Un progetto nazionale disposto dal Nucleo Speciale Entrate della Guardia di Finanza ha interessato il settore dei ''Compro oro''. La Guardia di Finanza di Firenze ha effettuato controlli sul capoluogo toscano e nel pratese rilevando una evasione pari a 2,9 milioni di euro, con episodi di vendita di materiale fino a 300 mila euro in un mese, viziati dal mancato pagamento dell'Iva. Si tratta dei luoghi in cui è possibile rivendere oggetti preziosi in metallo nobile, valutati in base alla loro lavorazione ed in base al peso uninominale confrontato con elementi fisici di riferimento e tenendo conto del prezzo sul mercato. L'evasione fiscale sarebbe avvenuta sfruttando un cavillo procedurale che delimita il regime fiscale applicato sui 'rottami' rispetto a quello previsto per i 'gioielli rivendibili'.
Un gioiello rivenduto come usato necessita dell'Iva al 20% sul margine tra il prezzo di vendita e quello che è stato l'acquisto. Praticamente facendo passare tutto come 'rottame' si ottenevano agevolazioni fiscali, pur procedendo regolarmente nella vendita al pubblico del materiale indebitamente 'rottamato'. Questi esercizi commerciali o laboratori possono acquistare oggetti preziosi nuovi, usati o di scarto, per poi rivenderli al pubblico o girarli alle fonderie. Vietato, invece, acquistare oro da gioiellere e metterlo sul mercato dopo averlo reso duttile e lavorabile.
In tal caso occorre una informativa preventina alla Banca d'Italia con iscrizione all'albo orafi professionisti.