Quota maggioritaria in mano a Finmeccanica, rilancio prepotente di AnsaldoBreda nello stabilimento pistoiese ma anche in tutti gli altri, tavolo nazionale presso il ministero per lo sviluppo economico sul futuro dell’azienda: è quando chiedono i parlamentari toscani del Pdl in un ordine del giorno – primo firmatario l’onorevole Riccardo Migliori che è Vicecoordinatore regionale vicario del Pdl in Toscana – destinato ad approdare alla camera dei deputati. Il fatto è che ormai sono mesi e mesi che AnsaldoBreda versa in una situazione di grave incertezza che trascina con sé, oltre ai lavoratori degli stabilimenti, Pistoia in testa, anche tutti quelli occupati nell’indotto.
Va da sé che una crisi, o anche solo il permanere di una situazione di stallo di AnsaldoBreda innesca riverberi inquietanti sul tessuto economico-produttivo e occupazionale di Pistoia e della Toscana. Di questo il Pdl si è sempre occupato, ritenendo tra l’altro il comparto produttivo legato al treno e al materiale rotabile come strategico per il tessuto economico e sociale. Ultimo di una serie, poi, l’incontro della settimana scorsa tra la Rsu dello stabilimento pistoiese e la candidata a sindaco del Pdl Annamaria Celesti, accompagnata nell’occasione dal Vicepresidente della Commissione attività produttive del Consiglio regionale Nicola Nascosti. Da questo stato di cose prende le mosse l’iniziativa di Migliori, con un documento che verrà sottoscritto da tutti i parlamentari toscani del Popolo della Libertà e che afferma presso il governo la posizione del Pdl su AnsaldoBreda: «E’ strategico – scrivono Migliori e i suoi colleghi – che Finmeccanica mantenga una quota maggioritaria in AnsaldoBreda in un’ottica di rilancio del progetto industriale dell’azienda».
Inoltre, prosegue il dispositivo dell’ordine del giorno, «è allo stesso tempo importante mantenere aperta l’opportunità di sviluppare partnership con altri operatori del settore che possano ridare piena competitività in tempi rapidi alla filiera produttiva di AnsaldoBreda in tutti gli stabilimenti del paese». Per centrare il risultato, è indispensabile l’impegno del governo: «E’ da ritenere fondamentale – scrivono infatti Migliori e i suoi colleghi – riuscire a convocare velocemente un tavolo nazionale di confronto presso il Ministero dello sviluppo economico sul futuro dell’azienda e sulla questione sociale ed occupazionale ad essa collegata, al quale possano prender parte i rappresentanti del governo, dell’azienda, delle rispettive Rsu degli stabilimenti e delle Regioni coinvolte».