A due mesi dall'incidente che ha visto incagliarsi la Concordia sugli scogli dell'isola del Giglio, proseguono le operazioni di ricerca dei dispersi e il recupero del carburante, operazioni che avvengono con il costante monitoraggio del relitto per valutarne la stabilità. E fra le istituzioni scientifiche che stanno conducendo i monitoraggi c'è anche la Prato Ricerche, a cui è affidato il compito di controllare le vibrazioni del suolo e valutare i conseguenti spostamenti dello scafo.
Il presidente della Provincia Lamberto Gestri, che insieme all'Università degli Studi di Firenze e la fondazione Pro Verbo costituisce la Prato Ricerche, ha incontrato al Giglio i ricercatori della fondazione pratese incaricati di misurare, grazie a una sofisticata rete strumentale, gli spostamenti o i cedimenti della nave. “La competenza dei ricercatori della Prato Ricerche è testimoniato anche da questo prestigioso e delicato incarico – ricorda Gestri – La fondazione si conferma una delle eccellenze del nostro territorio che vanta una lunga esperienza nel monitoraggio sismometrico e la cui professionalità è ampiamente e giustamente riconosciuta.” Insieme a Gestri, nella scuola che è diventata il centro operativo delle operazioni, c'era anche la presidente della Prato Ricerche Isabella Berardono.
“La fondazione ha istallato una rete sismometrica che, in tre posizioni a diverse distanze dallo scafo, registra in continuo gli spostamenti del terreno – entra nel dettaglio Berardono – I segnali vengono poi inviati in tempo reale sia al centro di monitoraggio stabilito sull'Isola, sia alla sede a Prato, per essere analizzati e valutati.” Coordinatore dell'intervento è Nicola Casagli, consigliere della Prato Ricerche e docente dell’Università di Firenze. Al di là dell'enorme dramma che ha contraddistinto questo evento si è stretta una straordinaria collaborazione fra le diverse istituzioni che si sono occupate delle operazioni di ricerca e soccorso e i ricercatori incaricati del monitoraggio.
Grazie a questa sinergia tutta la strumentazione è stata resa operativa in appena 24 ore, fornendo informazioni preziose per la sicurezza delle operazioni e la predisposizione dei piani per il recupero del relitto. La fondazione Prato Ricerche, cui è anche affidata la gestione del Museo di Scienze Planetarie, persegue fini di monitoraggio e controllo del territorio per la mitigazione dei rischi naturali. In particolare, Prato Ricerche gestisce un moderno sistema di monitoraggio sismologico per la Toscana Nord-Orientale, con particolare attenzione verso l'area del Mugello, una delle zone a maggior pericolosità sismica della nostra regione.