Come stanno i giovani toscani? Complessivamente bene, ma potrebbero stare meglio. Perché si mettono al volante dopo aver bevuto, e guidano parlando al cellulare o addirittura inviando sms. Fumano di più, rispetto a qualche anno fa. Sono sessualmente più attivi, ma usano meno il profilattico. Fanno di più i bulli con i loro compagni di scuola. Una fotografia degli adolescenti toscani tra 14 e 19 anni ce la offre lo studio Edit (Epidemiologia del determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana), condotto dall’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, su 5.000 teenagers delle scuole superiori delle Toscana.
Giunto quest’anno alla sua terza edizione (le precedenti sono state nel 2005 e nel 2008), lo studio (che si è concluso nel maggio scorso) consente di rilevare i comportamenti dei ragazzi a proposito di guida, alcol, fumo, droghe, attività sessuale, alimentazione, attività sportiva, utilizzo del tempo libero, ecc. E di registrare anche i cambiamenti che avvengono nel tempo. I risultati dello studio Edit sono stati presentati oggi dall’assessore al diritto ala salute Daniela Scaramuccia, assieme al direttore dell’Ars, Francesco Cipriani, e al responsabile dello studio Fabio Voller.
“I risultati di questo studio sono per noi una preziosa miniera di informazioni di prima mano sui giovani toscani – commenta l’assessore Scaramuccia – e ci consentono di conoscere da vicino i loro comportamenti, i rapporti con i loro coetanei e con la famiglia, le loro preferenze, i loro stili di vita. Un monitoraggio costante negli anni, che ci aiuta via via a individuare e mettere a punto le iniziative e gli interventi più adatti a prevenire e modificare i comportamenti a rischio”. “La densità, variabilità e rilevanza di ciò che accade e si sperimenta tra i 14 e i 18 anni non ha confronti nelle altre età – osserva Francesco Cipriani – E’ in questo periodo che è più probabile iniziare a fumare, bere, guidare, usare droghe, avere i primi rapporti sessuali.
Scelte individuali in parte consapevoli e libere, spesso però condizionate da pressioni e aspettative sociali e della comunità di appartenenza, che pesano maggiormente su chi ha minori risorse culturali, economiche e sociali. Lo studio Edit raccoglie ogni tre anni informazioni sul mondo giovanile toscano, in evoluzione tra tradizione mediterranea e omologazione verso stili di vita internazionali”. Come le precedenti, l’indagine è stata realizzata con modalità innovative, utilizzando questionari compilati dagli studenti in aula direttamente su tablet individuali, con trasmissione in tempo reale delle risposte con modalità wireless ad un computer portatile, dove erano archiviate in un database.
Rispetto al tradizionale metodo di rilevazione con questionario cartaceo, l’uso dei tablet elimina i tempi di inserimento dei dati e gli errori di digitazione. “Questa modalità – spiega Fabio Voller – rende la nostra indagine quasi unica nel contesto internazionale delle indagini sugli studenti. A cinque mesi dalla conclusione della rilevazione, infatti, siamo pronti a divulgare i risultati e a provare a rispondere alla domanda: come stanno i giovani toscani?”. Guida e incidenti stradali: al volante col cellulare e dopo aver bevuto Tra i “guidatori abituali”, ovvero gli intervistati che hanno dichiarato di guidare con una certa regolarità un mezzo (ciclomotore, moto, auto), il 47% ha riferito di essere stato coinvolto in un incidente stradale durante la guida del proprio veicolo nell’ultimo anno (51,9% maschi, 39,2% femmine).
In termini di trend temporale, il numero di incidenti è in lieve diminuzione nelle tre rilevazioni del 2005, 2008 e 2011. Quanto alle conseguenze degli incidenti stradali, il 28,7% dei soggetti coinvolti è andato al pronto soccorso, il 13,6% ha avuto necessità di un ricovero ospedaliero, mentre il restante 57,7% non ha avuto conseguenze tali da richiedere un intervento medico. Tra quanti hanno dichiarato di guidare frequentemente, il 25,7% ha riferito di aver parlato al cellulare durante la guida almeno una volta nella settimana precedente l’intervista (+3,7% rispetto all’indagine 2008).
Recenti studi dimostrano che parlare al cellulare durante la guida comporta il rischio di un incidente 4 volte maggiore rispetto a quello dei guidatori non distratti; e se si mandano sms il rischio è 23 volte superiore. Quanto poi alla guida in stato di alterazione psicofisica, il 23,6% dei guidatori abituali ha dichiarato che nei 12 mesi precedenti l’indagine ha guidato almeno una volta dopo aver bevuto troppo, mentre il 12,5% ha riferito di aver assunto sostanze psicotrope illegali prima di mettersi alla guida. Alcol: poco vino, molti aperitivi, birra e superalcolici La quasi totalità degli intervistati ha dichiarato di aver bevuto almeno una bevanda alcolica nella vita.
Il 72,2% dei maschi e il 69,6% delle femmine ha consumato alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista. La graduatoria delle bevande preferite: per le ragazze, aperitivi e spumanti; per i maschi, gli aperitivi sono la bevanda di socializzazione al consumo, ma diviene poi la birra la bevanda preferita. Il vino è relegato ai margini, mentre, rispetto al 2008, diventano i superalcolici la bevanda preferita dopo gli aperitivi/spumanti. Quasi la metà del campione totale (maschi 53,8%, femmine 48,7%) riferisce di aver avuto almeno un episodio di ubriacatura nell’ultimo anno.
Questa percentuale cresce in modo preoccupante con il crescere dell’età, passando dal 23,6% dei 14enni al 67,4% di coloro che hanno 19 anni o più. Fumo, abitudine in crescita La proporzione di studenti che ha provato a fumare resta invariata (65%) rispetto alla prima rilevazione del 2005, mentre aumenta la proporzione di coloro che sviluppano una vera e propria abitudine (19,2% nel 2005; 24,1% nel 2011). Le tre dizioni Edit confermano che le femmine superano i propri coetanei, sia nei consumi regolari che in quelli occasionali: il 25, 7% delle studentesse fuma regolarmente, e il 15,3% lo fa occasionalmente, contro, rispettivamente, il 22,6% e il 12,7% degli studenti maschi. Senza distinzione di genere, 15 anni è l’età in cui i ragazzi cominicano a fumare con regolarità.
Il 42% dei maschi e il 30% delle femmine fumano più di 10 sigarette al giorno, mentre nel 2005 questi consumi si attestavano rispettivamente su proporzioni del 32,9% e 25,4%. Droghe, uno su tre le ha provate Il 36,4% degli studenti ha dichiarato di aver utilizzato almeno una volta nella vita una sostanza stupefacente: il 40,5% dei maschi e il 31,9% delle femmine. Gli studenti che hanno consumato almeno una sostanza nell’ultimo anno sono il 31,1% del totale del campione, mentre quelli che lo hanno fatto nell’ultimo mese sono il 24,8%.
Per quanto riguarda l’età del primo uso, quasi il 60% dei giovani ha dichiarato di aver consumato la prima droga entro i 15 anni. Il confronto con le due precedenti rilevazioni mostra uno slittamento in avanti dell’età d’inizio: nel 2005 infatti erano quasi il 67% i ragazzi che entro i 15 anni avevano sperimentato l’uso di almeno una sostanza illegale, mentre sono il 55,8% nel 2011. La sostanza più adoperata si conferma essere la cannabis. Dalla rilevazione del 2008 è stata inserita una sezione sul gioco d’azzardo: nel 2011, il 9,8% dei ragazzi risultano avere questo problema (16,3% maschi, 3,1% femmine). Comportamenti sessuali: si riduce l’uso del profilattico Nonostante l’aumento della diffusione delle malattie a trasmissione sessuale (MTS) tra i giovani, la comunicazione sui rischi e sull’efficacia dei metodi di prevenzione si è ridotta nel corso degli anni.
Anche se il 96,5% dei ragazzi pensa di avere una buona conosenza sulle MTS. A fronte di un aumento di ragazzi che si dichiarano sessualmente attivi (il 46% nel 2011, rispetto al 39,7% nel 2005), si assiste a una riduzione nell’uso del profilattico nella fascia di età 14-19 anni. Dal 2008 al 2011 la percentuale di chi usa il preservativo si è ridotta dal 65% al 60,1%. Fra i ragazzi sessualmetne attivi, il 35% dichiara di aver avuto 3 o più partner nel corso della vita, con un possibile aumento del rischio di contrarre una MTS. A questo si associa un aumento del consumo di alcol e droghe prima del rapporto sessuale: abitudine, questa, dichiarata dal 16% degli studenti, i quali, nel corso dell’ultimo rapporto, hanno udsato il profilattico solo nel 46,6% dei casi (60% nel 2008). Tra i motivi per cui non si usa il condom, la sensazione di fastidio provata durante il rapporto (43,9%), seguita dall’utilizzo di altri metodi anticoncezionali (35,5%): il che dimostra, ancora una volta, che i ragazzi non hanno la percezione del fatto che, oltre ad essere un metodo anticoncezionale, il profilattico è soprattutto uno strumento di prevenzione.
Questo è ancora più evidente tra le ragazze: 4 su 10 dichiarano di non farne uso perché utilizzano altri metodi anticoncezionali. E una su 4 (23%) dice di non proteggersi solo perché il partner non vuole o non gli piace. Attività fisica e comportamenti alimentari, uno su 10 non si muove mai Uno su 10 non fa mai movimento: l’11,8% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di non svolgere mai attività fisica, con valori più alti nelle femmine (16,7%) rispetto ai maschi (7,2%). La quota maggiore degli intervistati (22,4%) pratica attività fisica per almeno un’ora al giorno tre giorni a settimana.
Solo il 6,8% del campione raggiunge il valore raccomandato dall’Oms e pratica attività fisica almeno un’ora al giorno tutti i giorni (8% nei maschi e 5,5% nelle femmine). Il 77,4% ha dichiarato di aver praticato qualche attività sportiva nell’ultimo anno: 84,8% nei maschi e 69,5% nelle femmine. Quanto a peso e alimentazione, anche da questo edizione dello studio emerge l’elevata frequenza con cui vengono consumati snack dolci e/o salati e bevande zuccherate e/o gassate. La maggior parte degli studenti (75%) risulta normopeso.
Il sovrappeso interessa il 12,7%, con un lieve trend di aumento nei tre anni (9,9% nel 2005, 11,9% nel 2008). La stessa tendenza si osserva per l’obesità: la prevalenza risulta dell’1,7% nel 2005, del 2,3% nel 2008 e del 2,7% nel 2011. Le differenze osservate negli anni riguardo all’eccesso di peso sono di lieve entità, ma in crescita, e segnalano la necessità di continuare a monitorare il fenomeno anche in questa fascia di età. Sovrappeso e obesità interessano maggiormente i maschi, mentre la magrezza è più diffusa tra le femmine. Bullismo, in aumento all’interno della scuola Il monitoraggio del fenomeno avvenuto nel corso degli anni attraverso lo studio Edit mostra che ciò che cambia non è il numero di ragazzi autori o vittime di azioni di bullismo (19%), ma il tipo di prepotenza e il luogo in cui si verificano.
Prese in giro e offese continuano a rappresentare le principali forme di violenza, ma rispetto ale 2008 risultano in calo le azioni svolte fuori dalla scuola, e in aumento quelle che avvengono all’interno della scuola. In particolare, dentro la scuola i ragazzi subiscono molti furti (il 27,1% degli atti di bullismo), minacce (28%) ed estorsioni di denaro (27,1%): dati che mostrano come l’istituzione scolastica abbia perso quel ruolo protettivo ricoperto fino a non molti anni fa.