Presentato a Prato il nuovo Polo per l'innovazione tecnologica dei distretti chiave della industria regionale. Il progetto, con start up triennale, è finanziato dalla Regione. Venerdì, nella sede della Next Technology Tecnotessile il primo Open Day per gli imprenditori tessili Accelerare il processo di innovazione tecnologica della filiera della moda per far recuperare alle imprese toscane piena competitività sui mercati internazionali. Questa la mission del progetto OTIR 2020, il nuovo Polo dell’Innovazione regionale della moda presentato oggi a Prato nei laboratori della Next Technology Tecnotessile (NTT), la Società di ricerca e servizi per le imprese costituita dal MIUR e dalle principali realtà manifatturiere nazionali del settore tessile e meccano tessile. Finanziato dalla Regione Toscana, OTIR 2020 coinvolge la NTT in qualità di capofila e i principali centri di ricerca che operano al servizio dei distretti chiave dell'economia manifatturiera toscana: tessile a Prato, abbigliamento e pelletteria nell'area di Firenze, pelle e cuoio a Santa Croce sull'Arno, oreficeria ad Arezzo, calzature a Lucca-Valdinievole e applicazioni specifiche in settori a valle quali la nautica e l’arredo.
Alla presentazione di OTIR 2020 hanno partecipato i vertici della NTT (il presidente Renato Sansoni e il direttore generale Solitario Nesti), il vicepresidente dell'Unione Industriali pratese Roberto Fenzi e lo scrittore Edoardo Nesi. Per gestire il primo triennio di vita del progetto, i partner hanno dato vita a un'Associazione Temporanea di Scopo (ATS): in particolare, i componenti dell’associazione sono Next Technology Tecnotessile di Prato, Servindustria di Pistoia, Po.Te.Co di Santa Croce sull’Arno, Ceseca Innovazione di Lucca, I2T3 e Fondazione per il clima e la sostenibilità dell’area fiorentina, Polo Magona di Livorno e il Consorzio Arezzo Innovazione.
Per il personale, per le dotazioni tecnologiche e di laboratorio si utilizzeranno le risorse già appartenenti alle strutture di riferimento, evitando così duplicazioni di costi e nuovi acquisti.Analoga operazione per la sede che sarà appunto a Prato presso la NTT. Entro il 2014 si punta ad aggregare al Polo almeno 300 imprese, a organizzare 160 incontri in azienda personalizzati esperti-imprenditori, 16 seminari e workshop. Il primo di questi eventi si terrà a Prato dopodomani, 2 dicembre, un Open Day organizzato per il mondo tessile dalla NTT, che per la prima volta aprirà i propri laboratori per condividere con le imprese le innovazioni più recenti e sperimentare le ultime tecnologie con l’idea di innescare idee e progetti all’interno delle aziende partecipanti.
Il programma prevede due workshop tematici (al mattino sulle Tecnologie tessili del futuro, nel pomeriggio sulle Chiavi di successo per la competitività delle PMI tessili) e altrettanti Brokerage Event, ovvero incontri one-to-one tra ricercatori e imprenditori. Oltre ai partner dell'Associazione, il nuovo Polo dell’Innovazione della moda è costituito da una serie di soggetti aggregati: le Università toscane e altri centri di ricerca e tecnologici, le Associazioni di categoria, le Camere di Commercio e, ovviamente, i beneficiari del trasferimento delle conoscenze, ossia imprese manifatturiere e di servizio.
Questi soggetti, in particolare le imprese, avranno accesso diretto e privilegiato al sistema di competenze interno al Polo senza alcun obbligo relativo al suo sostentamento. Quattro i principali obiettivi operativi: 1) stimolare e recepire la domanda di innovazione delle imprese che aderiscono al Polo; 2) accompagnarle verso servizi specialistici ad alto valore aggiunto; 3) facilitarne l'accesso alla conoscenza scientifico-tecnologica e alle reti e risorse disponibili nel campo della ricerca e dell'innovazione di interesse industriale; 4) garantire la condivisione di attrezzature e laboratori di ricerca, sperimentazione, prova e certificazione.
OTIR 2020 si propone in sostanza come motore per la generazione di idee di progetto per le aziende del territorio: re-ingegnerizzare i prodotti tradizionali per diversificare o sviluppare la produzione storica e rendere le aziende del Made in Italy competitive e pionieristiche; lanciare programmi di innovazione continua nel settore manifatturiero, compreso lo sviluppo di prodotti e tecnologie a basso impatto ambientale; trasferire conoscenze e attuare interventi formativi mirati.