, musei scientifici e istituzioni scientifiche non universitarie), e specialisti di comunicazione scientifica, sia fra chi “la fa” realmente sia chi invece studia i vari aspetti della questione. Firenze è la sede prescelta per la 12ma conferenza mondiale della PCTS, che si terrà al Palazzo dei Congressi il 19 e il 20 aprile, con un prologo il 18 pomeriggio a Palazzo Vecchio.
Nella conferenza ci sarà un confronto fra chi “fa Scienza” e chi studia la teoria della comunicazione scientifica, anche per trovare quali sono i problemi che affliggono la comunicazione scientifica e ideare nuovi metodi per informare il pubblico sulle nuove scoperte della Scienza e dei progressi della tecnologia. Il problema della comunicazione scientifica è presente in ogni nazione del mondo. Ci sono due aspetti molto importanti: un pubblico ben informato capisce somiglianze e differenze fra Scienza e Tecnologia, la loro importanza, come utilizzarle al bisogno e, fattore di non trascurabile importanza, perchè sia necessario un finanziamento pubblico anche ingente per mandarle avanti.
Ed occorre capire come sia importante anche la necessità della ricerca di base: ricordiamoci come quei fenomeni di elettromagnetismo che nel XIX secolo erano considerati delle semplici curiosità, siano semplicemente basilari per la vita di oggi. Purtroppo la Ricerca è spesso ostacolata da scetticismo, superstizione e posizioni antiscientifiche che sono di ostacolo alla comprensione dei fenomeni scientifici non solo da parte del cittadino comune, ma anche da parte della politica. Questo è particolarmente grave per la Politica: il politico, se non si è correttamente informato, non sempre sceglie la cosa scientificamente corretta, sia appunto per la propria ignoranza (nel senso letterale di “non conoscenza”) sia perchè è influenzata dall'umore dell'elettorato; certi pronunciamenti in fatto di evoluzione, soprattutto negli USA, dimostrano esattamente quali danni può fare la somma di superstizione e carenza culturale in campo scientifico.
Questi sono punti nodali molto importanti sia per chi fa comunicazione scientifica sia per chi la imposta tecnicamente. In questo meeting ci si aspetta di fissare nuovi standard per la comunicazione scientifica. Ci saranno fra gli altri autori di libri scientifici, vincitori di premi del settore e divulgatori scientifici. La conferenza fiorentina è un omaggio ai tanti italiani che fanno parte del PCST e che si muovono spesso in un ambiente più ostile che da altre parti: troppo spesso è ancora presente fra i cosiddetti “intellettuali” del Bel Paese (definizione ideata da uno scienziato, il Geologo e Patriota Antonio Stoppani!) una presunta superiorità della Cultura umanistica su quella scientifica, considerata un sapere di “serie B” e destinato ai soli addetti ai lavori.
Ricordo le parole di Benedetto Croce: mettere innanzi alla Storia una sezione di “paleostoria”, magari preceduta da un'altra di storia “della Natura” o di storia “della Terra” come ora si vede in molte trattazioni, non solo non vivifica l'intelletto, ma mortifica l'animo con immagini di fantastiche origini animalesche o meccaniche dell'umanità. Detto in soldoni, la Scienza secondo Benedetto Croce non vivifica l'intelletto. E purtroppo i risultati di questo si vedono: assistiamo ad una fuga di cervelli che non ha paragone fra i Paesi avanzati, in quanto la Politica spesso non conosce la Scienza e non capisce che porta più occupazione rispetto ad altre attività a cui dedica più spazio (la costruzione di automobili, per esempio).
Abbiamo ancora nella mente i freschi ricordi di chi ha commentato come “una occasione di sviluppo persa” la rinuncia alle Olimpiadi senza sapere che proprio il giorno prima dal poligono europeo di Kourou era stato lanciato con la massima soddisfazione il primo esemplare del nuovo razzo vettore dell'Agenzia Spaziale Europea, concepito e costruito in Italia che ci ha portato fra le sole 6 nazioni al mondo capaci di produrre una tecnologia del genere. Evidentemente per loro conta più costruire quattro stadi sportivi che un razzo vettore a 3 stadi infinitamente superiore per prestazioni, economia ed efficienza ai concorrenti in quella determinata fascia di mercato del settore spaziale.
L'ignoranza della classe politica in fatto di Scienza la si vede anche negli immensi guasti all'assetto del territorio che contraddistinguono il nostro Paese.