La Questura di Firenze è intervenuta dopo l'ennesima notte brava che ha vsto finire all'ospedale due minorenni per abuso di alcolici somministrati loro senza apparente prevenzione né controllo da parte di due noti locali fiorentini. Firenze, città turistica deve fare spesso i conti con le serrande chiuse. Già dopo le 19 e 30 è difficile trovare qualcosa da fare nonostante gli sforzi, vani, spesso profusi dalle istituzioni per trattenere il più possibile i turisti sul suolo fiorentino. Per gli studenti è diverso, loro hanno un motivo per trattenersi che evade i canoni dell'appeal turistico.
Il problema è dunque: cosa fare adesso? Spesso la soluzione è una bevuta tra amici, lo 'shottino' in compagnia. Locali in tal senso non mancano si va dai rivenditori di alcolici, o meglio, internet alimentari point ai luoghi più rinomati e scenici del centro cittadino. Ma è usuale anche ritrovarsi in locali a cielo aperto come Santa Croce sulle cui gradinate scorrono fiumi di alcol e bottiglie di ogni genere e provenienza, acquistate durante la giornata e consumate poi all'ora preferita.
I giovani non li freghi con la storiella della buonanotte. Uno studente belga ed uno italiano di appena sedici anni si sono visti versare in due diversi locali il così detto "bicchierino di troppo" che li ha spediti diretti in ospedale. Da qui i controlli che hanno portato alla chiusura dello "Shot Café" di via de' Pucci ed il "Fish Pub" di piazza del Mercato centrale, il primo per la durata di 5 giorni, il secondo per 10 a causa di una reiterazione della contravvenzione. Ottime le campagne mirate ad una prevenzione sul consumo di alcolici e sulla conseguente sicurezza stradale che può salvare tante vite con un po' di cervello in più.
Peccato che tutto possa venire poi vanificato per la mancanza di attenzione da parte di chi dovrebbe educare con il buon esempio.