Dici Mercafir e pensi Stadio, in realtà nell'area del Mercato Ortofrutticolo di Firenze operano centinaia di lavoratori in una struttura sovradimensionata, che nel tempo ha perso il ruolo di fulcro e di organizzazione logistica primaria del settore della grande distribuzione verso l'utenza dei rivenditori locali, ma che conserva al suo interno un comparto operaio da non sottovalutare. I lavoratori del Centro Carni di qualità hanno scioperato sabato 3 marzo. Dell’azienda situata all'interno della Mercafir di Firenze sono stati messi in mobilità, per il 70%, i lavoratori in organico e rischiano il licenziamento. I consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi chiedono "sia fatta chiarezza sui motivi della crisi e quanto l’incertezza sull’area Mercafir incida su queste decisioni".
Richiesti inoltre "un impegno non formale alla Provincia di Firenze,congiuntamente con la Regione Toscana e il Comune di Firenze, in solidarietà con la vertenza sindacale dei lavoratori del Centro Carni e per la difesa dei posti di lavoro". Presentata una domanda d'attualità. "L’azienda che si occupa di confezionare la carne che poi viene distribuita ai supermercati del gruppo Pam, ha aperto la procedura di mobilità per 31 dei 43 lavoratori in organico. Il gruppo di Rifondazione Comunista della Provincia di Firenze torna nuovamente sull’argomento, infatti lo scorso 8 febbraio scorso avevamo presentato un atto sulla stessa crisi, che per questioni procedurali è cascato nel “dimenticatoio” e crediamo invece sia necessario tenere alta l’attenzione su una vicenda in cui pensiamo si inneschino più fattori, politici, sindacali, logistici, speculativi.
La denuncia della Filcams Cgil, con la giornata di sciopero del 3 marzo, chiedono la massima attenzione, per questo motivo vorremmo che dalle Istituzioni venisse fatta una discussione, la riduzione dei lavoratori, sia in produzione che negli uffici, del quasi il 70%, degli organici attraverso la procedura di mobilità è da considerarsi un atto gravissimo. Ancora più grave se come chiede nell’ ultimo comunicato stampa anche la stessa Filcams Cgil ”… L’incertezza sul “progetto” per l’area Mercafir del Comune di Firenze è tra le motivazioni che hanno determinato l’avvio della procedura di mobilità, un alibi per prendere la decisione più semplice e vantaggiosa o un rischio concreto per tutta l’area?...” Chiediamo di intervenire prima che sia tropo tardi a sostegno della realtà produttiva e dei lavoratori.
Quanto la crisi delle vendite dei supermercati PAM e PANORAMA viene fatta unicamente scontare alle lavoratrici e ai lavoratori e quanto invece pesano le nuove proposte urbanistiche sull’area nelle decisioni prese dalla proprietà di ridurre drasticamente il personale. Vorremmo capire se l’elemento di trasformazione urbanistica e il trasferimento di accumulazione del profitto dal lavoro vero, alla rendita immobiliare e finanziaria è l’elemento che condiziona pesantemente questa vicenda. Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la propria solidarietà e il proprio impegno a fianco dei lavoratori del Centro Carni di Firenze, ribadiscono la volontà che si faccia la massima chiarezza sulla vertenza e chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su questa vertenza facendo intervenire le Istituzioni (Regione Toscana , Provincia di Firenze, Comune di Firenze) affinché si dica chiaramente quali sono gli elementi che hanno portato alla richiesta di mobilità, se la crisi economica e la riduzione della vendita di carni sul mercato alimentare e tale da giustificare un ridimensionamento del 70% dei posti di lavoro.
Se insistono nelle decisioni della proprietà dei supermercati PAM e PANORAMA preoccupazioni o piuttosto appetiti immobiliari, sorti dalle proposte di costruire la cittadella viola sull’area Mercafir. Quali strumenti la Provincia con le proprie competenze e unitamente ai Comune di Firenze e alla Regione Toscana, può mettere in atto per contrastare la volontà di sopprimere la realtà produttiva a cui ci riferiamo. Altresì chiediamo di sapere cosa l’Amministrazione Provinciale ha intenzione di fare per contrastare la perdita di posti di lavoro e se sono previsti sostegni al salario e ai redditi dei lavoratori del Centro Carni e delle loro famiglie".