Finmeccanica in Toscana rappresenta un’importante e articolata presenza produttiva. Per questo il presidente Enrico Rossi ha partecipato, con il gonfalone della Regione, alla manifestazione dei lavoratori dell’AnsaldoBreda che si è svolta oggi a Roma. Nella nostra regione i dipendenti Finmeccanica sono circa 3.500, il 6,8% del totale italiano. La suddivisione indicativa tra le principali società è questa : AnsaldoBreda (800), Selex Galileo (800), Selex Elsag (600), Wass (400), Amtec (130).
Le province coinvolte sono 5: Pistoia, Firenze, Pisa, Siena, Livorno. L’indotto regionale Finmeccanica è stimato in almeno 300 Pmi e 3mila dipendenti. La Regione Toscana, dal 2008 al 2010, ha assicurato alle imprese Finmeccanica contributi regionali a vario titolo per quasi 13 milioni di euro, così distribuiti: Selex Elsag 5,7 milioni (di cui 2,7 per Amtec), Selex Galileo 2,3 milioni, Wass 3,3 milioni, Sistemi dinamici 0,2 milioni, Sirio Panel 1,2 milioni. Anche la creazione di 5 distretti tecnologici rappresenta un’opportunità per il futuro (per esempio nei settori ferroviario, Ict, energie rinnovabili), visto che diverse tecnologie di punta delle società di Finmeccanica sono di origine toscana ( Tetra, sistemi di controllo traffico aereo, sistemi satellitari, ecc.). “In piazza a Roma tanta rabbia.
Un fiume di disperazione che ti travolge e fa anche paura”. Questo racconta il presidente Enrico Rossi. “Loro certo – prosegue il presidente – non hanno colpa degli sprechi, inefficienze, scarsa competitività di cui è responsabile una classe manageriale corrotta, corruttrice e collusa con settori corrotti della classe politica. Con il segretario della FIM-Cisl Bentivogli e quello della FIOM-Cgil Landini abbiamo concordato sulla necessità di costruire insieme una piattaforma per il rilancio del settore ferroviario da presentare al governo.
Ecco un bel banco di prova per misurare la nuova compagine alla guida del Paese”. “Dobbiamo preservare questa presenza produttiva, lo stabilimento di Pistoia, tenendo conto che la Toscana è l’unica regine ha individuato un vero e proprio distretto ferroviario. L’ho ripetuto anche di recente nel corso di incontri con i vertici dell’azienda. Siamo qui a Roma per chiedere la migliore soluzione per rilanciare l’Ansaldobreda e un settore che rappresenta una risorsa importante per il tutto il paese.” “Al punto in cui siamo soluzioni nazionali sono indispensabili – aggiunge il presidente Rossi – La crisi di questa azienda è tale che richiede interventi diretti da parte del governo, a partire da un dato positivo: le commesse acquisite costituiscono una risorsa importante e un riconoscimento nazionale della professionalità e capacità produttive di Ansaldo Breda.
Chiediamo il risanamento dell’azienda e suo rilancio, non la svendita, né lo spezzatino delle imprese del gruppo, cosa assolutamente da evitare. Su questa linea ho chiesto un incontro al ministro Passera”. “Oggi non posso nascondere la mia preoccupazione – conclude il presidente Rossi – Lo sono per la vicenda degli scandali, per l’emergere di una sitazione di corruzione insostenibile, per il ribasso del titolo, per tutto ciò che rischia di mettere davvero a repentaglio le prospettve delle aziende più critiche come quelle del settore civile, di cui la Breda fa parte.
È bene che i lavoratori e le istituzionale si facciano sentire. La loro lotta è la lotta della Toscana, dell’Italia. Se vincono loro vincono tutti, vince il paese e il settore ferroviario”.