FIRENZE– La siccità, appena attenuata dalla pioggia iniziata a Pasqua e proseguita fino ad oggi, ha fatto del marzo scorso il peggiore da cinque anni a questa parte per quanto riguarda gli incendi boschivi. Sono stati infatti registrati un numero di incendi del tutto anomalo, se confrontato con lo stesso mese dei 5 anni precedenti: 225 contro una media del periodo di circa 30. Discorso analogo può essere fatto per la superficie boscata andata in fumo; i dati ancora provvisori parlano di poco più di 358 ettari, contro una media annuale di 58 ettari relativa al quinquennio 2007-2011. Gli incendi boschivi si sono sviluppati su tutto il territorio regionale: la provincia di Lucca è la più colpita sia per numero (52) che per superficie interessata (oltre 141 ettari), seguito da Massa Carrara (con 34 eventi e 63 ettari di superficie), da Firenze (33 eventi e 29 ettari), Pisa (30 incendi per 37 ettari) e Grosseto che ha fatto registrare 27 eventi per una supeficie di quasi 21 ettari.
Colpiti in modo meno intenso ma comunque significativo, i territori delle province di Pistoia (18 eventi per 43 ettari), Arezzo (13 per 15 ettari), Siena (9 per una superficie di appena un ettaro e mezzo), Livorno (8 incendi per quasi 6 ettari) e Prato che è stato interessato solo da un incendio di bosco con una superficie interessata di entità irrilevante. Per sette degli incendi più significativi, l’organizzazione AIB della Regione ha richiesto anche l’impiego dei mezzi nazionali a supporto dei 4 elicotteri della flotta regionale schierati nel mese di marzo.
Negli ultimi 5 anni presi a riferimento statistico, era stato necessario far intervenire i Canadair per domare le fiamme soltanto in un caso nel 2007 e in due casi nel 2009. Ma quello appena concluso è stato dal punto di vista meteorologico un mese di marzo nettamente atipico, segnato in maniera sostanziale dallo stato della vegetazione che ha scontato il lunghissimo periodo di siccità. Un dato da sottolineare, perché si tratta dell’unico al di sotto delle medie di riferimento degli ultimi 5 anni, è che la superficie boscata media andata in fumo in ciascun evento è pari a 1,59 ettari rispetto agli 1,92 del periodo 2007-2011.
Una riduzione dovuta all’efficacia della macchina di intervento messa a punto. Infine vanno segnalate anche le 49 false segnalazioni ricevute a marzo dalla Soup della Regione; anche questo un dato in netta crescita rispetto agli ultimi 5 anni nei quali la media del mese di marzo era stata di 28 false segnalazioni. Un seminario per rilanciare il progetto Bosco Energia in Toscana e per fare il punto sullo stato dei primi interventi per lo sviluppo della filiera corta attraverso l’installazione di impianti di cogenerazione: si è tenuto questa mattina presso la sede di UNCEM Toscana, in via Cavour 15 a Firenze.Al seminario sono intervenuti: Gianni Salvadori, Assessore regionale all’agricoltura; Oreste Giurlani, Presidente UNCEM Toscana; Loris Rossetti, Presidente della Seconda Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Consiglio Regionale; Mario Rodriguez, Animazione territoriale; Elisabetta Gravano, Regione Toscana; Nazzareno Belleggia, Presidente TUA.
La Regione Toscana, nel mese di luglio dell’anno scorso, ha firmato insieme a UNCEM un accordo quadro volto ad incentivare la produzione di energia attraverso l’utilizzo di biomasse legnose e scarti delle lavorazioni forestali, per produrre calore ed elettricità sfruttando le risorse di cui disponiamo naturalmente sul territorio.Nel documento, la Regione ha messo a disposizione il patrimonio forestale in accordo con le Unioni dei Comuni e le Comunità montane, l'UNCEM si è impegnata a fare in modo che i comuni interessati abbiano individuato nel proprio territorio, la possibile ubicazione degli impianti di cogenerazione.
La produzione di biomasse legnose e la loro utilizzazione energetica a livello locale rappresenta un’importante via di sviluppo per i territori rurali e montani e può essere un mezzo per la realizzazione di interventi di manutenzione del bosco e di conservazione del territorio, per la messa in sicurezza e per la riduzione del rischio idrogeologico. La Regione negli ultimi anni ha avviato politiche di sviluppo e di sostegno alle energie da fonti rinnovabili, con particolare attenzione alle biomasse forestali e agricole.
In particolare l'assessorato all'agricoltura, tramite l'attuazione del Programma degli investimenti per la produzione di energia nelle aree rurali, con una dotazione finanziaria di 8 milioni di euro, ha finanziato gli enti pubblici territoriali per la realizzazione di piccoli medi impianti di teleriscaldamento e cogenerazione. Grazie a questo programma sono stati finanziati 10 impianti in provincia di Firenze, 6 in provincia di Lucca, 6 in provincia di Arezzo, 8 in provincia di Pistoia, 4 in provincia di Siena, 2 in provincia di Prato, 2 in provincia di Massa Carrara.
Complessivamente verranno installati circa 25 megawatt termici a servizio di 88 utenze pubbliche e 1079 utenze private consentendo un risparmio annuo di circa 260.000 tonnellate di anidride carbonica. “Abbiamo già alle spalle un anno di lavoro- ha dichiarato il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – sia politico-istituzionale sia da parte dei Comuni e delle Unioni Montane che hanno aderito al protocollo siglato l’anno scorso con la Regione Toscana, che ha previsto due percorsi possibili: la disponibilità del demanio regionale e la disposizione di risorse per la forestazione e per l’idraulica forestale nei territori dove verranno realizzati impianti di cogenerazione o di teleriscaldamento a biomasse legnose.
Sarà inoltre attivato un percorso sperimentale con “Giovani Sì” che vedrà la possibilità per molti giovani di svolgere stage formativi retribuiti. Insieme alla Regione abbiamo scelto la strategia di trovare dei partner privati, che siano intenzionati a fare investimenti e a realizzare impianti sul territorio, che grazie all’utilizzo di biomasse legnose consentano importanti ritorni economici ed occupazionali a livello locale. Bisogna lavorare per accelerare questo percorso, dato che lo sviluppo della filiera corta è una grande opportunità non per gli enti locali, ma anche per l’occupazione e per le imprese.
Metteremo inoltre in atto un percorso di animazione territoriale di informazione e di comunicazione condiviso, guidato da UNCEM e dalla Regione per coinvolgere direttamente la cittadinanza”. “Soprattutto in una regione boschiva come la nostra è fondamentale rilanciare la filiera corta – ha detto Loris Rossetti, Presidente della Seconda Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Consiglio Regionale della Toscana - e l’utilizzo delle biomasse legnose per la produzione di energia sia termica che elettrica.
Con questo protocollo puntiamo ad installare gli impianti di teleriscaldamento e cogenerazione vicino alle aree forestali. Questo consentirà di innescare un meccanismo di produzione e di sviluppo economico, creando occupazione e facendo al tempo stesso manutenzione e tutela del territorio. In questa importante giornata di approfondimento, vogliamo sensibilizzare gli amministratori locali e l’opinione pubblica e dare un ulteriore slancio per portare avanti la filiera corta e la realizzazione di impianti di cogenerazione e di teleriscaldamento a biomasse agroforestali”.
“E’ il momento di ragionare davvero in maniera concreta – ha dichiarato Gianni Salvadori, Assessore regionale all’Agricoltura – dato che in Toscana, da qui al 2020, dobbiamo raddoppiare la nostra produzione di energia e ridurre la quantità di CO2 nell’atmosfera. E’ necessario diffondere una nuova cultura rispetto alla tutela dell’ambiente e alla salute del bosco attraverso un’efficace campagna di animazione e informazione sul territorio. Le istituzioni devono realizzare una mappa delle zone non idonee alla realizzazione di impianti a biomasse, che in ogni caso potranno essere realizzati soltanto a condizione che ci sia una filiera corta certificata, che segua tutti i passaggi del processo, dall’utilizzo delle biomasse legnose agroforestali alla produzione di energia rinnovabile.
Puntiamo a costruire piccoli impianti di cogenerazione e teleriscaldamento che si inseriscano bene nel territorio e nel paesaggio della nostra regione. Sono convinto che l’agricoltura e la forestazione torneranno ad essere un elemento centrale per lo sviluppo della Toscana. Intanto dobbiamo preparare i cittadini e proporre loro un nuovo percorso per aprire prospettive future non solo di sviluppo economico ma anche socio-culturale. Produrre più energia pulita significa anche più occupazione, più salute e più benessere per i cittadini e vuol dire guardare avanti con fiducia nel futuro”.